Dopo la presentazione del nuovo assetto societario dell’Acd Treviso in Comune, si attendono le prime ufficializzazioni per la rosa della prima squadra. Come detto nei giorni scorsi si va verso una rivoluzione quasi totale, che farà impallidire il “rimpasto” (dieci cessioni e sei acquisti) di sei mesi fa nel mercato di dicembre. I nomi, come detto, sono quelli fatti giovedì, anche se come spesso accade tra in questo periodo ogni giorno compaiono nuovi nomi. Gli ultimi rumors parlano dell’attaccante/esterno offensivo Nicola Gazzola, classe ’91, nell’ultimo campionato a San Bonifacio e Campodarsego, e che in precedenza aveva vestito le maglie di Montebelluna, Union Quinto e Thermal Abano Teolo. Dopo la compagine societaria sembra dunque prendere forma anche il gruppo che dovrà ad ogni costo puntare alla promozione in Serie D. Un gruppo sicuramente più esperto – pur contando un certo numero di under, indispensabile per affrontare la categoria e i suoi regolamenti spesso contorti – e che, secondo alcune indiscrezioni, si allenerebbe di sera come tutti i “comuni mortali” dilettanti. Inutile dire che negli ultimi due campionati il Treviso, scegliendo la strada degli allenamenti pomeridiani, ha dovuto costruire una squadra con tanti, e forse troppi, giovani. Nel campionato concluso ormai un mese fa l’inesperienza è stata pagata a caro prezzo, e la società sembra averlo compreso.

Pini DiquingiovanniREAL TREVISO: TIFOSERIA (ANCORA) DIVISA Nonostante la presentazione ufficiale dell’Acd Treviso, seguita alla bocciatura (definitiva?) del progetto Real Treviso di Diquigiovanni da parte della giunta comunale, in città non si sono placate le discussioni che, come vedremo, hanno provocatura un’inedita e preoccupante spaccatura nella tifoseria. Una spaccatura che non segue l’appartenza a questo quel settore (tribuna e curva), e dunque non proprio semplice da spiegare e, temiamo, ricomporre. In questi giorni passando da un bar a un altro frequentato da fedelissimi biancocelesti si possono raccogliere dichiarazioni contrastanti su quale progetto appoggiare. E, anche se in misura minore, anche tra i commentatori del sito o tra i nostri forumisti non mancano gli scettici.
Una situazione del genere non si era mai verificata. Negli ultimi sei anni – ossia il periodo seguito al fallimento del Treviso di Setten e la fine di quell’epoca d’oro iniziata nel 1993, dopo il primo fallimento, con l’arrivo dell’indimenticato Caberlotto – sono stati paventati progetti di trasferimento-fusione simili a quello di Diquigiovanni. Nella primavera-estate del 2010, dopo il primo (e deludente) campionato della nostra storia in Eccellenza, aveva tenuto banco il progetto Union Treviso dell’allora presidente del Quinto Dario Pizziolo. Ma in quel caso non c’erano state grandi divisioni, anche perché i promotori dell’Union Treviso non avevano dato segno di grande compatezza: si parlava di una grande cordata comprendente tanti nomi, con gente che entrava al mattino per andarsene alla sera, sbattendo la porta, dopo qualche disaccordo con altri ipotetici soci. Certo, qualche isolato tifoso era uscito allo scoperto appoggiando il progetto “unionista”, salvo ripresentarsi un anno dopo al Tenni per festeggiare la promozione in Lega Pro del Treviso di Corvezzo. Niente di nuovo. Ma cinque anni dopo ci troviamo di fronte un quadro più frammentato, e le ragioni di tutto questo, come vedremo, vanno ricercate nella forza (economica ma non solo) espressa da Lino Diquigiovanni.

Sul nostro portale abbiamo sempre confermato la “fedeltà” all’Acd Treviso, la società che in questi due anni ha garantito la continuità del Treviso calcio dopo il crack dell’Fc Treviso – che tuttora sopravvive tenendosi ben stretto il marchio storico – dell’ex patron Renzo Corvezzo. Tuttavia dobbiamo cercare di guardare in faccia la realtà e, nel (vano) tentativo di dare voce a tutta la tifoseria biancaoceleste, rendere conto di una spaccatura che ci preoccupa non poco in vista del futuro prossimo.
Come abbiamo detto poco fa, la situazione creatasi nelle ultime tre settimane è inedita, perchè questa volta il progetto parallelo alla realtà già esistente (nel 2010 l’Union Quinto/Treviso di Pizziolo con l’Asd Treviso di Corvezzo, un anno fa il Nervesa con l’Acd Treviso di Totera) ha trovato pieno e incondizionato appoggio non da qualche tiepido tifoso occasionale, ma da molti fedelissimi tifosi storici che il Treviso hanno continuato a seguirlo anche nelle categorie dilettantistiche, e non solo in occasione di qualche festa promozione. Le ragioni di questa spaccatura, come detto sopra, vanno ricercate nell’arrivo in città di Diquigiovanni. Una novità per certi versi “rivoluzionaria” se si pensa alla recente e tormentata storia del Treviso, perché per la prima volta negli ultimi sei anni un imprenditore con ingenti risorse economiche, e cosa ancor più importante con un ottimo curriculum (i successi ottenuti con il Real Vicenza a fronte di entrate non eccezionali), si è fatto avanti concretamente – e non solo tramite interviste concesse alla stampa – per rilanciare il calcio del capoluogo. Come detto a suo tempo, a differenza di certi magnati negli ultimi anni Diquigiovanni ha dimostrato con i fatti di poter fare grande calcio a Vicenza.
Investimenti immediati in Lega Pro (almeno due milioni) con prospettive di scalata alla B e un base costituita anche da un settore giovanile che conta già oltre una decina di squadre. Tutto questo dopo una stagione quasi fallimentare in Eccellenza del Treviso, e scenari futuri che, anche dopo la presentazione di giovedì, non convincono quella parte della tifoseria che tuttora continua a sposare il progetto Diquigiovanni. Anche dopo la mancata concessione del Tenni da parte del Comune. Più di qualcuno sostiene che tutto sia ancora possibile, e in effetti in una recente intervista concessa a Il Giornale di Vicenza Diquigiovanni ha ammesso di sperare ancora in un ripensamento di Ca’ Sugana. L’alternativa è la chiusura del Real Vicenza, già annunciata pubblicamente la settimana scorsa, mentre trasferimenti in città più lontane, come Venezia (si rischia il terzo fallimento in dieci anni), sono stati esclusi anche nelle ultime ore; poco fattibile anche l’entrata in società nel Padova con una quota minoritaria.
Tanto basta per tenere sulle spine quella parte di tifo biancoceleste che, d’altra parte, non ha la stessa fiducia nei confronti dell’Acd Treviso, nonostante la rinnovata composizione societaria e un calciomercato già inizato con colpi importanti per la categoria. Alcuni club – quelli usciti allo scoperto con un comunicato pro Diquigiovanni – hanno addirittura tolto i propri striscioni dal Tenni.

“IL TREVISO SIAMO NOI” Passando da un bar all’altro, il tono della discussione cambia radicalmente. L’abbandono di alcuni club con il ritiro del proprio striscione dal Tenni non sorprende gli altri tifosi storici, la cui fedeltà al passato e presente biancoceleste viene simboleggiata dall’immancabile ritrovo al Bar Bianco Celeste, a due passi dagli spalti di un Tenni che, tra polemiche politiche e bandi, continua a essere messo in discussione.
I tifosi favorevoli all’Acd Treviso respingono anche le accuse di “provincialismo” mosse nei loro confronti: l’opposizione al progetto di Diquigiovanni non nasce certo dalla vicentinità del suo promotore. A pesare, semmai, è proprio la fedeltà al Treviso di Pini, la squadra che abbiamo seguito in questi due campionati dalle alterne fortune, tra Promozione ed Eccellenza. Nel momento in cui tra le due parti non si trova alcun accordo, è abbastanza logico che questa parte della tifoseria appoggi la società sostenuta negli ultimi due anni.
I tifosi favorevoli al Treviso calcio di Pini, comunque, non sembrano convinti dalle allettanti prospettive offerte dal progetto Real Treviso, specialmente dopo indiscrezioni riportate dalla stampa locale e non solo. Prendiamo per esempio quanto riportato da Il Giornale di Vicenza il 25 maggio, prima della bocciatura di Ca’ Sugana:

La testa a Vicenza, le gambe a Treviso. Nuova puntata della telenovela Real Vicenza-Treviso. Arrivano altre indiscrezioni da persone dell’ambiente. Di cosa stiamo parlando? Pare che il matrimonio Diquigiovanni-Corvezzo sia alle porte, a far ancora bisticciare i coniugi sarebbe il nome da dare alla nuova realtà. Ma questo era nell’aria. Spunta invece un nuovo interessante dettaglio: l’accordo tra i due imprenditori sarebbe che la nuova squadra giocherà a Treviso, ma la sede rimarrebbe a Vicenza. In poche parole al Tenni ci si andrebbe solo per le partite interne dell’attuale Real Vicenza. Ci sarebbe poi un progetto per le giovanili: un’Accademy. Sempre queste voci rivelano che nel trevigiano non ci sarebbe l’ostilità dimostrata dal comunicato della Curva Sud Fabio Di Maio nei confronti del progetto di Diquigiovanni. Si tratterebbe di una parte dei tifosi, mentre l’altra parte, più consistente, avrebbe accolto con entusiasmo l’imprenditore vicentino.

Dubbi sul nome, sede fuori provincia (solo inizialmente, magari?) e la ricomparsa di qualche fantasma del passato sembrano giustificare i dubbi di tanti tifosi, anche se si tratta di indiscrezioni giornalistiche che per quanto ne sappiamo non hanno trovato conferme ufficiali.  Certo, nelle menti di tanti tifosi biancocelesti quando spunta quel nome si accende una spia rossa; era accaduto anche un anno fa proprio in questi giorni, quando la discussione riguardava il trasferimento a Treviso del Nervesa. Il patron dell’Fc Treviso negli ultimi due anni si è trasformato in uno spauracchio onnipresente (anche fisicamente, come nella finale play-off di San Donà contro il Passarella), tanto è il risentimento provato da molti supporters dopo il disastro dell’estate 2013. Tuttavia ora come un anno fa l’ex patron non avrebbe alcun ruolo nell’ipotetica nuova compagine societaria. Tutto ruota attorno al marchio storico del Treviso Fbc tuttora detenuto dall’imprenditore di Cessalto. Probabilmente la permanenza al Tenni dell’Fc Treviso al Tenni – secondo indiscrezioni che circolano tra i tifosi la concessione scadrebbe addirittura nel 2017! – è legata soprattutto al marchio storico appartenente all’Fc Treviso. Finchè permane questa ambigua situazione sui diritti del vecchio marchio, rischieremo sempre di ritrovarci con due Treviso.

“UNA GUERRA TRA POVERI” Divisi su quale progetto appoggiare, ma uniti da una amara presa di coscienza comune: “questa spaccatura è una guerra tra poveri”. La constatazione che tutto questo si verifichi a Treviso, una piazza numericamente poco numerosa, spesso fredda e apatica e con tanti problemi da affrontare, aumenta le preoccupazioni per il futuro del Treviso calcio.
Da parte nostra, non potevamo che ammettere questa amara scoperta. Qualcuno storcerà il naso di fronte a queste rivelazioni, ma la situazione che si è creata è sotto gli occhi di tutti e ci sembrava doveroso parlarne adesso e non tra qualche mese, quando potrebbe essere troppo tardi. La speranza è che nelle prossime settimane queste divisioni si possano ricomporre, ma quanto abbiamo raccolto in questi giorni non induce all’ottimismo.

21 thoughts on “GUERRA TRA POVERI Il nodo Real e la preoccupante spaccatura della tifoseria…

  1. Quante cazzate scrivete inesperienza pagata a caro prezzo ! Bortolini Conte Moresco Zamuner Ton Stentardo inesperti ? Nella prima parte Mason Lazzari Campagnolo Vianello con Conte Ton Zamuner Bortolin !i più giovani Marangon e Delpapa con Dalcompare Amadio e Granati 92 una rosa che doveva fare meglio se la società non commetteva errori enormi una stagione segnata dalla gestione Rorato questo non lo dite vi basta sentire nomi nuovi per esaltarvi allora ha ragione chi vuole a il Reatreviso! Censurate anche questo stile ………!

    1. In uno spirito di discussione e confronto, gli stessi concetti o l’essere in disaccordo possono essere espressi in altro modo. Non si può entrare in casa altrui, sbraitare ed offendere.

      1. Come sempre avete ragione voi ! Io non ho sbraitato e scusate se sono entrato in casa altrui ma almeno accettate anche che qualcuno non sia d accordo con voi se poi l espressione cazzate vi ha offeso ….mamma mia che permalosi ….è vero squadra inesperta troppo giovane quella d anno scorso e bravi magari salvarsi con tre giornate d anticipo!va bene cosi?

    2. M65, il tuo modo di scrivere aggressivo mi ricorda un altro commentatore che qualche mese fa era solito inserite commenti con più nomi. Sparito lui, sei comparso tu. Solo una coincidenza?
      Non comprendo proprio il tuo finale, un delirio di cui non si comprende nulla. Per quanto e riguarda la prima parte, se proprio devi prendertela con qualcuno parla al sottoscritto. Che la squadra avesse un’età media più giovane di tante altre, specialmente delle prime della classe, è lampante. Non so come fai a negarlo.
      Posso essere d’accordo solo sul fatto che questa squadra dovesse fare di più, la qualità non mancava anche se molti hanno deluso. La differenza è che tu la colpa la vuoi scricare tutta sulla società e gli allenatori, assolvendo del tutto chi andava in campo. Troppo comodo… Per quanto riguarda l’esaltarsi troppo, la stai facendo anche qui fuori dal vaso. Ho solo sottolineato che rispetto all’anno scorso sembra verranno presi alcuni giocatori più esperti, che hanno superato i 30 anni. Per vincere l’Eccellenza serve anche gente così, secondo me avere senatori come La Cagnina e Giuliato ha contato non poco in promozione, specialmente per la tenuta dello spogliatoio.

      1. Sinceramente chi ti ricordo non mi interessa e non voglio neanche prendere in considerazione quello che hai detto.Ripeto al di là di chi arriva e spero forte e esperti non mi sembra comunque che fosse il problema d anno scorso ma ben altro !

      2. E secondo me invece è stato un problema, anche se non l’unico, esattamente come l’inesperienza della stessa società (al suo interno divisa…) che indubbiamente ha commesso qualche errore di gioventù. Tu invece mi pare che scarichi troppe responsabiltà sulla società dimenticando che in campo ci andavano i giocatori. Certe figuracce che abbiamo fatto non sono giustificabili, dai.

      3. Attenzione io non voglio difendere io giocatori dell anno scorso ma mi riferisco alla gestione societaria che non mi è piaciuta dal inizio alla fine mi riferisco al caso Tentoni e alle sue dichiarazioni fatte dopo quindi mi auguro che non si faccia gli stessi errori se poi non ti ricordi ti aiuto a ricordare.Giusto per essere preciso mi auguro che a Susic diano il tempo giusto e i giocatori che a lui chiede nei limiti possibili non come è successo a Tentoni ! Almeno questo lo posso tranquillamente dire!

    3. …qua nessuno si esalta.
      Si spera che i nuovi acquisti si dimostrino migliori dei giocatori della passata stagione.
      La colpa della deludente stagione è anche loro……..

  2. La stagione deve ancora iniziare e fa gia caldo in tutti i sensi! I giocatori vanno in campo ma qualcuno li deve allenare e tenere uniti con la società naturalmente e se sorgeranno i problemi della passata stagione…potrebbe non cambiar nulla le basi per una ottima stagione è anche una società forte ma soprattutto unita non certamente come è successo …

  3. Bel articolo! Il quadro che riportate e’ chiaro e rispecchia l’attuale situazione! La presentazione di giovedi ha evidenziato aspetti positivi ma anche negativi… Di positivi su tutti: il ritorno di grandi ex e il coinvolgimento attivo del Comune. D’altro lato pero’ devo evidenziare come manchi ancora una volta un imprenditore di riferimento o meglio la mancanza di un pool di nuovi investitori che siano entrati nel progetto. Purtroppo i nomi son sempre gli stessi a cui si aggiunge solamente l’ex presidente del Rovere. Ripeto cio’ che avevo gia’ scritto in altri post: penso ci siano tanti tifosi come me che non hanno capito perche’ l’affare Diquigiovanni sia stato chiuso a priori senza un tavolo di negoziazione da parte del Acd Treviso. Perche’nel momento che un imprenditore serio e con una certa disponibilita’ economica dimostri interesse alla piazza di Treviso non lo si ascolta e si cerca un accordo che possa soddisfare gli interessi di entrambe le parti? Tipo si sarebbe potuti ripartire quest’anno dalla Serie D… senza pensare che ci saremmo potuti liberare in un sol colpo del Corvo e riprenderci dalle sue manaccie il nostro marchio storico.

    1. Art, poni una domanda cruciale che mi son fatto anch’io, a mente fredda. Credo sia condivisibile da tutti che la soluzione ‘ideale’ sarebbe una fusione totale, con assorbimento del titolo ‘alieno’ e l’eliminazione del rapace. Pero’ ho l’impressione che questa fosse sempre stata una ‘mission impossible’ (a proposito: il sindaco ha provato seriamente a far da mediatore?): da una parte l’imprenditore Vicentino che vuole fare le cose a suo modo – del resto autorizzato a dire ‘ci metto io le palanche, fate largo..’; dall’altro l’Acd che non sembra mai aver avuto intenzione di incorporare un ‘foresto’, appoggiato se non sbaglio da Totera. Tra i due litiganti gode… il pennuto, purtroppo, il quale dopo aver presentato lo spauracchio Nervesa e la paventata intrusione del Thermal Abano a domicilio, ora potrebbe piazzare al Tenni il Real Vicenza come co-inquilino. SE questo significasse: a) condivisione di costi della struttura con conseguente riduzione dei medesimi per l’Acd; b) acquisizione in via definitiva e scomparsa del Treviso Fbc con espropriazione in modo definitvo dell’Innominato, io non mi strapperei le vesti.

      Ma la poca chiarezza – come sempre quando c’e’ di mezzo un certo personaggio – non genera fiducia. E che la concessione in affitto dei locali del Tenni non sia ancora terminata, x me e’ grave: come e perche’ il Comune ha potuto permettere un papocchio del genere?

      Come ho detto altrove, per me c’e’ stato un po’ un errore di comunicazione da parte dell’imprenditore, probabilmente non informato a sufficienza sul background del calcio a Treviso (gli han detto ‘Guarda che c’e’ fame di calcio…’, si’ pero’…). Come sottolineato dall’articolo, abituati come siamo a strombazzate di progetti da serie ‘B’ ed ‘A’ finiti in disgrazia e in + senza le necessarie prese di distanza dal Corvo (come temporaneo ‘fine che giustifica i mezzi’), e’ dura a compattare la tifoseria. Che Dio ce la mandi buona… Certo pero’ che tirar via gli striscioni dal Tenni….non vi pare un tantino drastico e affrettato?

      1. Frank, purtroppo di azioni drastiche e affrettate nel ultimo mese ce ne sono state piu’ d’una in quest’ultimo mese, da parte di tifosi, ultras e dirigenza. Penso che non si debba sempre usare lo stomaco e/o il cuore, per prendere certe decisiosi ci vuole cervello e andare sempre per gradi. Personalmente penso possa essere la unica soluzione quella della fusione delle 2 societa’ per toglierci di mezzo il Corvo… alcuni potrebbero dire che il marchio storico ce l’ha ancora lui e quindi tecnicamente Fc Treviso sarebbe il vero Treviso… Se ho imparato a conoscerlo un po’ non e’ stata di certo causuale la sua pagliacciata in municipio dove devolveva i trofei al Comune…cmq tornando a Diquigiovanni penso sia una persona in buona fede, che ha portato una piccola realta’ di provincia dall’Eccellenza veneta ai vertici della Lega Pro in 4 stagioni, che abbia parlato col Corvo non mi sorprende… in tanti son caduti nella trappola all’inizio.

    2. Leggo un sito sportivo che “il condor Diquigiovanni torna a volare pronto un piano per spiazzare tutti e pertare a termine il dio progetto “Sarà vero ? Bisbigli li avevo già sentiti ieri vedremo !

  4. Un paio d’anni fa, al mare, conobbi Giorgio Corona, grandissimo attaccante ormai a fine carriera. Mi disse: per vincere deve funzionare TUTTO. Squadra, società e tifosi.
    Lo scorso anno, l’ho già detto, gli errori sono stati di tutti.
    Pini ha fatto il più grave (oggi è chiaro che la mossa fosse: mando via tentoni, rorato fa due partite e arriva susic, ma nel frattempo susic era finito al passarella). Ma in campo abbiamo visto gente che si dimenticava la maglia indossata. E, in effetti, qui concordo con Zakk, nemmeno un ‘anziano’ in grado di fare le cose di mestiere (tipo evitare di subire goal al novantesimo, o non beccare cartellini inutili).
    E ho già detto che abbiamo responsabilità anche noi quando abbiamo iniziato a contestare una squadra ai playoff per un pareggio a Sedico.
    Conto che la società sia abbastanza sistemata e consapevole degli errori, spero la squadra venga allestita con uomini giusti per i ruoli e per la categoria (leggasi qualche sano muratore e non solo direttori dei lavori). Speriamo di non cominciare noi con queste sciocche divisioni.
    Libertà di pensiero, ma adesso bisogna stare uniti.

  5. Il nostro Treviso è quello che abbiamo quello sotto la presidenza di Pini! Se il signor Lino Diquigiovanni vuole sputare soldi nel calcio trevisano, che
    venga da noi. Se vuole dividere la città che rimanga a Vicenza.

    E poi che Treviso il signor Lino Diquigiovanni ci propone. La prima al Tenni, senza trevisani e la sede e forse le giovanili a Vicenza? Diciamo chiaramente: NO!!!

    Se queste polemiche non finiscano, noi tifosi dobbiamo scendere in piazza e alzare la nostra voce. Come già detto, sono disposto a venire da Lussemburgo per essere solidario con i tifosi del A. C. D. Treviso.

  6. Accettate il signor Lino Diquigiovanni che non verrebbe a Treviso per fare confusione a differenza di altri presidenti.
    È una gran persona, umile che sa quello che fa!
    A favore del Real Treviso!!!

    1. Beppe, sulle qualita’ della persona potrei anche fidarmi della tua raccomandazione; ma e’ tutto il contesto che fa fatica a stare in piedi, alla luce di quanto trapelato dalla stampa sull’asse TV-VI, le analisi di Zakk & Co. (che in quanto equilibrate e sufficientemente obiettive sono da considerare) e l’approccio seguito (come ho gia’ detto, forse a sua insaputa). Io all’imprenditore faccio i migliori auguri: proprio x questo, mi auguro anche possa eliminare al + presto qualsiasi collaborazione/associazione con ‘chealtro gnaro’, il quale in quanto ad umilta’ (!) e ‘sapere quello che fa’ lascia totalmente a desiderare. Anzi, porta pure sfiga. Concludo ribadendo: se vuole, porti pure il Real Vicenza ‘in esilio’ a TV, se questo puo’ agevolarlo nel suo desiderio di gestire una societa’ di calcio a mezz’ora di auto da VI. Nel frattempo, si spera l’Acd vada in Serie D e, con una certa dose di fortuna’, magari riesca ad anadare in C, di riffa o di raffa, l’anno successivo. Se nel frattempo il Real VI non e’ stato promosso in B, avremo percio’ il lusso di assistere ad un derby TV-VI comodamente restando in citta’, con buona pace del Sindaco, Assessore e il loro bilancio. 🙂

    2. Nessuno dice il contrario, che Diquigiovanni sia una persona meschina o poco seria.

      Come ho già riportato anche nel forum (leggetelo mi raccomando!!!), ancora non mi è chiaro però cosa voglia davvero fare a Treviso Diquigiovanni. Se vuole investire e giocare a Treviso è semplice: che entri in società nell’ACD, anche in un ruolo di primissimo piano, porti le palanche che dice di avere (e sicuramente ha) e faccia lo squadrone per vincere l’Eccellenza e giocare il prossimo anno in D. Con il doppio vantaggio di non tirare nemmeno in mezzo il nome dell’innominato. Solo in questo modo potrà portarsi dietro tutta la città.

      Fin troppo semplice da chiedersi perché non lo voglia fare, anziché ostinarsi in altri progetti.
      E se invece fosse l’attuale ACD Treviso a non volerlo fare entrare, che se ne parli in modo trasparente.

      Qualsiasi altro progetto sarebbe comunque una sorta di fecondazione assistita che partorirebbe però solo un essere contro natura.

    3. Ciao Beppe purtroppo abbiamo perso questa occasione una manna dal cielo in periodi come questo…incredibile ma è così.
      Ho capito solo ora perché a Treviso non può esserci grande calcio…buonagiornata Beppe

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