Biglietti aumentati, ennesimo sucidio di una società senza capo né coda
Biglietti aumentati, ennesimo suicidio di una società senza capo né coda

Partita decisiva, potenzialmente una delle più importanti nella storia biancoceleste. In settimana qualche dirigente invoca quota 1000, cifra difficile da raggigungere anche in assenza del maltempo che, com’era nelle previsioni, ha rovinato la giornata. Se poi, invece di attuare una promozione con prezzi dimezzati (se non simbolici, com’era stato fatto gli anni scorsi nelle sfide decisive con Chioggia e Virtus Entella), si tenta di aumentare furbescamente e senza preavviso, la domenica mattina, i prezzi a 12 euro (che in Promozione sono più imbarazzanti dei 130 euro in curva per Treviso-Juventus in A) estendendo il salasso a tutto lo stadio (curva compresa, dove di solito il biglietto costa sei euro contro i dieci della tribuna), significa che non c’è proprio speranza per il povero Treviso calcio.
Non c’è speranza, perché anche se cambia la categoria, le facce e le intenzioni sono sempre le stesse. Facce di lucratori travestiti da salvatori. In questa stagioneabbiamo assistito ad un autogol dopo l’altro, tra vendette personali e (fuori)uscite mediatiche imbarazzanti che hanno condizionato una squadra  (comunque da applausi, viva e con ancora molto da dire) e due allenatori. La trovata di stamattina è la ciliegina sulla torta. Di fronte a un comportamento del genere, probabilmente opera di chi ormai ha fatto il suo tempo (sia in campo, che negli uffici…), poco contava l’inevitabile quanto giustificata ribellione della tifoseria. La frittata era ormai fatta, e Claudio “Caio” Cavallin aveva già servito il conto prima che cominciasse la partita: «Pusillanimi», è l’aggettivo più elegante che lo storico tifoso biancoceleste ha riservato a qualche dirigente. «In quasi 60 anni di stadio – ha proseguito un disgustato Caio – non ho mai assistito a uno scempio del genere. Chi, nonostante le vicissitudini degli ultimi anni, ha voluto approfittarsi ancora una volta dei tifosi, deve vergognarsi!!!».
Tifosi indignati Queste cose, parliamoci chiaro, le avremmo segnalate con altrettanta indignazione anche se il Treviso avesse sconfitto il Sarcedo lanciandosi verso la promozione diretta in Eccellenza. La realtà attuale parla di una situazione preoccupante anche con un Treviso vincente. In questi mesi abbiamo evitato di dare spazio alle indiscrezioni di vario tipo sul futuro societario. Da una parte perché volevamo concentrarci sulla rimonta in campionato; dall’altra perché, come sospettavamo, si trattava di aria fritta. I tre imprenditori certi (o solo in caso di promozione in Eccellenza?) da annunciare a fine stagione si sono via via dissolti trasformandosi nei vaghi colloqui con i soliti mister X proveniente dalla zona X della provincia. Le solite indiscrezioni vuote e inutili suggerite con cadenza più o meno mensile ai giornali, nel vano tentativo di tranquilizzare una tifoseria che ormai non ci cascava più. Se rispetto a quattro anni fa la situazione in campionato, seppur una categoria più bassa, è migliore (squadra già ai play-off, con un filo sottolissimo che la tiene legata al primo posto), fuori è forse peggio.

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