
Si chiude negativamente la stagione del Treviso, che perde anche il terzo confronto stagionale con il Bassano, che sbanca il Tenni per la seconda volta in meno di due mesi. Anche in questo caso una sconfitta beffarda e frutto della poca cattiveria di un Treviso che, alla resa dei conti, ha dimostrato gli stessi limiti anche con Perticone allenatore.
E pensare che nel primo tempo il Treviso, schierato con un 3-5-2 come il Bassano, era partito molto bene, passando in vantaggio dopo dieci minuti con Posocco, bravo a sfruttare un cross di Lattuchella dalla sinistra non gestito bene dalla retroguardia bassanese. Giallorossi inizialmente in grande difficoltà, forse le stesse incontrate nel finale stagione sottotono iniziato dopo il blitz al Tenni dello scorso marzo. Il Treviso chiude l’avversario nella propria metà campo e cinque minuti dopo si vede annullare (giustamente) il raddoppio per una posizione irregolare di De Respinis. Il Bassano prova a reagire ma non crea niente di pericoloso, il Treviso continua a creare di più ma nel finale di tempo arriva la beffa: calcio d’angolo di Rolim, Forte si inserisce sul primo palo anticipando De Respinis, la palla attraverso tutte l’area piccola e dopo aver sbattuto sul palo interno si insacca.
Nella ripresa i tifosi che si attendono la reazione del Treviso restano delusi. Dopo un primo tempo comunque buono i biancocelesti si mostrano lenti e impacciati, finendo inevitabile preda di un Bassano che dimostra di avere ancora tanta benzina. E ancora una volta sale in cattedra il nigeriano Olonisakin, una delle tante rivelazione di questo sorprendente Bassano. Al 19′ il primo campanello d’allarme: lancio delle retrovie, l’attaccante brucia la difesa biancoceleste e si lancia verso l’area di rigore, ma taglia troppo il diagonale che finisce a lato. Poco importa perché due minuti dopo arriva il gol del vantaggio ospite. Tra le proteste biancocelesti l’arbitro giudica involontario un fallo di mano del Bassano, pochi secondi dopo Olonisakin si guadagna l’ennesimo fallo al limite dell’area. Fagan batte la punizione, la palla è lenta ma velenosa per Sperandio, che respinge la palla verso il centro dell’area dove ci sono tre giocatori del Bassano liberi; il più lesto è proprio l’attaccante nigeriano che di testa ribalta la partita. Nella mezz’ora successiva il Treviso spinge ma non punge più di tanto. Unica occasione, per quanto ghiotta, al 34′: Gnago controlla palla al limite e serve De Respinis, ma l’attaccante dopo un controllo difettoso sciupa da ottima posizione concedendo altra gloria a Costa. Poco prima del 90′ il Bassano sfiora il tris con l’ex Simeoni, che da fuori fa partire un siluro che non finisce tanto lontano da palo. Dopo cinque minuti di recupero esplode la gioia dei tifosi ospiti. Il Bassano, pur reduce da un calo che aveva provocato il controsorpasso del Treviso al terzo posto, si conferma la grande rivelazione di questa Serie D. Un risultato straordinario considerati i ritardi dell’estate 2023: la promozione ottenuta solo a giugno dopo il lungo percorso nei play-off nazionali e le lotte interne sulla mancata fusione con Union Eurocassola e Cartigliano. Partiti con un budget limitato e l’obiettivo salvezza, i ragazzi di Pontarollo sono andati decisamente al di sopra delle aspettative. Un gruppo costruito da zero, senza grandi stelle per la categoria (l’ex Vicenza Raicevic ha saltato molte partite per infortunio) ma ben collaudato.
Una compattezza e una costanza spesso mancate a un Treviso partito con qualche ambizione più. La sconfitta odierna è lo specchio del campionato o, più precisamente, di un girone di ritorno nel complesso deludente. Dopo le prime quattro vittorie con Perticone in panchina qualcuno si era illuso, magari rimpiangendo un esonero anticipato di Florindo. Il campo e i dati dicono altro. Dopo i successi contro squadre di bassa classifica il Treviso ha trovato il Montecchio, quinto a pari merito con Este e Campodarsego, e il Bassano quarto. Sono arrivate due sconfitte che hanno confermato i soliti limiti, spingendo i tifosi a chiedersi quanti giocatori vale la pena confermare. Perticone, invece, era già stato messo in discussione in settimana con vari articoli giornalistici che avevano avviato con largo anticipo il casting per il nuovo allenatore.
L’unica certezza è che il Treviso sarà ancora in Serie D, dove salvo sorprese troverà anche le finaliste Bassano e Campodarsego: saltato il fattore campo anche a Feltre, con la vittoria dei padovani in casa della Dolomiti Bellunesi. Non ci sarà, salvo ripescaggio, il clamoroso flop della stagione: il Cjarlins Muzane è retrocesso in Eccellenza dopo il pareggio (1-1) nel play-out di Breno. Nessuna sorpresa nell’altro play-out, con la Luparense che si è salvata battendo agevolmente l’Atletico Castegnato. Nel prossimo girone C i biancocelesti dovrebbero ritrovare le squadre veronesi, a cominciare dal “rinato” Chievo: lo scorso venerdì la Clivense del presidente Sergio Pellissier ha vinto all’asta il marchio storico del club.
TABELLINO
TREVISO – BASSANO VIRTUS 1-2 (1-1)
Marcatori: 10’ pt Posocco, 43’ pt Forte, 21’ st Olonisakin.
Treviso: Sperandio; Raggio, Farabegoli, Salviato (36’ st Mariutto); Borsato (43’ st Miccoli), Arcopinto (23’ st Simonetta), Nunes, Meola (36’ st Sottovia), Lattuchella; De Respinis, Posocco (23’ st Gnago). A disposizione: Giust, Santella, Mambelli, Beccaro. All.: Romano Perticone.
Bassano Virtus: Costa; Zanata (38’ st Chia), Marchi, Seno (35’ st Stefanelli); Bordiga, Fagan (29’ st Simeoni), Rolim, Sagrillo, Ongaro (18’ st Bordignon); Forte (39’ st Bokoko), Olonisakin. A disposizione: Papagno, Banse, Cecchin, Zuin. All.: Alessandro Pontarollo.
Arbitro: Raffaele Gallo di Castellammare di Stabia), assistenti Salvatore Barbanera e Roberto Cracchiolo di Palermo.
Note: Ammoniti Fagan (B) e Arcopinto (T). Recupero 0’ pt + 5’ st. Spettatori: 1267.