Sfida da dentro o fuori tra Treviso e Villorba, che dopo la sconfitta nella prima partita del quadrangolare sono già spalle al muro. I gialloblu sono stati sconfitti 2-0 dal Lovispresiano che, calendario alla mano, domenica cercherà di battere il Vazzola e andare a punteggio pieno per presentarsi con due risultati su tre va a disposizione nell’ultima partita contro il Treviso. Privi dell’infortunato Guzzo, i biancocelesti dovranno assolutamente vincere e sperare in una sconfitta del Vazzola, che all’ultima giornata potrebbe incontrare un Villorba già eliminato.
Sarebbe un errore, tuttavia, sottovalutare una squadra giunta al diciasettesimo anno consecutivo in Promozione. Il Villorba è l’highlander di questa categoria e noi tifosi ne sappiamo qualcosa, perché nella stagione 2017/2018 è stato la nostra bestia nera in campionato. Battuti esattamente due anni fa nella seconda partita del quadrangolare del Trofeo Regione Veneto (poi vinto dallo stesso Treviso),  i gialloblu si erano rifatti in campionato diventando l’unica squadra capace di espugnare il Tenni e battere il Treviso sia all’andata che al ritorno. Sei punti – decisivi nel frenare la rincorsa dei nostri a Portomansuè e Fontanelle – “regalati” a una squadra costantemente nelle ultime due posizioni della classifica; solo nel finale di stagione aveva inanellato una serie di risultati utili consecutivi che nel giro di poco più di un mese avevano portata a una clamorosa salvezza anticipata.
Nella stagione seguente la squadra allenata dal subentrante Giorgio Carniato non ha deluso le aspettative, ottenendo una salvezza un po’ più tranquilla. Quest’anno l’obiettivo non è cambiato, la società non ha tradito la propria filosofia puntando tutto sui giovani usciti dal florido vivaio, affiancati da qualche veterano come l’attaccante classe ’87 Antonio Martina (fratello gemello del difensore Giovanni, ex primavera del Treviso con qualche presenza in B), che in passato ha già affrontato e castigato il Treviso in Eccellenza e Promozione (Opitergina, Union Qdp, Vazzola…). Ben 2/3 della squadra è composta da giocatori cresciuti nel settore giovanile gialloblu, che in questi anni si sta affermando tra i migliori della Marca. Non a caso da qualche anno ha ottenuto in gestione i campi di Lancenigo, utilizzati dal Treviso nel suo periodo d’oro e abbandonati dopo il fallimento del 2013 e la sparizione del settore giovanile.


RIENTRO AL TENNI RINVIATO… A QUANDO?
Una delle tante pagine dolorose che raccontano l’inesorabile declino interrotto solo questa estate… Un’altra è rappresenata dall’abbandono in cui era stato lasciato il Tenni, che anche nei prossimi giorni someglierà a un cantiere.
Così il debutto interno sarà a Quinto di Treviso e, salvo sorprese, anche la prima di campionato contro il Vazzola. Fortunatamente i biancocelesti non dovrebbero giocare più di una partita di campionato in esilio. La conferma è arrivata dall’intervista a Mario Conte andata in onda nel tg serale di Antenna 3 Nordest mercoledì 28 luglio. Pur non escludendo la possibilità che il ritorno al Tenni possa essere già alla seconda giornata (15 settembre), il sindaco ha ammesso che in caso di ulteriori interventi ci potrebbe essere un rinvio di massimo una giornata.  A quel punto i portoni del Tenni si riaprirebbero domenica 29 settembre, per la seconda giornata casalinga, quando arriveranno i veneziani del Marcon

Un tocco di biancoceleste per gli uffici collocati sotto la tribuna del Tenni
Un tocco di biancoceleste per gli uffici collocati sotto la tribuna del Tenni

A differenza degli ultimi anni, comunque, i ritardi sono giustificati e comprensbili. La società sta ripulendo il Tenni (stando alle parole del primo cittadino ci sono voluti ben quattro container di Contarina per contenere tutti i rifiuti accumulati in oltre un decennio di incuria) e contemporaneamente ha già operato interventi basilari come la sistemazione del manto erboso e il ripristino dei sistemi antipiccioni. In realtà parlare di ripristino è un po’ riduttivo, visto che reti e dissuasori sono stati installati in punti dove prima non c’erano, come i tifosi hanno potuto notare guardando la tribuna ex “brutto anattroccolo” (tra tribuna centrale e curva nord/ospiti).  Considerato il degrado iniziale è già stato fatto un mezzo miracolo, anche se sia all’interno che all’esterno dell’impianto c’è ancora tanto da fare.

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