
Ma il ripescaggio del Treviso o di altre società come Mantova e Perugia è possibile? Stando a quanto successo lo scorso anno (vedi i doppi salti di Sanremese, dall’Eccellenza alla Seconda divisione, e il Pisa, dalla Serie D alla Prima divisione) la risposta sarebbe “sì”, se non fosse che anche nell’ultimo Consiglio federale il presidente della Lega Pro Macalli ha ribadito che a differenza dello scorso anno non verranno permessi doppi salti. Dato l’alto numero di fallimenti previsti si conta invece di ridurre da 90 a 76 le squadre iscritte alla Lega Pro, con il passaggio della Seconda Divisione da tre a due gironi (probabilmente da 20 squadre ciascuno). Considerato che i fallimenti dovrebbero essere più di 14, è già stato previsto che i posti vacanti saranno occupati tramite ripescaggio. Ma come detto in precedenza, potrebbero essere anche il doppio. In ogni caso la possibilità del doppio salto resta un’ipotesi rischiosa. Corvezzo mentre il Treviso dominava la Serie D ha confermato che il Treviso non avrebbe avuto problemi anche in caso di ripescaggio diretto dall’Eccellenza alla Seconda divisione, ma è anche vero che tra il dilettantismo e il professionismo vi è un abisso, e le difficoltà di tante società neopromosse dalla Serie D dimostra che i rischi sono sempre dietro l’angolo. Inoltre, dopo l’ammissione d’ufficio della scorsa estate, sarebbe preferibile affrontare con più tranquillità un campionato nell’ex C2, una categoria conquistata meritatamente sul campo.

Infine, sembra certo l’accordo di collaborazione tra l’ULSS 9 di Treviso e lo staff sanitario biancoceleste.
Le dichiarazioni di Corvezzo sono estrapolate da “La Tribuna di Treviso”.