Una due giorni calda, infuocata, ai massimi livelli di tensione. Non poteva che essere così: il Treviso a Cremona ha giocato una delle peggiori partite degli ultimi due anni e mezzo (diciamo anche la peggiore) ed era assai improbabile che non ci fossero strascichi.
CORVEZZO TUONA L’intervista di ieri sulle colonne della Tribuna di Treviso al presidente Corvezzo era di quelle da far tremare la terra. Il numero 1 di via Ugo Foscolo non le aveva di certo mandate a dire e aveva parlato di “figura vergognosa, non si può andare avanti così, c’è bisogno di una sterzata”. Dopo aver detto la sua sui cambiamenti di formazione, aveva tratto le sue conclusioni “Maurizi va cambiato, se c’è da difendere qualcuno non mi tiro indietro, ma se non ce n’è più basta. Nel gruppo di Maurizi ho sempre avuto fiducia, c’era (e sottolineamo c’era, ndr) un progetto, però oggi siamo arrivati a un punto di non ritorno. Per me la partita è chiusa, se resta Maurizi me ne vado io”.
Parole secche, sincere, che non lasciavano spazio ad interpretazioni: d’altronde se le avesse usate Zamparini avremmo pensato a un esonero lampo di Gasperini, se le avesse usate Berlusconi avremmo immaginato già al sostituto di Allegri. Insomma, visto che le parole provenivano proprio dalla bocca del presidente del Treviso, Maurizi sembrava proprio con le ore contate.
SANTORO CONFERMA Poi, nel primo pomeriggio, la notizia di una conferenza stampa indetta per le ore 18.15 nella sede del Treviso. Ci si aspetta qualche novità, invece le dichiarazioni di Santoro (Corvezzo era assente) lasciano tutti di stucco: “Maurizi è rimarrà l’allenatore del Treviso fino alla conclusione del campionato”. E qui ci permettiamo due riflessioni. La prima: d’accordo che ieri è stata effettuata una lunga riunione tra dirigenti, ma davvero in questo confronto c’è stato chi ha avuto più voce in capitolo del presidente? Perchè è vero che Corvezzo si stava disinteressando delle questioni tecniche, ma se nella giornata di lunedì aveva rilasciato dichiarazioni così pesanti qualcosa doveva comportare: se non si voleva parlare di esonero perchè in ballo “c’è un progetto” (cit.), dopo 2 pareggi e 7 sconfitte nelle prime 9 partite ufficiali, la fiducia a termine verso l’allenatore era il minimo che ci si poteva attendere. Poi, la seconda riflessione: la conferma dell’allenatore fino alla fine della stagione, ci sembra veramente un’esagerazione senza precedenti. Prendiamo i dati relativi alla serie A (più facili da reperire rispetto a quelli della C1): l’ultima squadra che è retrocessa sul campo senza cambiare allenatore nel corso della stagione è stata il Bologna nel lontano 2004/2005 (solo dopo lo spareggio col Parma, però). Il tentativo del cambio allenatore per dare una sterzata alle brutte stagioni è quindi una pratica che seguono tutte le società nell’epoca attuale. Perchè il Treviso dovrebbe essere l’eccezione? D’accordo che la squadra è quella che è, ma perdere la C1 dopo averla riconquistata meritatamente ma anche rocambolescamente non sembra proprio la cosa più sensata della terra.
Concludendo, ci attendiamo ulteriori dichiarazioni riguardo la situazione societaria attuale. Chi comanda? Chi prende le decisioni? Sono anni che aspettiamo delle delucidazioni, pensiamo che sia arrivata l’ora di capire veramente come sia strutturata la nostra società.