IL (DOPPIO) CASO GNAGO In campo domina, ma quel “colpo di testa” è ingiustificabile

Gnago esultanze offensiveIl pareggio nel finale ha addolcito di poco una giornata amara. Non solo per la prestazione deludente del Treviso (la Mestrina per quanto creato meritava di stravincere, niente da dire), ma per il clamoroso “colpo di testa” dell’ex Gnago, protagonista di una prova maiuscola (a tratti ha ridicolizzato il Treviso, facendo reparto da solo) ma anche di un’esultanza insensata dopo il gol del vantaggio. E parliamo di “colpo di testa” perché, come dimostrano le immagini di Sportelevision, il panzer ivoriano sembra perdere completamente la ragione.

Gnago contestato

La reazione degli ex compagni di squadra (foto  sito tribuna di Treviso)

GNAGO, LE SCUSE NON BASTANO Prima la “spallata” sulla curva, poi si è lasciato andare a gesti provocatori e a uno sfogo che lasciava trasparire un feroce… risentimento? Un sentimento incomprensibile, specialmente verso la tifoseria (tutta, non solo la curva), visto che dalla curva non sono partiti cori o sfottò verso l’ex giocatore biancoceleste. Anzi, durante l’entrata in campo per il riscaldamento era stato salutato calorosamente da alcuni tifosi, rammaricati dalla sua mancata permanenza a Treviso. Che, tra l’altro, ci risulta sia tuttora la sua città “adottiva”. Tutto quel livore era forse rivolto alla società che non l’ha confermato per i famosi problemi burocratici (su quale torneremo nella seconda parte dell’articolo)? Il gesto resta ingiustificabile. Punto. Gnago ha perso completamente le testa, visto che non pago di quanto aveva combinato, voleva regolare i conti con le cattive anche con quello che fino allo scorso luglio era il SUO capitano, Matteo Ton!
Facendo un discorso più generale su quanto accaduto in questi due campionati tra Promozione ed Eccellenza, ne abbiamo le tasche piene di giocatori avversari che provocano senza motivo i tifosi biancocelesti, innescando reazioni che finiscono per coinvolgere anche la società. E restando quasi sempre impuniti. Nelle serie superiori comportamenti come questi portano a squalifiche lunge (falle 3 alle 5 giornate).
Nel post partita c’è stata pure una mezza rissa tra i giocatori delle due squadre e alcuni dirigenti, tanto per capire la tensione provocata da quella scellerata esultanza. Siamo veramente delusi, e le scuse di Gnago nella sala stampa contano poco o nulla in questo momento. Anche perché il giocatore, per quanto abbiamo visto, ha mantenuto un atteggiamento irriverente anche mentre usciva dal campo con i compagni di squadra. Dunque pochi minuti prima delle sue scuse, espresse nella sala stampa e di fronte ai giornalisti, non ai tifosi. Emblematici gli scatti pubblicati sul sito de la tribuna di Treviso.

Gnago provoca 1 Gnago provoca 2

QUESTIONE TESSERAMENTO L’altro “caso Gnago”, riguarda il suo mancato tesseramento. Nella conferenza di venerdì scorso, a cui pochi tifosi sono riusciti ad essere presenti, il direttore sportivo Tonicello aveva motivato la mancata conferma dell’attaccante: «Il ragazzo ci poteva far comodo, ok, ma c’erano dei grossi problemi a livello burocratico e quindi non ci siamo presi questo rischio. Avendo un permesso di soggiorno per motivi di studio e non avendo sostenuto nessun esame, non era più possibile rinnovare il rapporto di collaborazione con l’atleta, anche per evitare dei ricorsi. Mi stupisco come la Mestrina sia riuscita a risolvere questa situazione in così breve tempo. Buon per loro». Nel prepartita avevamo liquidato la vicenda sui cui tanto avevamo discusso per concentrarci sul derby, ma dopo il comportamento di Gnago e i rumors rimbalzati tra radio e stadio non possiamo non ritornare sull’argomento.
Sono circolate addirittura voci, mai confermate, di un presunto ricorso per il tesseramento irregolare di Gnago. Una vicenda grottesca: o il tesseramento è effettivamente irregolare, oppure si rischierebbe una brutta figura. Peraltro si sono già giocate tre gare di Coppa Italia e quattro di campionato: se ci fossero state irregolarità, possibile che nessun dirigente sia stato abbastanza furbo da segnalarle? La verità purtroppo è che, fino a prova contraria, gli arancioneri sono riusciti a risolvere i problemi burocratici di Gnago. A quanto pare ce l’aveva fatta il (quasi) ds dell’Union Quinto De Miceli, prima di dimettersi insieme a mister Berlese per la disastrosa situazione dei rossoblu; la Mestrina, forse, ha percorso la stessa strada, realizzando un grande colpo di mercato. Se ci dovessero essere sviluppi sull’irregolarità del tesseramento, ne prenderemo atto. Ma per ora siamo solo alle “ciacoe”. Al momento contano solo i fatti, e i fatti non parlano a nostro favore. In ogni caso, ripetiamo, si tratta solo di voci, il cui unico risultato è stato allarmare la tifoseria mestrina.

GNAGO E MENSAH, CHE DELUSIONE… In ogni caso, dopo quanto accaduto oggi non possiamo più rimpiangere la mancata permanenza di un giocatore che ha dimostrato tanto talento ma poca intelligenza, oltre che ingratitudine e irriconoscenza verso una città, una squadra, un allenatore e una tifoseria che l’hanno accolto e osannato. Sul nostro sito (che ricordiamo, è gestito da 2-3 tifosi e non rappresenta l’organo ufficiale di nessun club, gruppo o della tifoseria), abbiamo sempre difeso Gnago anche nei momenti più difficili, ricordando che pur non segnando aveva sfornato almeno una decina di assist decisivi per i compagni di squadra. Gli stessi che ha attaccato dopo quella oscena esultanza. Un discorso simile potremmo farlo per il compagno di reparto, il ghanese Frankie Mensah, altro trevigiano “adottato”. Stando alla speigazione del ds Tonicello ha chiesto una cifra più alta 48 ore prima del ritiro, nonostante l’accordo già raggiunto e accettato… e dopo neanche una settimana era già presente alla presentazione del Passarella. Eppure era stato proprio il Treviso a lanciarlo dal nulla, dopo qualche esperienza con gli amatori del Canizzano e i rifiuti ricevuti da squadre di categoria inferiore.
Entrambi avrebbero fatto molto comodo a questo Treviso, ma umanamente ci hanno deluso. Dunque si torna al solito punto: non sarà stato sbagliato non confermarli (anche se il nostro ex ieri sembra insostituibile…), ma non trovare almeno un sostituto per una prima punta come Gnago sta pesando e non poco. Lo scorso campionato Bidogia e l’ivoriano, salvo qualche partita, sono stati tutt’altro che fenomenali, hanno segnato appena 7 gol in due, eppure hanno portato un grande contributo alla squadra. Al Tenni la Mestrina si è presentata con due vere prime punte, e oltre a Gnago lo stesso Peron ha messo continuamente in imbarazzo la difesa biancoceleste. Ecco che quello che intendavamo per prima punta di “peso”. Capiamo i problemi di budget, ma forse al posto di prendere tanti esterni e mandare in panchina gente come Del Papa e Dal Compare si potevano fare scelte diverse.

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