DERBY BOLLENTE Godigese pronta a far festa, il Treviso non ha niente da perdere

stadio Castello di Godego

La tribunetta dello stadio che ospiterà il Treviso

Il piccolo impianto di Castello di Godego lo conosciamo abbastanza bene. Il Treviso ci ha giocato parecchie amichevoli invernali, seppure dall’altra parte della tribuna che si vede in questa foto, nel campo in sintetico (l’ultima volta nella stagione 2010/2011 contro il Ponzano). Ora questo stadio è pronto ad ospitare il derby trevigiano che deciderà la vincitrice del girone B. Tra i litiganti Treviso e Godigese, tuttavia, potrebbe farla franca il gatto vicentino con una zampata finale, visto che il Sarcedo ospita il Loreggia penultimo.
Di certo a Godego già si respira aria di festa. La società, tramite il proprio profilo facebook, ha iniziato i preparativi: «A 90′ da un sogno, alle porte della storia !!! Ragazzi grazie per quello che ci avete regalato ma soprattutto grazie per farci sognare. Manca uno sforzo, l’ultimo allungo, quello decisivo. Siamo tutti uniti, lottare sempre, non mollare mai, voi protagonisti in campo e noi sempre a sostenervi. Ci siamo: REGALATECI UN SOGNO !!! FORZA GODIGESEEEEEEEE !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!». I castellani, nonostante la crisi dell’ultimo periodo, hanno buoni motivi per essere ottimisti. La Godigese – come avevamo ribadito noi stessi anche dopo il successo nel derby di andata – era e rimane la corazzata del girone B pur essendo una matricola (ma del resto, tra Eccellenza e Terza categoria sono molto frequenti le squadre che partendo dal basso risalgono velocemente verso i piani alti). Domani, a parte qualche giovane acciaccato, contro il Treviso privo di molti big avrà in campo tutte le sue stelle. In particolare, oltre al bomber Lazzaro, Martini e il ritrovato Floriani, potrà contare anche sul centrocampista Alberto Marchesan (capitano del Cittadella in Serie B fino a un paio di stagioni fa), assente per squalifica all’andata. La condizione, anche grazie alla pausa pasquale, è migliorata. Dopo la manita subita a Sarcedo e l’incredibile sconfitta interna con il Loreggia, maturata in doppia superiorità numerica, cogliendo pali e sbagliando un rigore, non ha comunque arrestato la crisi di risultati, perché domenica scorsa la Godigese ha rischiato grosso anche a Cornedo, dove ha rimediato un pari. In realtà, come due settimane prima in campo si è visto un dominio incontrastato dei castellani, che hanno giocato bene, creando e sbagliando tante occasioni contro un Cornedo arroccato in difesa, ma lesto a trovare il gol nell’unica occasione creata. Vi ricorda qualche altra squadra? Eh già, ma a differenza del Treviso, che a parte Piovene Rocchette nel finale ha avuto poche soddisfazioni e tanti harakiri, la Godigese è una squadra che nei minuti finali ha ottenuto punti importanti. A Cornedo ci ha pensato Cazzaro con una punizione magistrale, e nel periodo del dominio la squadra ha risolto parecchie grane nel finale. A questa squadra, più che la cattiveria e la determinazione, nelle ultime partire sembra essere mancata non tanto la cattiveria, ma la tranquillità. La pressione causata dal primato, forse, ci sarà anche domani, perché la Godigese è l’unica squadra con il destino nelle proprie mani, è in vetta ininterrottamente dalla fine del girone di andata, è la corazzata del girone, e giocherà la partita decisiva in casa e contro un Treviso decimato da infortuni e squalifiche.

Tentoni con grossi problemi di formazione

Tentoni con grossi problemi di formazione

TREVISO FERITO, MA VIVO Dunque, un Treviso sfavorito, con meno pressioni – costate caro nelle ultime due partite giocate in casa – e speranze, visto che dovrebbe vincere e sperare in un improbabile passo falso del Sarcedo, squadra più in forma del momento e che a sua volta dovrà contare su un aiuto dei biancocelesti. Usciti malconci dal big match di una settimana fa, con le squalifiche dei due centrali difensivi titolari (il giovane Orfino, classe ’95, e capitano Ton) e del migliore realizzatore, Dal Compare. Come se non bastasse, mancherà per infortunio Pilotto. Altro under (è del ’94), situazione difficile per Tentoni che faticherà a trovare la formazione ideale, mentre in panchina potrebbero accomodarsi parecchi elementi della Juniores, anch’essa falcidiata da squalifiche. Sì, perché dopo la gara contro il Postioma Aristide Mensah (classe ’94, in campo a Malo) è stato squalificato per 9 mesi per aver spintonato l’arbitro; squalifica di un mese a mister Realini, vice di Tentoni in prima squadra, per espressioni ingiuriose; due giornate di squalifica per Breda a Zogaj, una per Giuriati. E ovviamente, l’immancabile ammenda di 80 euro per insulti dei tifosi (questa volta gli ultras non c’entrano nulla, chiaramente) a fine partita.
E pensare che la stagione era iniziata con quella presentazione al Tenni e la richiesta minima dell’allora presidente Lenzini: obiettivo Coppa Disciplina. Un’uscita calibrata per dare un’immagine positiva del nuovo Treviso calcio, senza creare pressioni eccessive. Sfortunatamente ci ha pensato chi gli stava attorno a creare pressioni nelle settimane successive alle sue dimissioni, con baruffe chioggiotte e vendette personali che non hanno certo favorito la calma in spogliatoio e sugli spalti. Come se di problemi non ne avessimo abbastanza dopo l’ennesimo fallimento! Non è stata certo una stagione fortunata. Squadra partita in ritardo, scesa in campo a Loreggia con una panchina semivuota (due juniores), che si è complicata la vita (rigori sbagliati e crolli psicologici nei momenti topici, come a inizio anno) e ha poi subito altre mazzate per colpe non sue. Le stangate del giudice sportivo fanno ancora schiumare di rabbia più di qualcuno. Ed ora eccoci qua. Dopo una stagione così stregata, difficile pensare al miracolo finale, anche se la squadra deve crederci, contro tutto e tutti. E allora proviamoci. Non abbiamo niente da perdere, e in palio c’è comunque un secondo posto che darebbe qualche vantaggio ai play-off.
Come detto poco fa, Tentoni avrà qualche problema nell’allestire la squadra. Al centro della difesa menomata dovrebbero trovare posto i diffidati La Cagnina e Zamuner, con il secondo che di fatto ritrova la sua collocazione naturale dopo un campionato giocato sulla corsia sinistra. A centrocampo molto probabilmente posto per altri due diffidati (sì, contro il Sarcedo poteva andare anche peggio), lo stakanovista Marangon e l’esperto Giuliato, mentre sulle corsie laterali potrebbero avere parecchie possibilità Vio e Viteri, due brevilinei dotati di buona tecnica, e di una carta d’identità (sono rispettivamente un ’96 e un ’94) che risolverebbe l’assenza di Pilotto (’94) e Orfino (’95). In avanti sembra scontata la presenza di un altro elemento veloce, Frankie Mensah, che con i suoi movimenti riesce sempre a creare scompiglio, magari agendo con la sponda di Gnago. L’ivoriano è l’enigma più grande di questo girone di ritorno. Nelle ultime tre partite dell’andata aveva segnato tre gol (e qualche assist), creando aspettative forse superiori alle possibilità di un debuttante assoluto. Anche per questo, forse, nel girone di ritorno non si è ripetuto, prima a causa di un infortunio alla caviglia, poi… di se stesso. I votacci, spesso ingenerosi, piovuti dalla stampa locale, forse hanno condizionato il colosso ivoriano, che tuttavia è riuscito a far sentire a sprazzi il suo peso specifico. Ci riferiamo ai tanti assist (circa una decina), che hanno aperto le porte del gol a tanti compagni. Gnago infatti, quando si limita a fare le cose semplici – portarsi a spasso marcatori e aprire gli spazi per i compagni da servire con pochi tocchi, o sfruttare la potenza fisica quando i muri difensivi mostrano crepe – rimane un elemento fondamentale. Ma nel 2014 ha mostrato soprattutto le pecche che avevano spinto Piovanelli a catechizzarlo anche dopo le ottime prestazioni del 2013, perdendosi in inutili ghirigori, colpi di tacco, finte e improbabili numeri. Anche Tentoni non l’avrà risparmiato, tuttavia Gnago ha mostrato solo a brevi intervalli quei lampi di tecnica mista a potenza che servono al Treviso. Domani vedremo se il mister gli darà ancora fiducia.
Se non altro, sarà una bella giornata senza maltempo, almeno stando alle previsioni. Dopo una stagione sempre al fianco del Treviso, i tifosi si dirigeranno in massa ai confini storici della Marca trevigiana per sostenere la squadra. Contro tutto e tutti, con niente da perdere e tanto da guadagnare.