Iipotesi plausibile viste le sue frequenti comparse in via Ugo Foscolo…ipotesi accontanata nelle settimane successive, quando a seguito del mancato passaggio di consegne tra l’attuale proprietà del Mantova e la Platinum il gruppo di De Pasquale era imrpovvisamente tornato ad un passo dall’agognato accordo. Sembrava: dopo il preliminare, al momento di mettere nero su bianco e versare i soldi anche questa trattativa è saltata…esattamente come un’altra trattativa, quella che nel frattempo doveva sancire l’acquisto del Civitavecchia, che così ha seriamente rischiato di non iscriversi in Serie D. Ciliegina sulla torta, nelle ultime settimane l’imprenditore calabrese era stato accostato anche al nuovo F.C. Taranto (Serie D), nato dalle ceneri della società fallita lo scorso luglio dopo la mancata iscrizione in Prima divisione.
E ora, esattamente come un mese fa – quando sembrava sfumata la pista mantovana – De Pasquale sta tentando la scalata al Treviso. Stamane La Voce di Mantova l’ha contattato per sentire cona ne pessasse riguardo all’ormai certo passaggio dei virgiliani a una cordata di imprenditori bergamaschi, ricevendo questa polemica risposta: “Secondo me non vendono – sbotta De Pasquale – sarà un’altra storia dal finale amaro. Io mi sono stufato, sono stato preso in giro e domani (oggi, ndr) entro nel Treviso con una quota e a dicembre rilevo la società”. La stessa strada percorsa circa un anno fa, quando De Pasquale finì per prendersi tutto il Montichiari poco prima di Natale, con risultati che parlano chiaro: presidente deferito, squadra pesantemente penalizzata, retrocessa e lasciata al suo destino. Con queste credenziali non sorprende che la tifoseria mantovana abbia fiutato subito il pericolo opponendosi tenacemente all’arrivo di De Pasquale, che la scorsa settimana si è visto dedicare uno striscione inequivocabile…
Ieri, mentre il dg Santoro presentava Nazzareno Tarantino, il vulcanico De Pasquale si aggirava dentro il Tenni (nella foto, alla destra dell’ex direttore marketing Camerin) in attesa di udienza, venendo ricevuto calorosamente dall’indaffaratissimo Corvezzo.