La curva sud ancora criminalizzata

Domenica sera, al termine della rocambolesca sconfitta contro la capolista Trapani, eravamo convinti che la settimana sarebbe stata occupata dalle discussioni sull’ottima prestazione della squadra di Ruotolo, la reazione d’orgoglio dei giovani, lo straordinario debutto di Strizzolo e Piccioni, l’ennesima assenza in tribuna degli uomini All Sport, il cda, la ricapitalizzazione (…), e così via. Invece negli ultimi tre giorni il Treviso è finito ancora una volta nel tritacarne mediatico nazionale. Tutta colpa di un video caricato da un tifoso biancoceleste che da sempre, durante tutte le partire casalinghe, filma e carica in rete solo l’entrata e l’uscita dal campo delle squadre dopo il riscaldamento, prima del fischio d’inizio, a fine primo tempo e a fine partita.
Forzatreviso.it non è mai stato e non è espressione della curva sud, di alcun gruppo organizzato o club, e da sempre ha cercato di rivolgersi a tutti i tifosi biancocelesti (di ogni età e settore), magari sbagliando. E di fronte alla solita, fuorviante offensiva mediatica che finisce per denigrare un’intera tifoseria non possiamo evitare di prendere posizione per chiarire alcuni aspetti contraddittori (per non dire grotteschi) del “caso” Treviso-Trapani.

Torniamo indietro di tre giorni. Domenica gli animi a fine partita sono tesi, non solo in curva sud: a fine partita il Trapani trova il gol vittoria, e in pieno recupero l’arbitro caccia i trevigiani Beccia per doppia ammonizione e Kyeremateng per un misterioso scambio di persona. Una beffa per il Treviso, che con uno scatto d’orgoglio aveva rimontato il doppio svantaggio dei siciliani. Una beffa per i tifosi biancocelesti, che dopo l’uno-due di Strizzolo e Madiotto avevano sfogato la propria gioia con un goliardico “Lo scemo non canta più” diretto alla curva nord, ammutolendo all’istante un centinaio di rumorosi tesserati trapanesi. Pochi minuti prima, quando il Trapani sembrava aver saldamente in mano la gara, dallo stesso settore era partito un “chi non salta è polentone”, mentre singolari riferimenti “etnici” (“slavi di m***a”) e politici (“leghisti di m***a) urlati da qualche singolo sono stati uditi nitidamente dalla parte opposta del campo. Questo repertorio ha trovato pieno sfogo nel dopopartita (anche sulle pagine facebook del sito), specialmente nei commenti al video del tifoso biancoceleste girato a fine partita in cui si sentono 4-5 voci urlare “terroni” verso i giocatori del Trapani e la terna arbitrale. Cose che succedono ogni domenica, dal nord al sud, dalla Serie A alla Lega Pro. Ma stavolta un video ha fatto la differenza.

Nel giro di un paio d’ore lo sciagurato filmato trasforma Treviso-Trapani in un caso nazionale; qualche tifoso trapanese lo scarica e lo ricarica in rete (rendendo inutile la cancellazione dell’originale dalla parte dell’autore), e sul web una miriade di siti e blog condivide il filmato; tra lunedì e martedì anche i grandi media nazionali (Repubblica, La Stampa) danno spazio alla vicenda parlando di “cori” razzisti (anche se nel video si sentono solo poche voci urlare le solite due parole verso il campo di gioco) e collegando il fattaccio ai “buu” dei bustocchi al milanista Boateng. L’operazione riesce facilmente, anche perchè di mezzo c’è Treviso.

In casa nostra, ieri Il Gazzettino di Treviso ha segnalato la vicenda in prima pagina: all’interno, sotto il solito titolone sui “cori” razzisti, viene seguito da un articolo (non firmato) che, a parte le prime righe, parla di tutt’altro argomento. La Tribuna di Treviso,invece, contatta tutte le parti. Oltre ai tifosi, che confermano quanto detto sopra (incluso l’episodio dei tifosi trapanesi che mangiano indisturbati nel punto di ritrovo degli ultras di casa), sono stati intervistati i dirigenti delle due società. Sia il dg biancoceleste Angelo Palmas («mi trovavo all’ingresso degli spogliatoi e non ho sentito nulla»), che il ds siciliano Daniele Faggiano («non è successo nulla, anzi siamo stati trattati benissimo, la città e la società ci hanno accolto con calore ma di quei cori non so nulla. Certo, ho visto il video e, purtroppo, la mamma dei cretini è sempre incinta, ma allo stadio c’era anche un rappresentante della Procura Federale e non ci ha detto nulla») hanno minimizzato. Il rappresentante del Trapani non ne sa niente dei cori perché, come si evince dal video incriminato, non ci sono cori! Ovviamente i “giornalisti” non distinguono tra “cori” e “urla/grida” e ne parlano come se fossero la stessa cosa. In realtà si tratta del solito, non casuale “refuso” volto ad ingigantire e manipolare una non-notizia (quando leggiamo di “cori” viene logico pensare che di mezzo ci siano un centinaio di persone o una curva intera, non una manciata di persone). E senza quel video le poche e isolate urla dei tifosi infuriati per la sconfitta extremis non si sarebbero trasformate in un caso nazionale, fornendo un assist perfetto alla sempre puntuale macchina del fango mediatica, che non ha perso occasione per fare di tutta l’erba un fascio.

Parliamo di “non notizia” perché, come detto in precedenza, episodi ben più gravi rispetto a quello di domenica accadono da sempre, da nord a sud. Noi, francamente, troviamo superfluo star qui a discutere sull’opportunità di indignarci, condannare o giustificare certi episodi come se lo sfogo di cinque tifosi alticci a fine partita fosse sufficiente per qualificare un’intera tifoseria (o la città di Treviso, o il Veneto, e così via). E in fondo non ci turbano più di tanto e ci scandalizzano nemmeno gli epiteti (che usando il metro di giudizio dei moralizzatori dovremmo definire “razzisti”) urlati e scritti all’indirizzo di noi trevigiani, i “polentoni” (gli “slavi” e i “leghisti di m***a”), un repertorio che gli indignati (giornalisti e moralizzatori) potevano consultare andandosi a leggere i vari commenti comparsi sul web e youtube.
Volendo sdrammatizzare  si potrebbe ricordare che “terroni” ce lo siamo sentiti urlare contro pure noi “polentoni”, in casa e in trasferta (i veneti, se qualcuno non lo sapesse, sono spesso qualificati come “terroni del nord” in memoria dei tanti migranti che molto prima del “miracolo” Nord-est si erano trasferiti in cerca di fortuna nelle più sviluppate Lombardia e Piemonte). Nessuno sentimento offeso, nessun vittimismo, perché anche questo, piaccia o non piaccia, fa parte del “vocabolario da stadio”, fatto di sfottò, cori ironici (a volte troppo beceri, purtroppo) e offese di vario tipo. Ma si sa, chi non frequenta gli stadi (specialmente in trasferta, quando ci si poteva andare) certe cose non le potrà mai capire.

Ma torniamo ai fatti di domenica: dopo la diffusione del video e l’esplosione del “caso” Treviso-Trapani a livello nazionale, più di qualche organo di stampa ipotizza una pesante multa per la società, se non una partita a porte chiuse… Ieri sono state rese note le decisioni del giudice sportivo, e il Treviso non figura tra le società sanzionate. Come mai? Forse perché quanto accaduto a fine partita solitamente si presenta, in forme e numeri più gravi (e non con una manciata di tifosi), in altri stadi d’Italia senza che si proceda a sanzioni disciplinari verso le società? Del resto lo stesso ds del Trapani ha ammesso di non aver notato niente di così vergognoso, salvo le grida indirizzate da qualche singolo ai giocatori.
Corvezzo e Casagrande l’hanno ricordato in più di un’occasione: lo scorso campionato il Treviso è stata uno dei club meno (o mai, forse) multato per il comportamento dei propri sostenitori, nonostante i “suggerimenti” di qualche giornalista nostrano. Ci riferiamo ai cori contro la tessera del tifoso intonati dalla sud dopo le prime partite di campionato in Seconda divisione: per esempio dopo Treviso-Savona (settembre 2011) qualche giornalista indignato aveva anticipato l’arrivo di una multa salatissima per la società, multa che in via Ugo Foscolo stanno ancora aspettando.
Purtroppo non sempre le cose vanno bene, e a volte il pregiudizio e l’ignoranza al contrario prevalgono. Qualche tifoso ricorderà la multa di 15mila euro inflitta dal giudice sportivo dopo Treviso-Chievo del settembre 2007: in quel caso erano stati rilevati “cori razzisti” al momento dell’uscita dal campo di Luciano. In realtà, non c’era stato nessun “coro razzista”, ma solo qualche fischio diretti a un giocatore che, sul risultato di 1-0 per i veronesi, stava rallentando oltremodo l’uscita dal campo per perdere tempo utile. Tra l’altro i fischi provenivano dalla tribuna, mentre la curva era semideserta e muta (nella stagione precedente a Treviso erano piovuti circa 120 Daspo).

Nella piccola, graziosa Treviso c’è una squadra da sempre bistrattata, uno stadio che qualche politico vorrebbe “spostare” per far posto ai palazzoni e una tifoseria non troppo numerosa, da sempre cavia perfetta per una repressione “creativa”. In questo quadro s’incastra alla perfezione l’atteggiamento fazioso e poco professionale di una parte dei media locali, sempre pronta a sparare titoloni in prima pagina quando tra una mezza notizia e un’altra salta fuori la parola “ultras”. Ma quando fatti e accuse vengono ridimensionati (se non azzerati), le vittime di turno non possono nemmeno godersi una qualche forma di “riabilitazione”, perché alla “non notizia” viene dedicato un timido trafiletto a fondo pagine e nessun titolone.

Se poi ci si mette la politica, il puzzle è completo. Anche in questo caso Treviso spicca per originalità: assenti quando la squadra vince, i politici nostrani ricompaiono magicamente davanti ai guai economici della società e le conseguenti discussioni sul futuro del povero Tenni. E, ovviamente, quando ci sono di mezzo gli ultras, e mancano pochi mesi alle elezioni comunali più incerte degli ultimi vent’anni.
Il portale d’informazione Treviso Today ha riportato le parole di Luigi Calesso. Secondo l’esponente di Un’altra Treviso, “per quanto numericamente limitato, per quanto i giocatori della squadra siciliana non abbiano dato segno di preoccupazione l’episodio non può essere archiviato come una semplice ‘intemperanza’, magari provocata da atteggiamenti ‘poco sportivi’ della tifoseria avversaria” . Anzi, nel caso in cui Treviso Calcio e la tifoseria non intervenissero condannando l’accaduto, prosegue Calesso, “l’amministrazione comunale ha, a mio avviso, il dovere di revocare la concessione dello stadio Tenni al Calcio Treviso”. Addirittura? Proprio adesso che il Treviso, dopo aver pagato un affitto da Serie A (95mila euro) per il Tenni, in Eccellenza, Serie D e Lega Pro, sembra abbia raggiunto un accordo che prevede la concessione triennale del Tenni secondo termini più “umani”? Per favore, pietà! Ne abbiamo già tanti di problemi. Dovremmo chiudere il Tenni a 7-800 persone perché 4-5 tifosi, esagerando, trasportati dalla rabbia per la beffarda sconfitta contro la capolista, hanno insultato (ma frequenti in ogni stadio) gli incolpevoli giocatori del Trapani e la terna arbitrale? E se i “cori” fossero stati indirizzati solo verso i tifosi trapanesi, il video avrebbe destato altrettanto scalpore? Certe domande resteranno senza risposta…

L’unica certezza è che senza quel video a quest’ora staremmo parlando d’altro, e La Tribuna di Treviso non avrebbe avuto alcun motivo per pubblicare un’istantanea che immortala il momento in cui la squadre abbandonano il campo dirigendosi verso il tunnel che porta agli spogliatoi; sullo sfondo, i tifosi biancocelesti. Questa e altre foto in realtà circolavano già da qualche giorno su facebook. Autore dello scatto sarebbe un fotografo trapanese che subito dopo la partita ha girato gli scatti a società, alle autorità varie e alla stampa, probabilmente per facilitare l’identificazione dei tifosi (come se non bastasse il “grande fratello” delle telecamere a circuito chiuso  del Tenni).

20 thoughts on “Lo sciacallaggio mediatico intorno al “caso” Treviso-Trapani

  1. Non conosco questo Calesso…ma cambiando un pò discorso, senza offesa, mi sembra che rappresenti a livello provinciale quello che la politica rappresenta a livello nazionale! via quindi con frasi di effetto, giusto per finire in qualche giornale o sito senza nemmeno sapere realtà, dire certe cose anche senza sapere la realtà dei fatti (stadio, sociale, crisi economica) fà “più figo” di pensare con la testa propria..ce lo insegnano anche dai “piani alti” in questi giorni di campagna elettorale….vomitevole!!! Le offese e le prese per il culo quotidiane che riceviamo ogni giorno dalla classe politica forse andrebbero condannate…originalità caro Sig. Calesso…..la gente si sta svegliando, e poi a chi vuole che interessi il calcio a Treviso?? probabilmente la sua dichiarazione sarà stata letta solo dai pochi tifosi che ancora seguono il calcio!! Consiglio: per fare colpo con frasi ad effetto bisogna cercare qualche altro argomento…che ne sò…supermercati aperti alla domenica, i cani che passeggiano sulle mura, un pò di “baruffe” tra partiti in piena campagna elettorale, siete in tanti li, tutti contro tutti…ecco interessatevi di questo, che sicuramente avrete più risalto a Treviso!!!

  2. Ennesima, magistrale anasili del buon Zakk che spero venga notata dagli amici Trapanesi, diversi dei quali magari al momento intenti a caricar fango (ho visto uno scambio poco simpatico tra alcuni di loro e un ns. forumista su un FB blog)….

    Mi preme sottolineare un punto sollevato da Zakk:

    “…che “terroni” ce lo siamo sentiti urlare contro pure noi “polentoni”, in casa e in trasferta (i veneti, se qualcuno non lo sapesse, sono spesso qualificati come “terroni del nord” in memoria dei tanti migranti …” Sperimentato + di una volta qui in UK, dove tra trascorsi storici, exploit di Berlusconi e compagnia bella, a meno di essere Vialli o Zola o la bonazza di turno, essere Italiani non di rado significa venire etichettati in maniera non proprio simpatica (‘dago’ e’ quello che va per la maggiore).

    Detto cio’, quand’ero all’Universita’ avevo diversi amici meridionali con i quali era quasi all’ordine del giorno prendersi in giro scambiandosi appunto i vari ‘terun’ e ‘polentone’, senza cattiveria alcuna. E come me, tanti altri. Naturalmente, c’e’ modo e modo di percepire un aggettivo, che varia con il contesto: l’Universita’ non e’ il Parlamento o un ufficio pubblico, cosi’ come non lo e’ uno stadio! Purtroppo il fatto che quei due-tre pirla abbiano accostato la ‘m…a’ a ‘terroni’ qualifica le intenzioni: su questo certi giornalisti che poco bene vogliono al TV e in fondo, alla citta’ stessa, ci hanno ricamato su, come descritto da Zakk. Con l’annata che ci stiamo sorbendo, viend da dire ‘piove sul bagnato’…

    Ma ‘chi e’ senza peccato scagli la prima pietra’, vedi i cori precedenti al ‘fattaccio’, frutto secondo me oltre che di ignoranza (‘Slavi’?? Ma dai, su…) secondo me pure di una certa frustrazione + o – atavica.

    Conclusione: mi spiace davvero per quelli che gufavano contro il TV – Trapanesi o meno – vi e’ andata male: niente sanzione, a-ha! E mi possono pure chiamare ‘polentone’ visto che a poenta – brustoeada o meno – la me piaze e no me ofendo de sicuro!

    SE A ZENTE ME O DOMANDA, E ORA MI GHE O DIGO…

    1. Sono un tifoso del Trapani, e posso dirti che il riferimento etico al popolo degli Slavi è dovuto alla vicinanza geografica (ma non culturale o genetica) con il popolo suddetto. Quante volte noi ci siamo sentiti dire “africani”, anche da persone di una certa caratura e (forse) cultura, come nel caso della sfida di Coppa Italia maggiore tra Palermo e Verona (Link: http://www.repubblica.it/sport/calcio/coppe/2012/11/27/news/palermo_verona_polemica_africa-47576078/). Quindi, è lecito alzare un polverore più per una provocazione da parte di un consigliere comunale, piuttosto che badare ad ogni singola parola emessa da un tifoso. Allo stadio, si sa, le offese, anche gravi, possono essere fatte (con o senza fondamento), ma è l’atto di violenza che deve essere punito. Atto che, evidentemente, non c’è stato.

      Cio detto, concordo in pieno con quanto dici, e mi auguro che noi trapanesi (indirettamente e involontariamente) non siamo stati causa di troppi danni a voi trevigiani. Nello stesso tempo, ne approfitto per esprimere la mia fierezza in merito alla mia appartenenza etinica, geografica e culturare, tuttavia ricordando che nessun popolo è superiore in nessuna di queste tre caratteristiche ad un altro. Per tale motivo, sono anche un africano de nord. (anche noi siamo del nord! ;). Ciao!

      === La doppia verità ===
      Come il filosofo del [[XII secolo]] [[Averroè]], anche Boezio si pone la questione del rapporto tra scienza e fede, ossia tra la conoscenza razionale e la rivelazione. Per il filosofo danese, le verità della scienza sono sempre vere, in quanto indagano razionalmente sopra delle realtà immanenti, mettendo in luce primi principi, e ponendoli in relazione alle [[Legge fisica|leggi di natura]], che non possono essere in alcun modo confutate. Nello stesso tempo, anche le realtà della fede sono sempre vere, e, anzi, assumono maggiore importanza, perché rivelate all’uomo per volontà divina mediante la parola contenuta nelle [[Bibbia|Sacre Scritture]]. Ora, la questione della [[Doppia verità|doppia verità]] si era risolta in Averroè con la supremazia della verità speculativa su quella delle Scritture, in ragion del fatto che quest’ultima, pur dicendo il [[Verità|vero]], può essere interpretata variamente, anche e soprattutto in senso [[Allegoria|allegorico]]. Il problema si complica, però, con Boezio, che eleva la verità della rivelazione al di sopra delle scienze e, nello stesso tempo, afferma la validità di quest’ultime, limitatamente al proprio campo d’indagine e d’azione, che è la natura. In sostanza, sussiste una doppia verità, ancor più contraddittoria che in Averroè.

      === De æternitate mundi ===
      Per Boezio vi sono due [[verità]]: quella del [[Fisico|filosofo naturale]] e quella del [[Cristiano (religione)|cristiano]]. Queste verità sono in contrasto tra di loro, soprattutto in riferimento alla durata dell’universo o alla creazione.

      Riguardo la durata dell’universo, il filosofo naturale può dimostrare razionalmente che il mondo è eterno e non ha avuto inizio nel tempo, poiché [[Aristotele]], nel libro della [[Fisica (Aristotele)|Fisica]] sostiene che il moto è eterno, poiché non ci può essere stato un movimento primo in assoluto che l’ha creato. Ciò è vero in virtù del fatto che ogni movimento, in natura, presuppone un movimento precedente, che ne sia la [[Causa (filosofia)|causa]]. Infatti, se vi fosse stato un primo movimento in assoluto, è necessario che prima non vi fosse [[nulla]]. Ma dal nulla non si genera movimento, e quindi creazione, per mancanza di causa. Tutto ciò riguarda la [[natura]], che, sebbene non sia il primo principio in assoluto, è il primo principio del fisico, e da essa bisogna partire. In virtù di quanto detto, non non vi fu nemmeno la creazione, pur se essa è dimostrabile dalla [[metafisica]]. Il primo uomo, dunque, non è stato generato e non è mai esistito, per la fisica. Anche la resurrezione dei corpi risulta, così, impossibile, perché le leggi di natura non lo prevedono.

      Detto ciò, essendo per Boezio la [[Cristianesimo|religione cristiana]] assolutamente vera, in virtù unicamente della [[Fiducia|fiducia]] riposta in essa dall’uomo, risulta che il mondo sia nuovo, ossia ha avuto inizio nel tempo e non è eterno. Si è, dunque, indotti a credere che un movimento primo abbia creato la natura. Stando ad Aristotele, infatti, in natura non può esservi un primo moto. Ne risulta che la natura non è il primo motore. Ma deve pur esserci un primo motore perché, secondo il principio di causa-effetto, non possiamo risalire ad infinite cause senza una causa prima. Questo deve necessariamente essere eterno, in quanto, qualora non lo fosse, non sarebbe motore primo. Infatti, il movimento primo è eterno, perché non è mosso da nient’altro. Questo movimento primo si configura come il prima causa ed è Dio. Dimostrato ciò, la creazione è dimostrabile ed è opera di Dio, primo motore e causa del creato. Da ciò deriva che è vero, come si sostiene nel libro della [[Genesi]], che fosse esistito un primo uomo o che la [[resurrezione]] della carne sia possibile, benché contrasta le leggi di natura.

      Boezio era, dunque, in favore della separazione delle verità della scienza e di quelle della fede, perché, essendo entrambe vere, entrano in contraddizione. Infatti, il filosofo naturale, o fisico, ha come principio la natura. Tuttavia questo non è il primo principio in assoluto: infatti, il metafisico può dimostrare che esiste una causa superiore di quelle naturali, che è causa stessa della natura.

      1. ‘Fair do’, come dicono in Inghilterra, caro Giancarlo. Mizziga, pure la citazione storica chilometrica, troppa grazia! 😉 Non tirare in causa il Verona, per carita’, altrimenti non la finiamo piu’! Come dici tu, la violenza non c’e’ stata, ne’ da una parte ne’ dall’altra, visto che a TV da qualche anno a questa parte il tifo ‘ultras’ si e’ forse civilizzato un tantino rispetto alle ‘orde’ scaligere (non oso pensare cosa sarebbe volato se fosse stato VR vs. Napoli…).

        Simpatico il parallello ‘Africano’ vs. ‘Slavo’: e tu pensa che ogni volta che c’era TV-Triestina eravamo noi a dar loro degli Slavi per un curioso ‘tropismo’ verso Est – invece che verso Sud… Ora non ci e’ rimasta neanche quella soddisfazione!

        E’ chiaro a te come a tutti quelli di buon senso che c’e’ della frustrazione anche dalle ns. parti che stranamente(?) si e’ sfogata sui ‘terroni’ – i bravi giocatori del Trapani – che proprio non c’entrano nulla con il rocambolesco 2-3 (mi domando perche’ non han ricoperto di insulti l’arbitro invece, che ne ha combinate di tutti i colori…mah!).

        Chiudo porgendo l’ennesimo ‘ramoscello d’ulivo’. Due anni fa ho speso una settimana a Trapani e dintorni in occasione del matrimonio di 1 mio carissimo amico di Capo d’Orlando. Ho visto robe da far cascare le braccia (servizi pubblici e negligenza varia) e non per la prima volta. Ma tanto di cappello ai locali che ho incontrato, dall’albergatore alla proprietaria di 1 negozio d’abbigliamento, la quale mi ha aggiustato l’abito a tempo di record per la cerimonia, nonostante fosse Sabato e stesse per chiudere il negozio (con tanto di generoso sconto).

        La sig.ra stessa mi confesso’ la frustrazione sua e di tanti Trapanesi per il modo in cui i soldi pubblici e della EU finiscono per sparire prima che i Siciliani riescano a beneficiarne – ecco dove il termine ‘terrone’ diventa un accezione negativa…

        Morale: dove fallisce il pubblico, subentra il Siciliano nostrano (notato anche nelle precedenti visite all’isola). Ed e’ questo che io e tanti ‘polentoni’ dobbiamo cercare sempre di ricordare.

        S’abbenedisse

        Frank

  3. Io ho visto quel video e non mi è sembrato molto bello!!!!!!!!
    A prescindere da tutto, credo che quel simpaticone che dica quelle belle parole, non possa e non debba assolutamente insegnare alcun valore ai figli che il buon Dio gli regalerà!
    Vergognoso questo aspetto………..altro non so e non conosco…..magari i tifosi trapanesi avranno cantato “chi non salta polentone è”, ma nessun video però è stato caricato e pubblicato……..

  4. Ragazzi ma dove viviamo?????……se questi sono cori “razzisti” allora siamo alla frutta…..lo stadio e’ fatto per “sfogarsi” logicamente in modo civile,ma delle volte puo’ accadere che un “vaffa” oppure un”gesto”… indicando le parte basse ecc.ecc……. possono “disturbare i permalosi….ma se la prendiamo nel modo puramente sportivo,potrebbe scapparci anche un bel sorriso,oppure un applauso,visto l’originalita’ di molti cori degli “ultras”…..forza dai…….non esageriamo!!!!!

  5. Allora… Un bel pirla il giovinotto che ha pubblicato il video. Molto poco furbo. E, francamente, molto poco educato. Ma direi che qui finisce. L’insulto non è bello, ma il razzismo è un altro paio di maniche. Se, poi, si vuole parlare di Treviso città razzista, cominciamo ad analizzare quanti immigrati perfettamente integrati ci sono, quanti con permessi umanitari, quanto raccoglie l’Avis (e quanti donatori dicono ‘non datelo agli stranieri). Oppure contiamo quanti trapanesi c’erano in tribuna e facciamoci raccontare che tipo di problemi abbiamo avuto. Ma anche, in generale, vediamo quanti episodi di violenza contro immigrati ci sono stati nella nostra provincia (tralasciamo quelli ad opera di stranieri contro gli italiani…). Ma, insomma, senza fare sociologia, smettiamola di sparare ca***te.
    Io capisco che Zorzo debba ancora digerire la momentina di Ruotolo, ma questo non è il modo.
    Nè per lui, nè per Calesso che ha dimostrato di valere anche meno di quei 5 centesimi.
    Un bravo a Zakk: lucido e senza calare le braghe. E, ripeto, un pirla all’autore del video. Ma chiudiamola qua.
    Forza Treviso!

  6. Il grosso del problema è stato che il video non è stato titolato “urla e offese” ma “cori razzisti” che quindi lasciano supporre centinaia di persone a fare uhuhuh.
    chiaro che il video, con la velocità di internet rimbalzando fino a La Repubblica, ha ingigantito una questione che in realtà nemmeno valeva la pena di essere analizzata.
    Ovvio che poi a Treviso i giornali vanno a nozze quando si parla di ultras e razzismo.

    Concordo infine con Ale77, l’autore del video è proprio pirla!!!

  7. sono un trapanese che ha assistito all’incontro. Cosa ne penso di tutta questa storia? UNA GRANDE CAZZATA (scusate il francesismo).
    Ho incrociato diversi tifosi trevigiani, tutti cordiali. Siamo entrati allo stadio tranquillamente e gli stewards sono stati molto gentili. Siamo usciti e andati in giro per Treviso con le sciarpe al collo e nulla e’ successo. Ritorno a Trapani e vedo tutto sto trambusto per una cosa veniale.
    Se la violenza negli stadi venisse circoscritta a queste banalita’ risparmieremmo valanghe di euro: non ci sarebbe bisogno della presenza delle forse dell’ordine.
    Dispiace tutto questo risalto, io, da testimone, avro’ sempre un’altra opinione su voi trevigiani. Un caloroso saluto e grazie per l’accoglienza

  8. Salve, scrivo da Trapani (in effetti in mio nick potrebbe lasciare dei dubbi…:)).
    Volevo semplicemente e per quello che vale, testimoniarvi la mia solidarieta’ per quello che sta avvenenendo a livello mediatico in merito a quella “bischerata” realizzata dal Vs. concittadino.
    Trovo assurdo che un episodio sicuramente un po sopra le righe, ma certamente dovuto allo stress dell’immediato dopo partita (comprensibile per come e’ stato l’andamento e il risultato finale)e per nulla eclatante se contestualizzato all’ambiente stadio, possa aver scatenato un casino di queste proporzioni.
    Ho parlato con diversi amici presenti a Treviso, e tutti dico tutti, unanimente hanno testimoniato di essere stati accolti nel migliore dei modi dalla citta’ e dai tifosi trevigiani.
    Se vi va e ne avete voglia, fate un salto sul nostro forum “sologranata” e vedrete che tutti sono solidali con voi.
    Certo li per li, sentire quelle frasi un po di fastidio lo ha provocato, ma a mente fredda tutti si sono posti la stessa domanda “ma noi un bel polentone a loro non lo abbiamo appioppato mai?”.
    Certo che tutto ritornera’ nei canoni della giusta misura colgo l’occasione per ringraziarvi ancora una volta dell’accoglienza che avete riservato ai trapanesi e vi auguro le migliori soddisfazioni sportive.
    trapanick

  9. L’autore del video è un pirla ma colui che gridava quelle belle parole era sicuramente peggio di un pirla…….era un povero disgraziato!!!!!!! Merita compassione e tante, tantissime cure!
    Forza Trapani e in bocca al lupo per il Treviso…….io spero tanto che si possa salvare, per i suoi bravi tifosi e per la splendida città!!!!!!!

  10. Diffidato non mollare. La Curva Nord Trapani ed il direttivo U.TP 1995 si dissocia e da piena solidarietà agli ultras di Treviso!!! DIFFIDATI NON MOLLATE

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