Treviso-Istrana Da Compare esultaLa vittoria di Coppa contro il modesto Union Quinto non contava per la classifica, ma forse ha aiutato la squadra a ritrovare un po’ di serenità e fiducia dopo il deludente pareggio con l’Istrana. Il Treviso si gioca molto in questa settimana, perché la trasferta in laguna e l’attesissimo (soprattutto da parte degli ospiti) derby con la Mestrina hanno un significato diverso rispetto alle altre partite. Morale a parte, i biancocelesti non ci arrivano nelle migliori condizioni: Tiberio Granati non ha ancora recupero (è fuori ormai da un mese), e come se non bastasse nell’ultimo allenamento si è infortunato, seppur lievemente, anche Hysa, che lo ha sostituito egregiamente in tutte le partite ufficiali. Stesso ruolo, stessa età: due classe ’96 in meno e tanti pensieri per Tentoni, che dovrà fare a meno anche di Viteri (’94), infortunatosi alla caviglia in Coppa. Hysa potrebbe essere recuperato in extremis;  in ogni caso c’è una squadra da ridisegnare, forse riproponendo il portierino classe ’95 Franceschini per liberare un senior in difesa o a centrocampo. Resta poi da sciogliere il “nodo” del modulo, dopo che in settimana lo stesso Tentoni aveva aperto a un possibile ritorno al 4-4-2 per la delicata trasferta lagunare. Una soluzione da noi fortemente caldeggiata, fermo restando che il deludente avvio non può essere imputato unicamente al modulo. Oltre agli errori della squadra, una buona parte l’ha giocata la sfortuna, con i legni di Feltre e, al Tenni, con l’Istrana. Di sicuro il Treviso vale di più del punticino conquistato contro due avversarie non eccezionali, al di là dei dubbi che continuamo ad avere sulla prima punta. Un po’ come un anno fa, il Treviso può contare su un tasso tecnico elevato per ogni reparto, ma in avanti è decisamente “leggerino”; manca il giocatore, non necessariamente un goleador, che faccia a sportellate con i difensori avversari; insomma il perno centrale per il resto della squadra, in primis i compagni di reparto. Da questo punto di vista il 4-2-3-1 si è rivelato poco redditizio, specialmente con Mason utilizzato come unica punta e Conte esterno. Vedremo se i due giocheranno finalmente fianco a fianco, e con quali risultati. Se Conte sta realizzando più gol del previsto, Mason è ancora a secco (anche se mercoledì ha segnato il primo gol ufficiale in Coppa, contro l’Union Quinto); tuttavia è decisamente prematuro oltre che ingeneroso – come abbiamo letto e sentito in queste settimane –  bocciare il vicecapocannoniere dell’ultima Eccellenza (girone B), e autore di 45 gol negli ultimi tre anni se si comprendono i 25 gol nel biennio al Calvi Noale.
Domani il Treviso è chiamato a una prova di orgoglio che lo possa rianciare in campionato, e nonostante la complicata trasferta sarà comunque accompagnato dalla tifoseria biancoceleste. Tutti a Murano!

Laguna Venezia Romano
Marco Romano, ex capitano biancoceleste. Tra gli ex anche il centrocampista classe ‘9 Elia Robelli (il quinto da destra)

Il Treviso prova a uscire dal tunnel in cui si è cacciato dopo un avvio di campionato a dir poco traumatico. E ancora una volta si trova di fronte qualche ex del recente passato. Il capitano del Laguna Venezia è infatti Marco Romano, roccioso difensore centrale classe ’86 che, nella precedente esperienza in Eccellenza (stagione 2009/2010), indossò la fascia di capitano biancoceleste. Veneziano doc, Romano fu uno dei pochi a salvarsi in quel campionato, terminato con una salvezza tranquillo e un settimo posto quasi miracoloso. Nella rosa c’era anche un altro attuale giocare del Laguna, il centrocampista classe ’91 Elia Robelli, che tuttavia, vista anche la giovane età, era stato poco impiegato sia da Rumignani che Zanini. Ma successivamente ha trovato il suo spazio al FavaroMarcon, in Eccellenza, diventando dunque, insieme a Romano, un pilastro del Laguna.
Una società di cui abbiamo parlato più volte anche alla fine della scorsa stagione. Il sodalizio è nato nel 2011 dopo la fusione di tre piccole ma storiche società lagunari (Muranese, Serenissima e Alvisiana, società in cui erano cresciuti Paolo Poggi e Tommaso Rocchi), diventando così la prima realtà del centro storico, con un settore giovanile che negli ultimi anni è arrivato a contare ben 400 tesserati. La vera svolta per la società è arrivata un anno fa con il sostegno, anche economico, di Cuore Neroverde, l’associazione che punta a presevare la tradizione del Venezia calcio fondato nel 1907 e scomparso dopo la fusione con il Mestre nel 1987. Il primo passo è stata l’adozione di una seconda maglia dai colori neroverdi da affiancare a quella orogranata, i primi colori sociali del Laguna Venezia. Sul campo, la squadra ha lottato a lungo per evitare i play-out, nonostante i problemi ecomici della società. Negli ultimi tre mesi, infatti, la squadra è rimasta senza rimborsi spese, ma nonostante tutto ha ottenuto l’obiettivo stagionale in anticipo. Ma non solo, grazie a una rimonta entusiasmante, ha agguantato l’ultimo posto utile per i play-off. Al primo turno ha espugnato Camisano, ripetendo il successo di due settimane prima all’ultima giornata; nel secondo ha ribaltato nuovamente il fattore campo liquidando 3-0 l’Altopolesine. Nella semifinale play-off, giocata eccezionalmente al Penzo (e non al Comunale di Murano), un brusco risveglio nel derby veneziano con il Passarella, vincente 3-0 con una prova cinica. Il sogno Eccellenza si è comunque avverato una settimana dopo, grazie al successo ai rigori sul Bardolino.
Nonostante i successi sportivi, fuori dal campo i problemi non sono finiti. Al centro di tutto il presidente Luca Castagna, già in discussione per il ritardo nei rimborsi spese. Il conflitto con le altre parti e la tifoseria è deflagrato a luglio, quando il vice Luca Zane annuncia l’imminente cambio di denominazione l’adozione definitiva dei nuovi colori sociali. Alla smentita del presidente Castagna, segue un duro botta e risposta che lo vede in minoranza. Nella fase di stallo successiva viene messa in dubbio la sopravvivenza della società, ma le dimissioni di Castagna sembrano risolvere l’inghippo. Confermato il supporto di Cuore Neroverde del presidente Marco Semenzato, nelle settimane successive la società è stata gestita principalmente da Luca Zane, fino al recente ritorno in campo del presidente Flavio Rossetto, tra i fondatori del Laguna Venezia nel 2011. Tra luglio e agosto la società ha provveduto al completamento della rosa, che nel frattempo aveva perso qualche perso qualche pezzo pregiato. Sono passati alla rinata e ambiziosa Mestrina l’allenatore Mauro Vecchiato e i bomber Andrea Peron (’87) e Marco Scaramal (’93). La dirigenza ha colto l’occasione per promuovere in prima squadra alcuni interessanti giovani del vivaio come l’attaccante classe ’95 Michele Puppin, che in questo ottimo avvio di campionato ha già fatto vedere buone cose. Nelle ultime settimane sono stati tesserati anche due stranieri, entrambi esterni offensivi. Per il moldavo Radu Muntean, classe ’91 con esperienze nella Serie A del suo campionato, ci sono stati i soliti intoppi burocratici; chi invece ha giù debuttato, andando pure in gol, è il colombiano Davide Quinones Vivero, classe ’93 ex Boyaca Chimo, formazione di Serie A.
10582818_1464341967184276_371157661102870332_oL’avvio di stagione della squadra allenata da Giovanni Trevisanello (ex mister dell’Unione Venezia Berretti, dove ha allenato i nostri Fraccaro e Cisse) è stato a dir poco sorprendente. Dopo il ko al debutto ufficiale del sentito derby con la Mestrina (1-0 firmato dal centrale ex Treviso De Bortoli) sono arrivati quattro vittorie di fila: 2-1 con rimonta nei mintui finali sulla Vigontina in Coppa, successo bissato alla prima di campionato con identico risultato; dunque il 3-0 in casa del Quinto, e l’ininfluente – ai fini della qualificazione – successo in casa del Calvi Noale (2-1) mercoledì scorso, per l’ultimo turno del quadrangolare di Coppa. Questo inizio entusiasmente è stato accompagnato, come detto, dal ritorno del presidente Flavio Rossetto, da un’ottima campagna abbonamenti e dall’accordo sottoscritto con la Macron per la fornitura del materiale sportivo. Tutti i prodotti ufficiali verranno venduti, e una parte del ricavato andrà all’Avapo (l’Associazione Volontari per l’Assistenza ai Pazienti Oncologici), il cui logo compare sulle maglie del Laguna.
Laguna Venezia-Treviso, come detto, si giocherà a Murano anche se la società, in estate, aveva espresso l’intenzione di giocare i match di cartello al Penzo. C’era dunque la possibilità di vedere il Treviso nuovamente in campo a Sant’Elena, ma di mezzo c’è la concomitante partita della pace. Si giocherà dunque a Murano, impianto dotato di una piccola tribunetta senza separazioni. Il presidente neroverde Flavio Rossetto, intervistato da la Nuova di Venezia e Mestre, ha espresso il proprio rammarico per l’occasione mancata.
Non esistono precedenti tra le due società, ovviamente… ma chiudendo un occhio, e pensando al futuro verso cui sembra diretta la società neroverde (rifondare del tutto l’A.c. Venezia 1907), è suggestivo pensare alla partita di domani come a quel derby giocato per ben 40 volte, in sette categorie diverse (le antiche 1a categoria, Ia e IIa Divisione, il campionato Regionale Alta Italia dei tempi postbellici, la Serie B, C e C2), tra il 1920 e il 1987. I precedenti parlano di 14 vittorie veneziane, 11 biancocelesti e 15 pareggi.

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