Il Treviso si fa bloccare in casa dal Noventa e saluta definitivamente il primo posto. La gara odierna è lo specchio di questo travagliata stagione, con un filo rosso che, tra alti e bassi e due gestioni tecniche diverse, lega girone di andata e di ritorno. Non si può negare che la squadra sia migliorata dopo l’avvento di Graziano, le prestazioni e i risultati (media punti e saldo gol fatti-subiti parla chiaro), eppure…
Eppure questa squadra oggi ha dimostrato ancora una volta di non meritare la vittoria del campionato, nonostante l’atteggiamento positivo con cui aveva costruito la rimonta, aiutata anche dal crollo progressivo del Fontanelle e qualche passo falso del Portomansuè. Dopo l’ubriacante (e illusorio?) successo di forza in casa dell’ormai ex capolista, già una settimana fa, contro il Lovispresiano, s’erano uditi preoccupanti scricchiolii. Un primo tempo opaco, una squadra lenta e inspiegabilmente svogliata, ma le tante occasioni seguite dal gol vittoria in inferiorità numerica avevano mimetizzato gli stessi problemi che si sono ripresentati oggi per tutta la partita, contro una squadra gagliarda e organizzata che qualche settimana fa aveva sbancato 2-1 la stessa Mansuè.
Ma il Noventa di oggi, pur partito benissimo e capace di mettere subito in difficoltà con giocate veloci la l’impacciata (come tutta la squadra) retroguardia trevigiana, era finito all’angolo dopo soli venti minuti. Il rosso a Soriani più il rigore trasformato (con brivido) da Fusciello aveva spianato la strada al Treviso. In vantaggio e in superiorità numerica si poteva e doveva chiudere la partita. Non è successo, ma l’aspetto più sconcertante è che la vittoria non è stata messa in cassaforte soprattutto per demeriti del Treviso. Dopo il “doppio vantaggio” i nostri sono riusciti nell’impresa di fare peggio dei primi venti minuti. L’ennesimo brivido al 32′: il gol annullato (in realtà il fischio arriva qualche secondo prima) a Ferrarese per un fallo su Marchiori – una spintarella giudicata decisiva dall’assistente – fa esplodere la rabbia del folto pubblico neroverde presente in tribuna. Più concretamente l’azione poteva rappresentare il primo campanello d’allarme per il Treviso, già messo alle strette in un paio di occasioni prima del vantaggio. Invece non è servito a nulla, la squadra si è limitata a gestire il risultato quasi con supponenza, affidandosi a un giro palla lento e snervante, senza creare grossi nessun pericolo agli ospiti privati di un difensore.
Nella ripresa ci si aspettava la scossa, invece va forse peggio. Il Noventa inizialmente non sembra più pericoloso come nel primo tempo, ma di fronte all’area neroverde Garbuio, visibilmente a disagio nel ruolo di attaccante centrale, continua a bisticciare con il pallone, mentre i compagni fanno di tutto per NON tirare in porta perdendosi nelle solite, inutili giocate di fino poco fuori dall’area. Al 12′ arriva una punizione quasi giusta: errore in mediana, contropiede letale del Noventa con Biondo, il sandonatese Pietropoli riceve da posizione defilata dentro l’area, aggira con troppa facilità Marchiori (errore simile al quasi pareggio del Noventa nel primo tempo) e infila Tunno, lasciandosi andare a una lunga esultanza provocatoria.

Il Noventa agguanta il pari con il sadonatese Pietropoli, che "sfida" il pubblico trevigiano
Il Noventa agguanta il pari con il sadonatese Pietropoli, che “sfida” il pubblico trevigiano

C’è ancora più di mezz’ora per tornare in vantaggio e riscattare un’ora da incubo, contro un Noventa che comprensibilmente arretra del tutto verso l’area di rigore per difendere il prezioso (e tutto sommato, meritato) pareggio.
Una settimana fa, quando il rosso l’aveva subito, era stato proprio il Treviso a reagire con veemenza, illudendoci che questa squadra avesse definitivamente eliminato le lacune caratteriali palesante soprattutto durante la gestione di Pala. Oggi siamo stati brutalmente smentiti. La reazione è stata talmente disorganizzata e confusionaria che i neroverdi, vista l’inconsistenza dei padroni di casa, si sono tolti lo sfizio di provare il clamoroso sorpasso facendosi sudare freddo in un paio di contropiedi. Oggi, secondo l’opinione di molti tifosi, ci ha messo un po’ del suo anche il tecnico Graziano. Prima il solito sacrificio di Carraro sull’esterno basso, poi la gestione dei cambi. Il riferimento è al tardivo innesto di Cesca, preceduto da quello del brasiliano Lipe, che dopo il gol dell’Opitergina è diventato un oggetto misterioso, relegato costantemente in panchina. Come lo stesso  Cesca delle ultime partite, solo che il discusso ariete friulano, pur non segnando molto, nel girone di ritorno  aveva dimostrato di poter dare un contributo decisivo alla squadra anche partendo dalla panchina (si pensi al fondamentale rigore guadagnato nel finale a Mogliano nella semifinale di andata). Gli sviluppi di oggi sembrano aver confermato i dubbi dei tifosi, perché la partita si è accesa proprio nell’ultimo quarto d’ora, dopo il suo ingresso in campo. Solo una coincidenza? Fatto sta che il Treviso nei dieci minuti finali più recupero ha collezionato 3-4 occasionissime, le due più pericolose proprio con Cesca (un miracolo di Berto in due tempi e un palla di poco fuori), che nel girone di ritorno, dopo l’addio di Pala, ha sempre offerto buone prestazioni.

L'assalto finale del Treviso, troppo tardivo, esalta il portiere neroverde
L’assalto finale del Treviso, troppo tardivo, esalta il portiere neroverde Berto

LA SITUAZIONE DEL GIRONE D Il fallito assalto finale aumenta il rammarico non tanto per oggi, ma per le tante prestazioni inconsistenti di questa squadra per tutto l’arco del campionato (il 0 su 6 contro il Villorba rimane esemplare). Il confronto con il Portomansuè è più impietoso di quanto sembrano dire i cinque punti di distacco a tre giornate dal termine; i 6 gol subiti in meno dalla miglior difesa biancoceleste poco contano di fronte ai 17 gol in più realizzati dall’attacco atomico biancoverde (il tridente Gnago-Bounafaa-Sakajeva a quota 46 gol totali è emblematico). La squadra di Lombardi è incappata in qualche battuta d’arresto a sorpresa, ma quando ha vinto l’ha quasi sempre fatto convincendo e rifilando 2-3 gol di scarto a tante avversarie di alta e bassa classifica. Insomma, a tre giornate dalla fine e un po’ in ritardo rispetto alla previsioni, la superiorità dell’organico biancoverde sembra finalmente confermato dal +4 sul Fontanelle. Doppia beffa del Treviso, dunque: i biancocelesti dicono addio alla vetta e non approfittano nemmeno del ko di ieri del Fontanelle per conquistare il secondo posto. La speranza è che il piazzamento nella griglia play-off non conti nulla la sera del 25 aprile: una vittoria nel Trofeo Regione Veneto escluderebbe il Treviso da una lotteria play-off che rischia di rivelarsi inutile per il salto in Eccellenza…
La giornata di oggi, oltre a certificare la fuga del Portomansuè ha fatto felice il Vazzola. Con due colpi esterni in cinque giorni i gialloverdi hanno approfittato del doppio passo falso di Fontanelle e Treviso rientrando virtualmente nella lotta play-off. Il quinto posto ora conta veramente perchè il distacco dalla seconda è ora inferiore ai sette punti. Diversa la situazione in zona play-out: al momento il San Gaetano retrocederebbe direttamente in Prima categoria con l’Unione Sile, mentre la terza retrocessa verrebbe decisa dal play-out Caerano-Conegliano. I gialloblu sono in caduta libera, ma in tre giornate la situazione può mutare completamente visti i distacchi minimi.

risultati

classifica

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Gli highlights del canale ufficiale Acd Treviso.

TABELLINO

TREVISO – NOVENTA 1 – 1 (1 – 0)

MARCATORI: pt 21′ rig. Fusciello, st 12′ Pietropoli.
TREVISO (4-3-2-1): Tunno; Pegoraro, Nichele, Marchiori, De Marchi; Carraro, Seno (st 36′ Favero), Tessari; Fusciello, Guercilena; Garbuio (st 30′ Cesca). All. Graziano.
NOVENTA (4-4-2): Berto; Vio, A. Guerra, Soriani, Tonetto; Carli, Franzin (st 30′ Atich), Daupi (st 10′ G. Guerra), Biondo; Pietropoli (st 25′ Rusalen), Ferrarese (st 34′ Zorzetto). All. Bergamo.
NOTE: clima primaverile, giornata mite e soleggiata, terreno in ottime condizioni. Espulso Soriani del Noventa al 20′ per fallo da ultimo uomo. Ammoniti Carraro e Seno per il Treviso, Espulsi Ferrarese e Atich per il Noventa.
ARBITRO: Mognato di Mestre.

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