SI (RI)PARTE Società già al lavoro per allenatore e rosa. Il neopresidente Lenzini si presenta

L’A.c.d. Treviso è già al lavoro e i primi rumors di mercato non tardano ad arrivare: per la porta si parla di Sartorello, tra gli eroi del Treviso di Zanin. Intanto prende forma l’organigramma societario, che vede l’inossidabile Edy Sartori nelle vesti di direttore sportivo e consigliere. Tra i tanti ritorni, si prospetta quello della maglia a strisce biancocelesti, a lungo invocata dai tifosi.

ac trevisoRITORNA L’A.C. Ufficializzata l’iscrizione in Promozione, e con essa la salvezza dl Treviso calcio e dello stadio Tenni, i protagonisti del miracolo biancoceleste sono già al lavoro per costruire la nuova società: l’A.c.d. Treviso, Associazione calcio dilettanti Treviso, con un evidente omaggio alla vecchia denominazione dei biancocelesti. Non è quella storica (F.b.c. Treviso), legata alle origini del club nato nel 1909 e tanto amata dai tifosi cresciuti negli ultimi vent’anni, ma si tratta comunque di un graditissimo ritorno. A.c. Treviso, infatti, è stata la denominazione che più a lungo ha segnato i 104 anni di storia del Treviso, adottata nel 1935 al posto dell’originario Foot-Ball Club in ossequio alla politica di italianizzazione dei nomi imposta dal regime fascista. Una nome mantenuto per 58 anni, fino al primo fallimento societario biancoceleste e il ritorno, per volontà di Eugenio Crotti, al Foot-Ball Club Treviso (1993). Oltre mezzo secolo di vita segnato dai primi campionati cadetti (a cavallo degli anni ’50) e il grande Treviso degli anni ’70, in cui militava lo stesso Frandoli.
Il resto è storia recente, con la fondazione dell’A.s.d. (Associazione sportiva dilettantistica) Treviso 2009, e l’ultimo biennio con il Footbal Club Treviso, che più che per l’F.c. del Barcellona (questa la motivazione con cui era stato motivato il cambio di denominazione…) e la storica vittoria di Montichiari, verrà ricordato per i continui guai economici, gli ammutinamenti dello spogliatoio, le contestazioni dei tifosi e la disastrosa avventura in Prima divisione e il crack societario.

Maglia academyMAGLIA A STRISCE VERTICALI Stando a La Tribuna di Treviso potrebbe esserci un altro simbolico ritorno: quello della casacca a strisce biancocelesti. Pur essendo stata utilizzata solo nell’epoca d’oro del Treviso F.b.c. 1993 in Serie B e C, si tratta del template più amato dai tifosi. E a lungo invocata, visti gli obbrobri degli ultimi dieci anni.
Se così fosse, una soluzione ideale potrebbe essere la maglia utilizzata nell’ultima stagione dal San Marino e, come si può notare nella foto qui a destra, proprio da Treviso Academy, che rappresenterà il settore giovanile dell’A.c.d. Treviso.

SARTORI E FRANDOLI BIS Tuttavia i ritorni in via Ugo Foscolo non sono solo simbolici. Tra i salvatori del Treviso c’è anche Edy Sartori, che assieme a Walter Frandoli (e l’allora segretario De Lazzari) aveva salvato il Treviso dalla sparizione anche nel 2009. I due si ritrovano fianco a fianco, il primo come direttore sportivo e consigliere, il secondo come vicepresidente, carica condivisa con l’avvocato Marcello Totera, legale della società. «Beh, quattro anni fa era stata molto più dura», ha ammesso con un sospiro di sollievo Edy Sartori, intervistato da La Tribuna di Treviso. «Mi sono già arrivate diverse segnalazioni di giocatori, teniamo conto che in campo dovranno esserci tre giocatori del ’93-’94’-95. In ogni caso punteremo principalmente su elementi svincolati, assieme naturalmente a qualcuno d’esperienza. Ma prima ci sarà da scegliere l’allenatore, qualche nome c’è già, decideremo dopo la riunione societaria». Anche in questo caso i primi rumors, segnalati da Il Gazzettino di Treviso, parlano di quattro mister in lizza: Alessandro Lenisa, Stefano Realini, Roberto Salvalajo (ex vice di Gianfranco Bellotto in Serie B) e Simone Piovanelli.
Tira un sospiro di sollievo pure Walter Frandoli: «Un’impresa che mi riempie d’orgoglio, soprattutto vorrei rimarcare un concetto essenziale: non abbiamo fatto né faremo promesse eclatanti e proclami roboanti, ci interessa solo compiere un passo alla volta, crescere col tempo. C’è un programma triennale attraverso il quale ci poniamo due obiettivi: consolidare la società grazie a imprenditori locali che diano credibilità al nostro lavoro, e rigenerare il settore giovanile, rilanciando i rapporti con gli altri club del bacino». Per quanto riguarda la gestione economica del campionato, continua Frandoli, «abbiamo la disponibilità di un gruppo di artigiani, piccoli imprenditori; poi c’è la pubblicità allo stadio, la cartellonistica. E, chiaro, lo sponsor Segafredo». Quasi un terzo dei 300 mila euro previsti per le spese di gestione sono occupati dall’oneroso affitto dell’Omobono Tenni. Nei prossimi giorni i dirigenti si incontreranno con il sindaco Manildo per trovare l’accordo e firmare il contratto; l’obiettivo è ammortizzare i costi organizzando eventi all’interno dell’impianto. In seguito andrà trovato l’accordo con la Provincia di Treviso per l’utilizzo di Lancenigo.

Nisio LenziniNISIO LENZINI, IL PRESIDENTE Una volta ufficializzata l’iscrizione, si è subito presentato alla stampa Nisio Lenzini, il presidente n° 40 nella storia del Treviso calcio. Lenzini, titolare dell’azienda di rettifica motori già presente sui cartelloni pubblicitari del Tenni, è un personaggio noto nel mondo dello sport e del calcio. «Mi ha convinto il mio amico e compaesano di Carbonera Edy Sartori – ha rivelato Lenzini a La Tribunaho accettato con grande piacere». E a Il Gazzettino mette subito in mostra una mentalità concreta e pragmatica: prima di tutto «l’etica, volare basso e un corretto comportamento nei confronti di arbitri e avversari. Poi organizzare, in collaborazione con il Comune, un mercatino dell’antiquariato al Tenni e fare vivere la struttura sette giorni su sette e non solo due partite al mese». Come si vede, siamo lontani anni luce da chi l’ha preceduto: nessuna sparata o roboanti promesse di miracolose scalate verso l’Olimpo del calcio italiano.