CAOS BIGLIETTIHa risollevato l’umore del presidente Corvezzo il dato sugli spettatori presenti al Tenni nel match con la Pro Patria. L’autoritaria prova di Valenza – che ha permesso di agguantare la vetta solitaria – insieme alla storia e al blasone dell’avversario hanno convinto altri ducento trevigiani che forse valeva la pena passare un pomeriggio al Tenni. E’ lecito supporre che la quota 1000 sarebbe stata superata se non fosse stato per i consueti problemi ai botteghini, rispetto alle prime tre gare amplificati dal maggior afflusso di spettatori e dal malfunzionamento di un computer. C’è chi è entrato a partita iniziata e chi a fine primo tempo, ma non sono pochi i casi di chi dopo aver aspettato per quasi un’ora ha deciso di alzare bandiera bianca incamminandosi verso il centro o tornando a casa per seguire la partita – o meglio, quel che ne restava – alla radio.
La società ha rinnovato l’invito a prendere il biglietto in prevendita, concetto ribadito Renzo Corvezzo in un’intervista pubblicata martedì da Il Gazzettino di Treviso. Dopo essersi scusato con i tifosi, il presidente ha fornito alcuni chiarimenti sui disagi che in parte posssono spiegare lo scarso afflusso di pubblico: «Per queste lunghe code mi dispiace ma la colpa non è nostra. La società che si è aggiudicata l’appalto nazionale per le squadre dalla C alla A si trova a Napoli e siamo tutti obbligati a passare per lo stesso canale e a volte le attese sono lunghe prima che arrivi la risposta. Il problema era emerso anche nelle gare precedenti e per questo motivo avevamo raddoppiato le casse: due in via Foscolo e altrettante dalla parte del Foro Boario ma il problema non è stato risolto». Corvezzo ha quindi confermato un’idea già espressa domenica al termine della partita: l’acquisto di nuovo tornelli. A suo modo dir dire solo così verrà risolto il problema, tant’è che in settimana potrebbe esserci stato anche un incontro in Comune (questo è ciò che lascia intendere Corvezzo nell’intervista) per capire se sia possibile aquistare nuovi tornelli «a prezzo agevolato e non di mercato», magari inutilizzati a seguito di un fallimento. L’obiettivo è duplice: aprire gli altri settori (i distinti), perchè «vedere davanti a noi gradini e zone completamente vuote non è certo piacevole», e raggiungere i duemila spettatori.

Riaprire i popolari sarebbe un’ottima idea, non solo per “questioni d’immagine”, ma ora come ora ci riesce difficile pensare all’acquisto dei tornelli. Ammesso e concesso che se ne riescano a trovare “a prezzo agevolato” vale veramente la pena fare questo tipo di spese di questi tempi? Come tante società il Treviso sta facendo sforzi immani per riuscire a pagare con regolarità gli stipendi dei giocatori per non incorrere in deferimenti e penalizzazioni, e ora come ora non ci sembra nelle condizioni di potersi permettere spese superflue (pensiamo anche alle “nuove” divise  e alla mancanza di uno sponsor ufficiale). Senza contare che i tornelli rallenterebbero ulteriormente l’afflusso nei vari settori, contribuendo ad alimentari i malumori dei tifosi già spossati da eventuali code ai botteghi e dai prefiltraggi. Forse l’apertura dei distinti è (o era…) possibile anche senza i tornelli, mantenendo la capienza sotto i 7500 posti. In estate è stata fatta una scelta precisa: aprire la curva nord per i tifosi ospiti tesserati, riservando la tribuna laterale nord a eventuali ospiti sprovvisti di tessera. Allora era ancora in piedi questa possibilità, poi sappiamo come sono andate le cose a Treviso e non solo. Al Tenni gli ospiti non “fidelizzati” non entrano, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: una curva nord vuota tranne 2 riminesi  in Coppa Italia e i 5 ragazzi sanamrinesi in campionato. Con il Mantova verrà superato il dato di Treviso-San Marino, ma la curva sarà comunque vuota (effetti della Tessera del tifoso). Tanti o pochi che siano, i tifosi ospiti preferiranno sempre un posto in tribuna centrale o laterale, dunque che senso ha tenere aperta la curva nord? Non si potrebbe chiuderla, trasformare in settore ospiti l’ex brutto anatroccolo (alias tribuna laterale nord), chiudere la laterale sud e una parte dei distinti laterali permettendo l’apertura dei distinti centrali? Da una parte tanti nostalgici ritroverebbero gli amati “popolari”- non più desolatamente vuoti agli occhi delle telecamere – e non ci sarebbe bisogno di riacquistare tornelli che rallenterebero ulteriormente la via crucis che porta dai botteghini agli spalti. E’ un’ipotesi a cui forse la società aveva già pensato, ma che per ragioni di ordine pubblico (semmai ce ne fossero…) non era o non è ancora stata praticata. In caso contrario, sarebbe il caso di pensarci.
Per quanto riguarda possibili accordi col Comune, val la pena ricordare che la perdita dei tornelli era nata da un’incomprensione (chiamiamola così…) tra Ca’ Sugana e la società, che in pochi giorni aveva dovuto trovare soluzione a diversi problemi:

https://www.forzatreviso.it/index.php?option=com_content&view=article&id=230:scoppia-la-grana-tornelli-ma-corvezzo-e-ottimista&catid=1:ultime-notizie&Itemid=50


https://www.forzatreviso.it/index.php?option=com_content&view=article&catid=1&id=232&Itemid=50



PREVENDITA TREVISO-MANTOVA
In attesa che questo e altri problemi trovino soluzione, l’invito è sempre lo stesso: comprare il biglietto in prevendita. La società ha cercato di rimediare a problemi aprendo la prevendita per Treviso-Mantova quasi  due settimane prima (di solito si apriva il mercoledì precedente la gara). Ma è chiaro che tutto ciò non è ancora sufficiente. Non tutti possono recarsi in settimana al Tenni per prendere il biglietto in prevendita, specie chi vive lontano dal capoluogo, e l’assenza  di un punto vendita Booking Show in provincia di Treviso non è certo d’aiuto.

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