Un altro anno sta finendo, e se il 2009 passerà alla storia come l’anno più buio della centenaria storia del Treviso F.b.c., il 2010 molto probabilmente verrà ricordato da tutti i tifosi come l’anno di una rinascita che in certi momenti è sembrata utopia. L’anno si chiude con il Treviso prima in classifica in Serie D, ma era iniziato sulla falsariga del precedente, con il Treviso che annaspa nelle retrovie dell’Eccellenza veneta (la fino a quel momento sconosciuta sesta serie…), ma soprattutto senza un futuro, con la società retta da Sartori e in cerca di improbabili compratori (a dicembre le voci sul gruppo Ostitel, e in particolare quella su Lauro Buoro, si erano rivelate autentiche bufale). TOCCARE IL FONDO E nelle prime tre partite dell’anno il Treviso allenato da Rumignani tocca il fondo: prima la sconfitta con il fanalino di coda Union CSV (1-0), nel turno infrasettimanale pareggio subito in rimonta contro l’Edo Mestre (da 2-0 a 2-2) e infine il tonfo con la Feltrese (1-3), che vede la sfuriata di Ruggiero ma soprattutto di Rumignani, le cui dimissioni vengono in un primo momento respinte. LA SVOLTA Mentre sul fronte societario si continua a parlare di trattative con fantomatiche cordate, per la panchina la triade Sartori-De Lazzari-Frandoli sceglie Nicola Zanini, che dopo aver appeso le scarpe al chiodo era rimasto come viceallenatore. E’ la svolta, Zanini porta nello spogliatoio la serenità che mancava con il vecchio sergente Rumignani, e il Treviso si sveglia. Prima il pari casalingo con la Vigontina, quindi il successo a Dolo con i gol della coppia Tartalo-Favaro e ben due rigori sbagliati dai granata, lo 0-0 nel recupero infrasettimanale con il LiaPiave, e un altro successo in trasferta, con il Romano, questa volta nel prestigioso (visto i tempi che corrono) teatro del Mercante di Bassano. MOMENTO MAGICO Le cose, finalmente, sembrano girare per il verso giusto, anche fuori dal campo qualcosa si muove. Mentre viene accolto il ricorso sul caso Svraka relativo alla prima di campionato (il punto guadagnato verrà restituito con notevole ritardo), si intensificano le voci riguardanti l’immimente cessione della società, ma sono ancora frammentarie e poco credibili, mentre si fa più corposo il progetto Union Treviso, con il presidente del Quinto Pizzolo pronto a trasferire la propria società in blocco in città. Nel frattempo ripiomba il silenzio sul Treviso, anche se in campo la squadra continua a fornire ottime prove. Con l’Ardita Moriago Favaro si fa metà campo in solitaria portandosi a spasso metà avversari e segna il gol vittoria. RIMONTA IMPOSSIBILE Alcuni tifosi cominciano a sperare nella rimonta impossibile, ma il sogno sembra infrangersi sette giorni dopo a Oderzo (ko 3-1), contro la capolista. I biancocelesti passano con la solita punizione di Favaro, ma arbitro (rigore negato e uno, inesistente, concesso alle furie rosse) e sfortuna negano il colpaccio. Poco importa, perchè nel turno infrasettimanale il Treviso vendica la sconfitta dell’andata e stende la Marosticense 2-0 con la solita prodezza di Favaro e una rovesciata in mischia di Bruniera. La domenica successiva il Treviso riposa, e finalmente sembra arrivare la svolta societaria tanto desiderata, anche se da settimane si parla di firme imminenti. CORVEZZO, CHI? Domenica 28 marzo il Gazzettino fa il nome di Renzo Corvezzo, imprenditore vitivinicolo di Cessalto, patron della squadra cittadina, ex vicepresidente della Coldiretti trevigiana, e a capo di una cordata di imprenditori non trevigiani. I tifosi sperano, ma dopo i bluff dei mesi precedenti sono diffidenti, anche perchè in un’intervista successiva il nuovo patron non esclude possibili fusioni o accordi con il Portogruaro, allora in lotta per la Serie B poi conquistata. UNA SETTIMANA INDIMENTICABILE Nonostante tutto, i tifosi sembrano intravedere uno spiraglio di luce in fondo all’infinito tunnel. Due giorni dopo l’inquietante intervista del Gazzettino il Treviso stende il Sandonà al Tenni (2-1, reti di Favaro e autogol di Trevisan), e con lo stesso risultato una settimana dopo fa suo l’altro derby stagionale, vincendo al Comunale di Castelfranco Veneto (in campionato non era mai successo) con i gol di Sagna e Balzan. IL CALO Il doppio successo nelle due partite più importanti della stagione, e una classifica che lo vede praticamente salvo, sembrano tranquillizzare il Treviso, che in campionato cede di schianto allo scatenato Sottomarina (0-3) e pareggia in extremis con la Miranese grazie al rigore di Tartalo. Sul fronta societario Corvezzo “flirta” con Pizziolo, mentre il gruppo Ostitel, che in precedenza si era interessato all’acquisto della società e successivamente era entrato nella cordata dell’Union Treviso, sbatte la porta e lancia messaggi d’amore a Corvezzo, che dal canto suo non esclude nessuna ipotesi, facendo passare notti insonni ai disperati tifosi biancocelesti. SILENZIO ASSORDANTE In campionato il Treviso, ormai fuori anche dalla lotta per il secondo posto, si limita a raccimolare i punti necessari alla matematica salvezza, mentre con qualche mese di ritardo il C.R.V. restituisce il punto di Vigonza. A questo si aggiungono quelli con Ponzano, Rossano e LiaPiave (tutte e tre 1-1 con gol di Sagna e due di Favaro). Ma sul fronte societario non trapela nulla, mentre su quello dell’Union Treviso la stampa spreca gli elogi e rivela un’indiscrezione al giorno. CORVEZZO, CHI L’HA VISTO? E’ il provocatorio, ma legittimo messaggio che la curva lancia dallo stadio di San Paolo di Piave. La snervante attesa ha logorato anche il più paziente dei tifosi, e le voci sull’Union Treviso di certo non aiutano a tranquilizzarli. Corvezzo sembra intuirlo, e alla vigilia dell’ultimo match della stagione al Tenni (vittoria 2-0 sull’Union CSV con gol di Favaro e Tartalo) si materializza al Tenni presentando il proprio progetto. AGONIA INFINITA Ma poi cala ancora uno strano, logorante silenzio. Dal fronte “unionista” continuano le indiscrezioni, mentre Corvezzo sulla carta stampata riporta d’attualità il Porto Treviso, con tv e gironali che già parlano di Serie B al Tenni, ma fortunatamente le voci si sgonfiano nel giro di tre giorni. In campo il Treviso, già salvo, chiude con due sconfitte con Edo Mestre e Feltrese (3-1 al Baracca con gol di Favaro e 2-0 con i bellunesi). Particolarmente malinconica la trasferta bellunese, da molti vissuta come l’ultima del vero Treviso calcio. Sul fronte societario, infatti, Corvezzo non si sente, mentre Pizziolo è sempre più certo del suo progetto. Unica nota positiva i ragazzi della juniores che si laureano campioni provinciali. CORVEZZO C’E’! Molti supporters sembrano non crederci più, sono rassegnati, stanchi di sperare, sembra tutto finito, ma a fine maggio Corvezzo comincia a vedersi sempre più spesso al Tenni, il 1 giugno si insedia ufficialmente e ai tifosi stupefatti dice di aver già fatto la squadra. La comparsa del nuovo sito ufficiale sembra confermare la nascita di un progetto serio, ma le voci sull’Union Treviso continuano a inquietare i fedelissimi. BARBAGIANNI Anche perchè, mentre Corvezzo continua a lavorare in silenzio e senza troppi proclami, la stampa continua a sfornare articoli celebrativi del fantomatico Union Treviso. Un giornalista di un noto quotidiano locale, non limitandosi a tessere le lodi del progetto “unionista”, scatena una personale (?) campagna diffamatoria contro il presidente Corvezzo, che da parte sua risponde ai gufi coi fatti (quante risate ci stiamo facendo a sei mesi di distanza!), tanto che si fa già il nome del neoallenatore, Diego Zanin. LA RESA DEI CONTI Nel frattempo a Ca’ Sugana si deve decidere a chi concedere lo stadio: al Treviso, all’Union Treviso, o a entrambe? Mentre altri stanno a guardare chi la spunta, ancora una volta è la curva insieme ai veri tifosi a scendere in campo a sostegno di Corvezzo, presidente dell’unico vero Treviso calcio. LA SPALLATA Venerdì 12 è una giornata storica. Sfidando un caldo africano un gruppo di tifosi trascorre l’intera giornata allo stadio Tenni, appendendo striscioni a sostegno del proprio presidente e contrari all’Union Treviso. Il Treviso è uno solo, ed è quello di Renzo Corvezzo. Un concetto ribadito chiaramente anche dal nostro sito, www.forzatreviso.it che proprio in quei giorni debutta mandando il pensione il vecchio blog. La stampa minimizza, fatto sta che il Comune (dove un vulcanico Gentilini non fa mancare il proprio appoggio a Corvezzo) non dà il proprio benestare a Pizziolo e concede lo stadio all’ASD Treviso 2009 di Corvezzo. CASAGRANDE ATTO TERZO A metà giugno Corvezzo si stabilisce in pianta stabile al Tenni e lavora incessantemente alla costruzione dell’organigramma societario e alla scelta della rosa. Venerdì 18 giugno viene presentato Leandro Casagrande, già portiere biancoceleste a fine anni ’60 e vent’anni dopo segretario e direttore generale per quattro campionati. Dopo il suo addio al Venezia, Leandro torna nella Marca come segretario e consulente personale di Corvezzo. SERIE D? Primo compito personale di Casagrande è garantire al Treviso un improbabile ripescaggio in Serie D, e infatti venerdì 9 luglio il Treviso figura tra le 21 squadre di Eccellenza richiedenti il ripescaggio in Serie D. CALCIOMERCATO Corvezzo è superottimista, tanto che la settimana prima ha presentato un allenatore, Diego Zanin, con un recente passato in Serie D sulle panchina di Sanvitese e Città di Jesolo. Inoltre il neopatron fa i nomi dei primi acquisti certi: il regista Ferronato e il portiere Sartorello. Corvezzo, sempre più entusiasta, si sbilancia anche troppo dando per certi gli arrivi di Zubin, e Furlanetto, sebbene negli stessi giorni i due si siano già accassati a Venezia e Rovigo. UN VERDETTO CHE NON ARRIVA Poco importa, perchè gli arrivi non mancano, il 20 luglio viene presentato lo staff del nuovo settore giovanile, che va ricostruito da zero, nei giorni successivi Visintin e Bandiera (nella foto). Senza la certezza della categoria, il 26 luglio viene presentata, seppur incompleta, la rosa al Tenni, dove viene svolta la prima seduta seguita da quella pomeridiana a Lancenigo. Nei giorni successivi si aggrega la coppia di attaccanti Ferretti-Torromino, che già fa sognare i tifosi. DOCCIA GELATA? Giovedì 29 luglio sembra arrivare un’altra batosta. Sembra, perchè sebbene il Treviso non figuri nelle graduatoria delle squadre aventi diritto al ripescaggio, Casagrande nei giorni successivi specifica che i biancocelesti possono ottenere la D solo tramite ammissione, visto che il regolamento vieta il ripescaggio a società nate da appena un anno. Nel frattempo viene giocata la prima amichevole. Al Tenni, contro la Pievigina, finisce 4-0, anche se a segno non ci vanno giocatori destinati a far parte della rosa definitiva. Intanto il verdetto finale, atteso per merdoledì 4 (giorno in cui si gioca l’amichevole di famiglia), viene rinviato al giorno successivo. SERIE D! Per il pomeriggio di giovedì 5 Corvezzo convoca stampa, autorità politiche e tifosi, segno che l’ammissione d’ufficio è ormai scontata. Nel diluvio si attende la telefonata da Roma, Gentilini entra in spogliatoio e la comunica in spogliatoio, tra il divertimento dei giocatori. Il Treviso si riprende ciò che gli era stato tollto l’estate precedente, fuori smette di piovere e i tifosi presenti festeggiano la “promozione”. Fine dell’agonia. GIRONE DI FERRO Il 10 agosto, dopo l’ennesimo rinvio, arrivano i gironi: il Treviso è nel girone triveneto, torna il derby più atteso, quello col VeneziaMestre! Entusiasmo anche per il debutto in Coppa Italia, nel prestigioso palcoscenico del Briamasco di Trento. Esce il calendario, i tifosi segnano la data del 21 novembre sul calendario, e mentre si attende l’arrivo della punta che completi l’attacco ci si prepara al debutto stagionale di Trento. Nell’amichevole di Castelfranco, contro il Giorgione, Ferretti e Torromino vanno a segno e dimostrano già una buona intesa. DEBUTTO COI FIOCCHI A Trento, sotto l’afa e il caldo torrido, il Treviso va sotto, ma nella ripresa nel giro di un quarto d’ora Torromino e Ferretti stendono gli aquilotti, che nel finale accorciano inutilmente. A non convincere, semmai, è la difesa, un pò troppo distratta e a corto di alternative, come dimostra l’eliminazione di sette giorni dopo a Rovigo, contro il San Paolo Padova. QUALCHE INTERROGATIVO Il Treviso, comunque, c’è, la squadra ha già una sua struttura grazie all’ottimo lavoro di Zanin, ma sembra avere alcune carenze di organico. Carenze che di fronte ai sicuri proclami di Corvezzo creano qualche malumore tra i tifosi. Non si tratta di sfiducia e contestazione nei confronti di un presidente che in quei pochi mesi ha già fatto l’impossibile, ma piuttosto del timore che ancora una volta, come successo negli ultimi cinque anni, alle parole non seguano i fatti, anche a fronte di una campagna abbonamenti con prezzi ritenuti eccessivi, tanto che le sottoscrizioni latitano e dopo i primi giorni si capisce che quota 1.000 è irraggiungibile. SORPRESA E invece il Treviso corre, anzi, vola! Dopo la sofferta vittoria di San Vito al Tagliamento (1-2), coincisa con l’annuncio di Perna, arrivano i successi rotondi con Montecchio Maggiore (3-0), Belluno (0-3) e Montebelluna (5-1). E’ la miglior partenza di sempre, mai il Treviso aveva vinto le prime quattro partite del campionato. E poco importa che a Rovigo arrivi il primo, sofferto e forse immeritato pareggio con il Rovigo. Il Treviso c’è, e con questa partita, trasmessa in diretta nazionale su Rai Sport 1, lo fa capire a tutta Italia. Nel frattempo alla truppa si aggiunge un classe ’92 cresciuto nel vecchio settore giovanile, Gregorio Granati, e su La8 nasce Treviso Channel, una striscia giornaliera dedicata al Treviso calcio che si aggiunge al ritorno di Calcio & Calcio. SOLIDITA’: La dimostra il Treviso, gara dopo gara. Un attacco prolifico e una difesa che diventa sempre più solida man mano che aumenta l’intesa della coppia centrale formata da Visintin e Biagini, mentre il portiere Sartorello dopo le prime prove incerte sembra acquistare sempre più sicurezza tra i pali. Il Treviso continua a guidare la classifica, appaiandosi e tavolta scambiandosi di posizione proprio con gli odiati cugini dell’Unione Venezia. TRISTEZZA Ma torniamo dov’eravamo rimasti, il primo stop a Rovigo. In campo non c’è Ferronato, assente da qualche partita a causa di problemi fisici. Ma dietro la sua assenza al Gabrielli si nasconde un dramma personale, svelato solamente il lunedì successivo. Dopo una lunga malattia, si è spenta l’amata moglie Marta. Un velo di tristezza si stende sull’ambiente biancoceleste, ma i tifosi si stringono attorno al capitano, che con grande forza d’animo scende in campo già dalla successiva partita con l’Este, nel quarto d’ora finale. Il Treviso va sotto ma vince grazie ai gol di Perna e Ferretti, e a fine partita ii capitano, visibilmente commosso, viene portato in trionfo sotto la curva Di Maio. TOUR DE FORCE Il Treviso riparte, e si prepara ad affrontare una serie di avversarie molto impegnative. Un periodo, quello che va dalla sfida di Pordenone all’ultima giornata contro il Concordia, nel quale il Treviso pur rimanendo in vetta non riuscirà, o per sfortuna o per imprecisione, a capitalizzare sempre ciò che meriterebbe. A complicare le cose la pioggia incessante che cade ogni domenica, penalizzando una squadra che fin dalle prime partite ha dimostrato di avere la miglior organizzazione di gioco. A Pordenone arriva un pari in rimonta che ci sta stretto, visto anche il palo pieno colpito Torromino nei minuti finali. In casa col SandonàJesolo altro 1-1. Questa volta il Treviso, in vantaggio con Perna, subisce la rimonta, nonostante la prolungata superiorità numerica, e a un quarto d’ora dal termine fallisce un rigore con Ferronato. IN VISTA DEL DERBY Intanto rimane attaccato alla vetta, anche grazie al successo di Monrupino. In un campo stretto, all’interno di un impianto assolutamente inadeguato per la categoria, i biancocelesti vanno a segna con Perna a pochi minuti dal termine, e nel finale resistono con qualche imbarazzo di troppo all’arrembaggio dei triestini. La settimana successiva l’inattesa, prima e finora unica sconfitta in campionato, ancora una volta contro il San Paolo Padova che vince 2-0 con una prova cinica, sfruttando un Treviso decimato da squalifiche, infortuni a gara in corsa e l’assenza di alternative valide. A due settimane dal derby, in diretta televisiva su Rai Sport ma vietato ai supporters lagunari, il Treviso sciola a -3 dall’Unione. A Torviscosa arriva un altro sofferto successo per 1-0, grazie all’incornata di Ferretti nel secondo tempo. L’APOTEOSI Alla fine arriva la partita più attesa, al Tenni c’è più gente del solito, ma non abbastanza, complice anche giorno, orario infelice e una diretta televisiva… poco importa, perché il Treviso vince con una prova finalmente cinica. Dopo il gol iniziale di Perna, nel secondo tempo il Venezia pareggia, ma alla mezz’ora Spinosa segna uno dei gol più importanti nella storia del Treviso e fa esplodere la curva sud, mentre Torromino in pieno recupero sigla la rete della sicurezza. UN CALO INSPIEGABILE? Ma nelle partite successive il Treviso perde tutto il cinismo dimostrato nel derby, e non riesce più a vincere. All’Opitergium soffre, ma va in vantaggio prima dell’intervallo con Ferretti. Nella ripresa spreca e alla fine Furlan pareggia. Più assurdo lo 0-0 di Quinto, dove il Treviso domina ma spreca l’impossibile, clamorose gli errori con il solito Ferretti e Bandiera. In realtà, è sempre più evidente che la squadra è a corto di ossigeno, ma Zanin non può ancora contare sulle alternative di cui ha bisogno. Nel turno infrasettimanale col Tamai le impressioni trovano conferma, il Treviso pur avendo alcune occasioni d’oro per segnare gioca la peggior partita della stagione e rischia di subire il gol delle scatenate furie rosse, ma se la cava con un altro 0-0. Corvezzo corre ai ripari e regala ai tifosi un altro difensore centrale, il trevigiano De Bortoli (già visto a Lancenigo nell’estate 2009), e l’attaccante De Lorentiis. Ma nemmeno nel catino del Ballarin il Treviso torna al successo. Dopo il gol di Ferretti la squadra si chiude troppo nella propria metà campo, sbaglia le poche ma clamorose occasioni che ha per chiudere i conti, e in pieno recupero subisce il meritato pari dei padroni di casa. E’ una beffa, ma il Treviso approfitta della sconfitta del Venezia per riagganciarlo in vetta. CHIUSURA IN BELLEZZA Il resto è storia recente, il Treviso, che in settimana prende anche il centrocampista offensivo Salgher, chiude il girone di andata con il rotondo successo per 4-1 con il Città di Concordia (unica partita del girone giocata dopo la neve dei giorni precedenti) e si laurea Campione d’inverno. L’IMPRESA DI CORVEZZO Non sappiamo se il Treviso si laurerà Campione di “primavera”, nè come andrà la prima parte di questo 2011. Una cosa è certa, Renzo Corvezzo ha compiuto un mezzo miracolo. In pochi mesi ha realizzato ciò che molti ritenevano impossibile: ricostruire il Treviso F.b.c. Il presidente, rilevando la società da Sartori, ha comprato una scatola vuota con lo stemma societario impressa sul coperchio. Dentro non c’era nulla, nessun organigramma, nessuna squadra, con un settore giovanile tutto da ricostruire. In pochi mesi tutto è stato ricostruito. Certo, il settore giovanile non è ancora ai livelli degli ultimi anni in B, ma di questo passo lo diventerà. Di più non si poteva pretendere. Vedere il Treviso ai primi posti di un campionato, seppur dilettantistico, ci ha fatto esultare (non succedeva da sette anni). Il Treviso un anno fa, a quest’ora, era nei bassifondi dell’Eccellenza veneta, senza settore giovanile. Un anno dopo è primo in classifica in Serie D, con un settore giovanile in fase di ricostruzione e una società solida alle spalle. DALLE STALLE… ALLE STELLE, e il proprio il caso di dirlo. Tuttavia, una sola cosa non è cambiata in questo anno, ossia il sostegno di www.forzatreviso.it, sempre presente a sostegno dei colori biancocelesti, nella cattiva e – finalmente – nella buona sorte, con la speranza che il 2011 possa essere altrettanto positivo.