La vittoria sul Fontanelle ha tenuto a galla il Treviso in ottica play-off, con il secondo posto del Caorle distante tre punti. La lotta dietro l’Opitergina ormai già in Eccellenza è sempre più serrata, anche se il ricompattamento più significativo c’è stato nella zona bassa della classifica, che interessa proprio il Godega prossimo avversario. La squadra dell’esperto Bruno Gava al momento occupa il quint’ultimo posto e chiude la zona play-out a quota 22 punti, insieme al Conegliano. Un posizione di classifica diversa rispetto all’andata, quando i neopromossi gialloblu erano arrivati al Tenni da secondi in classifica (-2 dall’Opitergina e +4 sul Treviso) e con il secondo miglior attacco dietro i biancocelesti. Alla prima di Bellotto in panchina i padroni di casa l’avevano spuntata con un secco 3-1; un successo legittimo messo in discussione dal solito pasticcio difensivo che aveva mandato in gol l’attuale capocannoniere del Godega Abderrahim Belfatmi (10 gol, due in più rispetto a De Martin), uno dei pochi a salvarsi tra i suoi. La crisi del Godega era iniziata proprio quella domenica: 10 partite consecutive senza successi (6 pareggi e 4 sconfitte), con la vittoria ritrovata nell’ormai sfida salvezza di Ponzano alla seconda giornata di ritorno, lo scorso 12 gennaio. La risalita è continuata nei due turni successivi con il prezioso pari a Trebaseleghe e il fondamentale tris di due settimane fa sul Fossalta. Niente da fare nell’ultima sfida in casa del Caorle secondo in classifica (2-0), ma il Godega sembra uscito dalla crisi e domani potrò contare sul fattore campo.

Lo stadio di Godega di Sant'Urbano
                                                    Lo stadio di Godega di Sant’Urbano

Lo stadio di Godega di Sant’Urbano è un campo di dimensioni ridotte con le reti a ridosso del campo di gioco, co una serie di gradoni per gli spettatori. Qualcosa di molto simile al Camp de Nogher di Cavarzano (prossimo avversario)  visitato lo scorso ottobre o, tornando indietro di qualche anno, l’ancor più angusto stadio di Campigo.

Squadra molto fisica e campo stretto: insidie che il Treviso deve superare se vuole trovare continuità e fiducia. Il successo con il Fontanelle, seppur convincente, non può offrire sufficienti certezze dopo un campionato all’insegna della discontinuità. La migliore serie positiva risale proprio a un girone fa: tre vittorie di fila (Godega, Cavarzano e Ponzano) e un pareggio (a Noventa),  prima del clamoroso ko interno con l’Ambrosiana Trebaseleghe. Per il resto tanta discontinuità che spiega la posizione in classifica e l’umiliante -14 dall’Opitergina…
Non  subire gol per banali errori sarebbe già un primo passo in avanti. Una settimana fa il Treviso ha mantenuto la porta inviolata contro il secondo miglior attacco del girone D, eppure poco dopo l’1-0 i biancocelesti avevano quasi regalato il pari al Fontanelle. Tanti gli errori commessi nella gestioe della palla verso il portiere o in uscita dalla difesa; oltre all’attenzione a volte sembra manchi la fiducia e/o la comunicazione tra compagni di squadra. E l’errore a Treviso  come tutto pesa il doppio.
L’emergenza infortuni sembra passata, ma qualche defezione c’è sempre. I problemi restano a centrocampo, dove domenica Carraro dopo le allarmanti notizie del prepartita è sì sceso in campo, ma solo per uno spezzone di gara con il Treviso in pieno controllo della partita. Concas, in panchina contro il Marcon, non era più in lista. Nel 2020, pur essendo in campo, Zambon ha continuato a soffrire i postumi del brutto infortunio alla spalla rimediato contro l’Opitergina, ultima partita in cui è andato a segno.

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