Come all’andata, anzi meglio: Alessandro Amedeo De Respinis fredda il Cjarlins Muzane nel finale, ma questa volta fa meglio, perché ribalta una sconfitta ormai certa nei tre minuti che portano al fatidico 90°. Una sentenza.

Squadre in campo dopo il minuto di silenzio in memoria di Gigi Riva, mito del calcio italiano scomparso a inizio settimana. Per il Treviso poche novità, con Beccaro che dopo l’infortunio e tanta panchina ritrova una maglia da titolare. I padroni di casa del Cjarlins Muzane puntano alla prima vittoria casalinga (al Della Ricca manca da quasi un anno) per riacciuffare il treno salvezza, visto che con l’attuale distacco in classifica sarebbe retrocessione diretta.

E in effetti la partenza è di marca celestearancio: al 5’ Nunes perde una palla sanguinosa a centrocampo, Clemente punta l’area e fa partire un destro potente ma di poco impreciso: palla di poco a lato dell’incrocio. Il Treviso è messo subito all’angolo: all’11’ bel traversone di Bassi, Sperandio interviene per anticipare Lucatti, mentre al 17’ Clemente è nuovamente protagonista, anche se il suo calcio piazzato da ottima posizione finisce fuori. Il Treviso si vede davanti solo al 25’: calcio d’angolo di Arcopinto, Beccaro interviene con il tempo giusto la sua incornata è fuori misura. Poi continua il monologo dei padroni di casa: al 31’ Osuji trova una sponda fortunosa per Lucatti, che da ottima posizione sbaglia clamorosamente. Si rifà al 38’, quando sorprende la difesa biancoceleste sul lato sinistro e, dopo aver resistito alla carica di Farabegoli, scarica un diagonale che non lascia scampo a Sperandio. Inutile le proteste della difesa trevigiana, che reclamava una presunta posizione irregolare del marcatore.

Nella ripresa il Treviso entra con piglio diverso: al 49’ è Nunes il primo a cercare il riscatto, ma il suo velenoso calcio piazzato finisce di poco a lato, anche se il Treviso reclama una deviazione di Carnelos. Al 63’, sugli sviluppi di un corner Gnago salta più in alto di tutti e indirizza verso l’angolo opposto, trovando l’ottimo intervento del giovane portiere, che poco dopo diventa protagonista assoluto. Arcopinto prova la conclusione potente da fuori area, ma la deviazione di un difensore locale si trasforma in un assist per il neoentrato De Respinis, che con la porta spalancata si fa ipnotizzare da Carnelos, festeggiato come un errore dai compagni. Porta ancora stregata per l’eroe dell’andata, reduce dal mancato 3-0 che una settimana fa aveva tenuto in vita l’Este fino al triplice fischio. La sensazione che il Cjarlins Muzane sia rientrato in campo con l’idea di gestire il risicato vantaggio, favorendo il dominio totale del Treviso. Eppure proprio dopo la doppia occasione biancoceleste i padroni di casa hanno un sussulto: al 24’ la punizione di Clemente costringe Sperandio a distendersi disinnescando il pericolo in due tempi, mentre ha meno problemi a bloccare il colpo di testa che al 31’ che Pellizzer indirizza debole e centrale su cross di Osuji. Nel finale di gara il Treviso torna a premere, ma non sembra poter essere pericoloso come nella prima mezz’ora… per fortuna il Cjarlins Muzane dimostra perché, nonostante un budget da Serie C, è al terz’ultimo posto. Al 42’ Mambelli crossa lungo per Gnago, Carnelos vanifica tutti i miracoli di giornata con un’uscita imperfetta e viene anticipato da Gnago, il resto lo fa il difensore Cicagna che cerca di far scorrere la palla verso il fondo ma si fa anticipare da De Respinis, che irrompe alle sue spalle e spedisce la palla in fondo al sacco. Come la domenica precedente a Breno, il Cjarlins Muzane vede sfumare un prezioso successo a pochi minuti dal recupero e il contraccolpo psicologico è forte. Lo si capisce tre minuti dopo, allo scoccare del fatidico 90’: il Cjarlins Muzane recupera palla dopo un lancio impreciso dalle retrovie biancoceleste, ma Cicagna tentenna troppo con la palla tra i piedi e finisce in pasto a Gnago, che gliela sradica rudemente dai piedi e serve De Respinis; l’attaccante s’invola verso l’area, elude l’inutile opposizione di tre avversari e carica il sinistro, spedendo la palla sotto l’incrocio. L’attaccante si toglie la maglia e corre con la squadra a festeggiare insieme alla tifoseria biancoceleste, grazie alla mancanza di barriere dello stadio Della Ricca.

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