Da quando il Treviso è precipitato in pianta stabile nei dilettanti le sfide contro le squadre bellunesi non sono mai state semplici. Nel primo campionato di Eccellenza 2009/2010 la Feltrese espugnò il Tenni, provocando la contestazione della tifoseria e le conseguenti dimissioni di mister Rumignani; nell’ultima giornata di ritorno i granata diventarono l’unica squadra a fare bottino pieno contro il Treviso (2-0). La stagione successiva, in Serie D, andò tutto liscio grazie al leggendario Treviso di Zanin. A Belluno andarono a segno per la prima volta i tre tenori (3-0 firmato Torromino, Ferretti e Perna), al ritorno 3-1 casalingo con Ferronato, Perna e Spinosa. Tre anni dopo, con il nuovo Acd Treviso neopromosso in Eccellenza, riecco la Feltrese nelle vesti di bestia nera, questa volta non all’ultima ma alla prima giornata: 2-1 con il vantaggio iniziale di Conte annullato dalla doppietta di Mele nella ripresa; al ritorno il Treviso fa di tutto per perdere, salvandosi in extremis grazie alla tripletta di Dal Compare. In quella stagione e nella successiva c’è anche il San Giorgio Sedico, che costringe i biancocelesti a due pareggi (1-1 e 0-0). Nella stagione successiva è proprio la squadra rossobiancoazzurra a sostituire la Feltrese (battuta sia in casa, 2-1, che al Tenni, 4-1) nel ruolo di guastafeste: pareggio al Tenni (1-1) nella prima giornata, vittoria al ritorno (2-1 in rimonta dopo il vantaggio di Furlan): quattro punti fondamentali strappati al Treviso, destinato a concludere il campionato a un solo punto dalla Pievigina promossa in Eccellenza.
Se le cose sono andate male nei campionati meno negativi, cosa ci si poteva aspettare dalla peggiore stagione di sempre in 110 anni di storia biancoceleste? Nel settembre 2016 il Sedico rovinò il debutto esterno di Perna e compagni (1-0), mentre al ritorno passeggiò sulle rovine del Treviso vanamente difese da una banda di ragazzini allo sbando (5-0). Stagione e risultati speculari lo scorso campionato, sempre in Eccellenza: 2-0 per i bellunesi sia in casa che al Tenni.
In un’epoca ormai lontana (se si considera il periodo che va dagli anni ’40 ai primi anni ’90), i biancocelesti erano saliti in montagna solo per il Belluno e le cose erano andate decisamente meglio: in campionato (tra Serie C e Interregionale) 3 vittorie, 1 pareggio e una sola sconfitta; in coppa un successo nel ritorno della Coppa di Serie C 1974/1975.

Una visuale del campo con i gradoni del campo sportivo di Cavrzano, denominato "Camp De Nogher" (foto venetogol.it)
Una visuale del campo sportivo di Cavarzano, denominato “Camp de Nogher” (foto venetogol.it)

I risultati negativi più recenti, specialmente in terra bellunese (su otto trasferte 2 solo vittorie, 1 pareggi e ben 5 ko) sono lo specchio delle difficoltà che il Treviso ha sempre incontrato in queste categorie. La vittoria convincente contro il Godega ha segnato positivamente il ritorno di Gianfranco Bellotto in panchina, ma non deve illudere. I biancocelesti dovranno ancora fare a meno di alcuni infortunati o non al meglio, inoltre il nuovo spirito di squadra va testato anche in trasferta. Al Tenni la squadra ha potuto contare sul fattore stadio e sul cambio di panchina, una scossa che in passato ha avuto effetti positivi solo per qualche partita.

L’avversario è un brutto cliente. Il neopromosso Cavarzano Oltrardo è una squadra ostica: ha un solo punto in meno dei biancocelesti (la classifica al momento è corta, con 8 squadre comprese in 2 punti tra il secondo e il decimo posto) e vanta la miglior difesa del campionato (solo 3 gol subiti) insieme alla capolista Opitergina, al momento in fuga solitaria. Questa difesa impenetrabile (1 solo gol subito nell’inespugnato Camp de Nogher) ha mantenuto i giallorossi nella parte sinistra della classifica pur avendo un attacco (solo 5 gol fatti) in linea con le sei squadre al momento invischiate nella zona play-out/retrocessione. L’attacco non sarà una mitraglia ma la difesa, specialmente nell’angusto campo sportivo di Cavarzano (quartiere di Belluno), sembra un muro, mentre il centrocampo può contare anche su un ex Treviso come Simone Malacarne.

Malacarne festeggia con i compagni la storica promozione in Lega Pro Prima Divisione ottenuta nel recupero di Montichiari-Treviso del 2012. Sette anni dopo è uno dei pilastri del Cavarzano Oltrardo
Malacarne festeggia con i compagni la storica promozione in Lega Pro Prima Divisione ottenuta nel recupero di Montichiari-Treviso del 2012. Sette anni dopo è uno dei pilastri del Cavarzano Oltrardo

Classe ’89, nella stagione 2011/2012 fu tra i protagonisti del Treviso che a Montichiari conquistò la promozione in Prima Divisione a Montichiari, segnando tre gol importanti, come quello decisivo al Natale Palli di Casale. Nelle stagioni successive ha giocato sempre in Serie D (Montebelluna, Union Ripa La Fenadora/Union Feltre, Union San Giorgio Sedico) e la scorsa stagione è sceso in Prima categoria, conquistando subito la Promozione con il Cavarzano Oltrardo. In attacco 4 dei 5 gol sono equamente divisi dai due attaccanti del ’98 Bettio e Paier, protagonisti lo scorso campionato con una ventina di gol.

I giallorossi somo guidati dalll’esperto Massimiliano Parteli, che ha rilasciato una lunga intervista pubblicata sulla pagina facebook del Cavarzano Oltrardo.

Promozione D. A Cavarzano arriva il Treviso, Parteli: “Loro costruiti per vincere”

Promozione D. A Cavarzano arriva il Treviso, Parteli:

Una buona partenza in campionato, un gruppo già coeso, la panchina d’oro per quanto fatto nella scorsa stagione e l’armata Treviso alle porte: Massimiliano Parteli, tecnico dei giallorossi, parla a tuttocampo di questo inizio di stagione.

Partiamo dalla serata di lunedì, mister, un premio che corona l’ottima stagione passata consegnato da un campione come Alessandro Gazzi.

MISTER: Intanto ciao a tutti i tifosi giallorossi e grazie per questa intervista.
Lunedì sera è stata una serata molto emozionante perché in primo piano ho avuto modo di rivedere Alessandro, una persona dalla grande umiltà che lavorando duro durante tutta la sua carriera ha saputo ritagliarsi una carriera veramente importante.
In secondo luogo il premio che ho ricevuto mi ha fatto rivivere per alcune ore i bellissimi momenti della scorsa stagione. Permettimi di ringraziare il Mr Ivano Cassol e l’Associazione Allenatori di Belluno per questo premio personale ma voglio veramente condividerlo con tutte le persone che hanno reso possibile la vittoria del campionato. Non posso non pensare a Vittorino Sovilla prima di tutto, più che un presidente, un padre che ama visceralmente il Cavarzano e poi a tutti i dirigenti che hanno sostenuto la squadra durante tutta la stagione lasciandoci lavorare tranquilli anche nei momenti di difficoltà e senza farci mai mancare niente. Poi ci sono loro, i veri protagonisti di questo risultato, un gruppo di ragazzi speciali che ho avuto la fortuna di incontrare che mi hanno fatto vincere un campionato credendo sempre che il lavoro sarebbe stato ripagato e dando tutto quello che avevano per la squadra. Concludo ringraziando di cuore il mio staff che ha svolto un lavoro eccezionale dandomi sempre fiducia, serenità e supportandomi in qualsiasi momento.

La tua squadra è cambiata rispetto allo scorso anno ma in queste prime giornate ha perlomeno dimostrato che la salvezza la vuole ottenere a tutti i costi. Quali le tue impressioni dopo un quinto di campionato? 

MISTER: Sono arrivati tanti ragazzi nuovi, molti dei quali giovani e alla prima esperienza in categoria o in prima squadra ma si sono integrati subito grazie soprattutto a quel gruppetto di giocatori dell’anno scorso. Il nostro inizio è senz’altro positivo in quanto stiamo riuscendo a giocarci tutte le partite con grande equilibrio ma non dobbiamo abbassare la guardia perché ogni punto sarà da sudare fino alla fine e dobbiamo rimanere umili per raggiungere il nostro obiettivo. Siamo appena alla 6a giornata quindi la strada è lunghissima e ci mancano tanti punti da conquistare.Domenica arriva a Camp de Nogher il Treviso, etichettato come la corazzata del campionato. Che tipo di partita ti aspetti dai tuoi? 

MISTER: Per noi domenica sarà una partita molto difficile in quanto affrontiamo una squadra costruita per vincere, con un blasone ed una storia importanti, una struttura organizzativa sia societaria che tecnica di livello nettamente superiore alla media di quelle del nostro campionato ma ci stiamo preparando per continuare a dimostrare prima di tutto a noi stessi che possiamo starci in questo campionato. Dovremo esser bravi a difendere bene per poi ripartire e sfruttare quelle situazioni che magari si verranno a creare nel corso della partita sapendo che ogni errore sia tecnico che tattico potrebbe costarci caro. Ma ritengo che giocare queste partite sia la cosa più bella e quindi spero per una volta di vedere il nostro campo circondato da tanti appassionati. I ragazzi lo meriterebbero.

Permettimi un’ultima cosa prima di salutarci. Spero che vengano tanti ragazzi del settore giovanile a sostenerci ma anche e soprattutto per far sentire tutti insieme la nostra vicinanza a Gianmarco e alla sua famiglia. È un ragazzo col cuore giallorosso che non sta passando un bel momento e domenica sarebbe bello sentisse attorno tutto l’affetto della famiglia Cavarzano. Lo aspettiamo in campo quanto prima!

In copertina: la sfida tra il “Cava” e il Treviso è da non perdere e promette il tutto esaurito a “Camp de Nogher”

A.C.

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