Lazzari e Conte
Antonio Lazzari e Angelo Conte: con loro il Quinto ha toccato il punto più alto della sua storia

Nelle prime partite del girone di andata dello scorso campionato il Treviso aveva rifilato 9 gol in due partite a Cornedo (3-0) e Rossano (6-1), squadra destinate a retrocedere senza troppo clamore in Prima categoria. Tuttavia, le due gare di ritorno giocate fuori casa si erano trasformate in un incubo per i biancocelesti, forse per una sottovalutazione inconsapevole di avversarie inferiori, oltre che a uno stato di forma fisico e mentale pessimo. La sconfitta nel pantano di Cornedo per 2-1 (dopo il gol del vantaggio di Del Papa la doppietta di Bellotto), con rimonta nel finale dei padroni di casa, aveva sancito il discusso esonero di Piovanelli. Due settimane dopo, causa rinvio di Trevisio-Cartigliano per maltempo (proprio come in questi giorni), ci pensò il Rossano, sempre in mezzo al fango, a rovinare il debutto di mister Tentoni. Ancora un campo impraticabile, ancora una partita giocata senza mordente dal Treviso, rimasto in dieci e punito da Hannioui. Zero punti contro le ultime due della classe, decisivi per la mancata vittoria del campionato, obiettivio dichiarato della società dopo il cambio di panchina.

Ora che l’obiettivo dichiarato non è la vittoria del campionato ma il raggiungimento dei play-off (come dichiarato con onestà dal ds Tonicello), il Treviso è ancora in piena corsa, a condizione di non perdere troppi punti in maniera ingenua come accaduto in queste prime dieci partite (pensiamo a Feltrese e Passarella). Ironia della sorte, anche quest’anno,  senza rinvii, il calendario ripropone una doppia sfida contro le cenerentole del girone. Sfide tutt’altro che scontate, anche senza quei campi pesanti che favoriscono le squadre tecniche come il Treviso. Una squadra che, un po’ come lo scorso anno, fatica tanto contro le formazioni di medio-basso livello, più attende a spezzettare il gioco altrui e ripartire in contropiede. Non è un caso che il miglior Treviso si sia visto contro Vittorio Veneto, Lia Piave e Nervesa; unica eccezione per le big è la Mestrina, che al Tenni ha sfruttato soprattutto lo strapotere fisico di Gnago e Peron in contropiede.
La prima si può dire è andata. Come detto in settimana, il Treviso ha offerto una prova appena sufficiente, ma alla fine è arrivato il risultato voluto contro una squadra, l’Opitergina, che dopo la rivoluzione estiva ha smesso di imbarcare acqua e sta trovando una quadratura. Lo stesso si può dire dell’ancora più debole Quinto, che dopo l’ennesima tempesta societaria ha costruito una squadra al risparmio che difficilmente si salverà. Un po’ come il Rossano di un anno fa dopo i tagli di dicembre, eppure abbiamo visto quante vittime illustri i gialloblu abbiano saputo mietere prima di alzare bandiera bianca all’ultima giornata di campionato. L’Union Quinto, ultimo con un punto (0-0 in casa contro il Passarella), pur vantando ogni record negativo possibile (peggior attacco con 2 gol e peggior difesa, 31 reti subite) domenica scorsa ha fatto sudare fuori casa, fino ai minuti finali, gli “alieni” del Calvi Noale (9 vittorie e un solo pareggio). La capolista, dopo aver sbagliato l’impossibile in attacco, ha risolto la gara solo a ridosso della zona Cesarini; in mezzo un clamoroso palo dei quintini.
Un monito per il Treviso, che comunque, in settimana, ha già fatto capire di non voler sottovalutare il match. Parola del ritrovato bomber Mason, che dopo essersi sacrificato per un tempo come trequartista, nella ripresa ha trovato uno dei suoi tipici “gol di rapina”, facendosi trovare nel posto giusto al momento giusto, in area di rigore, sul perfetto cross di Dal Compare. Domani, stando alle indiscrezioni di radio Veneto Uno sulla formazione titolare, tornerà a far coppia con Conte nel tradizionale 4-4-2. Per l’attuale capocanniniere del Treviso un ritorno nell’altro Tenni, dove nella Serie D 2009/2010 ha disputato la sua miglior stagione a livello realizzativo (10 gol) e non solo.

TREVISO (4-4-2): Bortolin; G. Granati, Orfino, Lazzari, Zamuner; Hysa, Vianello, Marangon, Minto; Mason, Conte.

Una formazione molto “fisica”, adatta al tipo di campo che l’aspetta, senza dimenticare le pesanti assenze. Causa ricaduta di Ton, in difesa riecco il gigante Lazzari, al centro della difesa con il terzo ex della partita, il givoane Orfino. Sulla linea mediana la “diga” formata da Marangon e Vianello, un centrocampo muscolare e dunque più addatto a un terreno di gioco ulteriormente appesantito dalle piogge di queste ore. Sulla sinistra Hysa, sulla destra torna titolare come a Sedico lo “stantuffo” Minto, che nel precampionato ci aveva convinto più come terzino che esterno di centrocampo. Proprio in difesa, invece, ritrova il campo dal 1′ minuto il più esperto Gregorio Granati, che ha sempre dato un ottimo contributo in fase di spinta. All’infortunio di Ton si aggiungono le squalifiche di Dal Compare e Pilotto, “risparmiati” per la delicata trasferta di coppa a Campodarsego (che oggi ha anticipato, pareggiando solo nel finale a Loreo).

ALTRI CHIARIMENTI SUL “PRIMO BIALNCIO” Scelte quasi obbligate per Tentoni, che nell’intervista della vigilia concessa a radio Veneto Uno ha mostrato insofferenza per i giudizi piombati sulla squadra dopo l’opaca ma vincente prestazione di una settimana fa.

«In questi giorni ho letto valutazioni che non mi sono affatto piaciute, a me ed all’area tecnica. La società mi ha chiesto di fare un campionato dignitoso, non di vincerlo, mettendo delle basi importanti. Il concetto dev’essere chiaro a tutti. Siamo terzi ed in semifinale di Coppa: per me il bilancio è buono. Per costruire un progetto ci vuole tempo, il nostro è iniziato l’anno scorso e questo è solo di passaggio. Ovvio, pure a me piace vincere subito, ma non creiamo troppe aspettative: se si mette in discussione ciò che abbiamo fatto finora significa essere disfattisti»

Una chiara risposta al nostro “primo bilancio” pubblicato qualche giorno fa su forzatreviso.it, quando abbiamo analizzato questo primo scorso di stagione del Treviso sotto vari punti di vista. Un bilancio che evidentemente non è stato compreso, stando alle parole del mister. Nella nostra analisi (ma anche in altre pubblicate in precedenza) abbiamo chiaramente specificato che non ci si aspettava certo la vittoria immediata del campionato, consapevoli che almeno Calvi Noale e Nervesa avevano organici sulla carta superiori, peraltro già rodati da un campionato di alto livello chiuso dietro alla corazzata Union Pro. Bilancio buono? Sì, e infatti si è messa in evidenza una classifica che vede il Treviso in zona play-off… ma abbiamo anche sottolineato che bisogna stare attenti ai distacchi, e quello maturato nei confronti del Nervesa (che al momento cancella i play-off, per quel che pul contare a 20 partite dalla fine) è frutto anche dei troppi errori e ingenuità commessi da una squadra che stenta a trovare una propria identità. Abbiamo cercato di “distribuire” le “responsabilità” (senza percentuali) tra  lacune del mercato (in primis assenza totale di una prima punta di peso in rosa), scelte tecniche dell’allenatore e, appunto, errori della squadra; perchè in campo ci vanno i giocatori, che hanno commesso alcuni errori non giustificabili dall’età giovane della squadra. Non abbiamo certo individuato un unico colpevole…
Nell’ultima analisi, poi, non ci sembra proprio di essere stati disfattisti. Non abbiamo stroncato quanto costruito finora, ma messo in evidenza luci (società, posizionamento in zona play-off) e ombre (gioco a sprazzi, errori banali ripetuti in sequenza), cercando di guardare anche il bicchiere mezzo vuoto. A meno che non si voglia far finta che sia andato tutto bene, cercando ci chiudere un occhio su errori che, se ripetuti (come sta succedendo troppo spesso), potrebbero costare troppo caro. Mettere in discussione quanto fatto finora non significa essere disfattisti… essere disfattisti siginificherebbe affermare che fin qui la stagione del Treviso è un completo disastro e non ci sono più obiettivi da conquistare. Invece nel nostro primo bilancio abbiamo chiaramente detto che l’obiettivo prefissato dalla società (i play-off) è ancora raggiungibile, senza dimenticare una semifinale di Coppa Italia (un percorso lungo e tortuoso, certo, ma che in caso di passaggio alla fase nazionale potrebbe aprire vie insperate per obiettivi non dichiarati) ancora da giocare. Dunque, nell’ultima settimana non ci sembra proprio di aver creato eccessive aspettative; abbiamo solo evidenziato gli aspetti che non hanno convinto i tifosi, che attraverso i commenti, peraltro, hanno apprezzato il nostro punto di vista. Puntualizzazioni che, peraltro, hanno trovato anche riscontro simile se non identico nei giudizi della stampa locale, come abbiamo sottolienato nel nostro bilancio post partita.
Se in passato siamo stati troppo duri, non ci sembra sia il caso dell’ultimo articolo. Non disfattisti, ma propositivi. Del resto lo stesso Tentoni in questi due mesi, di fronte alle critiche ricevute, aveva affermato di accettare critiche, purchè costruttive. Dal nostro punto di vista la messa in discussione non equivale a una bocciatura definitiva o una sfiducia totale, a meno che qualcuno non voglia confondere i contenuti degli articoli pubblicati con le opinioni di singoli tifosi e/o lettori che li commentano. Nel caso di mister Tentoni, poi, non abbiamo mai avuto problemi nel riconoserne le qualità umane e il buon lavoro svolto in Promozione, che ha ricostruito mentalmente una squadra che sembrava allo sbando. Non essere d’accordo su qualche scelta tecnica fa parte del gioco, con la piccola differenza che a Treviso le opinioni dei tifosi “mediaticamente” hanno un’eco maggiore pesano il doppio grazie a sito, forum, social network e stampa (televisione niente, visto la storica indifferenza delle tv locali verso lo sport trevigiano, a prescindere dalla categoria, come dimostra il disinteresse verso realtà floride e in continua ascesa come Treviso basket!).

E qui si torna al solito punto: lavorare/giocare nel Treviso in queste categorie dilettantische comporta benefici ma anche responsabilità maggiori. Quando le cose funzionano si vola sulle ali dell’entusiasmo, sfruttando il sostegno di una tifoseria sempre presente in casa e in trasferta con numeri importanti; quando le cose non funzionano, e magari in campo si offrono prestazioni che non trovano giustificazioni, si deve anche dover accettare critiche di un blog di appassionati tifosi, o addirittura contestazioni plateali da parte di una curva e una tifoseria che, in ogni caso, continuerà sempre a seguire e incitare questa squadra. In piazze come Treviso, ma potremmo citare anche la rinata Mestrina, si vivono pressioni di tipo diverso, e bisogna saper conviverci, senza che questo siginifichi giustificare ogni tipo di critica da chi in campo non ci va.

Questo allenatore e questa squadra, in Promozione, hanno dimostrato di poter superare brillantemente i momenti più difficili. Ci auguriamo che la storia si ripeta, e il Treviso raggiunga l’obiettivo sportivo prefissato, a cominciare da domani all’Omobono Tenni di Quinto. Fermo restando che, viste le difficoltà vissute anche in estate, l’obiettivo primario resta la costruzione di una società solida. E da questo punto di vista abbiamo già speso molti pareri positivi.

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Nelle stessi minuti in cui veniva publicato questo articolo, sul sito dell’Acd Treviso veniva pubblicata un’intervista più estesa a mister Tentoni (QUI). Le argomentazioni sono quasi le stesse, riportate in maniera più sintetica dal citato articolo di radio Veneto Uno. Che dire, comprensibile il “richiamo al rispetto” del mister, che deve difendere il proprio lavoro e tenere unito il gruppo di giocatori che suda e fatica con lui durante la settimana.
Tuttavia non si possono ridurre le voci critiche ai generici – citiamo il  testo dell’articolo – “qualcuno” o quel “qualche organo di informazione”, che evidente è forzatreviso.it e chi ci scrive. Troppo comodo. Chi va allo stadio, in curva e tribuna, sa che gli stessi dubbi sulle stesse questioni sono stati espressi, e in maniera molto più pesante (e ingenerosa, anche secondo il nostro punto di vista) prima, durante e dopo le partite da altri tifosi di ogni età. Chi scrive, nei limiti della propria soggettività (quella di tifosi che seguono il Treviso da anni, in ogni categoria, e non per guadagno personale), ha cercato di riportarli, permettendo a tutti di dire la loro, visto che oltre al forum si può commentare tranquillamente, e in modo anonimo, sotto ogni articolo del sito (citando ancora l’articolo del sito ufficiale, “tutto è chiaramente opinabile, viviamo in un paese democratico ed esiste la libertà d’espressione”, giusto?). E la varietà dei giudizi lo testimonia. Poi, si può discutere se quel giudizio sia o meno ingeneroso. Da questo punto di vista non ci sembra di aver definito fallimentare il mercato (al massimo incompleto, anche a causa dei riconosciuti limiti imposti dal budget), tanto meno abbiamo chiesto scelte radicali, ma assolutamente contropruducenti, tipo l’esonero di un allenatore che al di là di tutto ha dimostrato grande professionialità e ha conquistato una promozione in Eccellenza.
Come si accettano gli elogi (e quest’anno non sono mancati, anche dopo partite non vinte ma giocate allla grande come Treviso-Nervesa), bisogna anche saper accettare le critiche, anche se per chi lavora e vede la situazione dall’interno le giudica “senza criterio” e dettate da “simpatie personali”. Inutile, poi, deviare il discorso sulla questione societaria, perché abbiamo sempre riconosciuto i meriti di questa dirigenza e le difficoltà che ha dovuto e continua ad affrontare nel difficile tentativo di ricostruire il Treviso calcio. Negare questo, significherebbe o non aver letto attentamente i nostri articoli, o far finta di niente e voler cercare ad ogni costa la polemica. Indicare senza citarlo apertamente (ma in modo generico) forzatreviso.it o chi ci scrive come un «disfattista» che rischia di «compromettere la bontà»  del progetto avviato dal Treviso ci sembra esagerato. Forzatreviso.it esiste da dieci anni tra forum e sito, c’era anche l’anno scorso e pur mantenendo lo stesso atteggiamento non ha compromesso proprio nulla.

Certi chiarimenti erano doverosi, perché anche i tifosi hanno il diritto di reclamare rispetto, specialmente se si portano argomentazioni precise. Un supplemento di polemiche di cui avremmo fatto volentieri a meno, e che speriamo vengano “spente”, magari con un bel successo a Quinto.

1 thought on “RISCHIO TESTACODA Sfida insidiosa nel pantano di Quinto

  1. Ma cosa bisogna Zakk ! Tentoni sembra non perdere a fare polemiche che non servono a nulla invece di convincere sul campo ,con prestazioni e decisioni tattiche discutibili dove i tifosi hanno di sacrosanto diritto di esprimere il loro parere. Comunque obbiettivo raggiunto portati a casa quei 6 punti che sembravamo a noi il minimo sindacabile,contro penultima e ultima in classifica oggi mi è sembrato tutto nella norma anche la formazione di oggi adatta a un campo difficile e unico avversario della nostra squadra (Union Quinto ultimo con 1 punto su 33 ,2 gol fatti e 33 subiti in 11 partite !vincere mi sembrava il minimo !)Adesso la coppa e poi una serie di partite con difficoltà maggiore sperando di vedere qualcosa di meglio delle scorse partite(tranne la partita Nervesa dove si è visto il miglior Treviso in assoluto!)in poche parole più qualità non guasterebbe .

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