Il Treviso perde la prima partita casalinga piegato da un’Ambrosiana Trebaseleghe grintosa, ordinata in difesa ma anche un po’ fortunata. Protagonista in negativo l’arbitro, che nella prima ora di gioco ha usato un metro giudizio completamente differente nella distribuzione dei cartellini, spedendo negli spogliatoi Concas dopo neanche mezz’ora. Le sue decisioni e la sfortuna (palo e gol “fantasma” di Modolo) hanno pesato, ma la sconfitta è figlia soprattutto degli errori (sul gol di Benozzi altra uscita insensata di Mion) e di una prestazione comunque sottotono del Treviso, condizionato anche dalle tante assenze. Apprezzabile lo sforzo profuso nel secondo tempo, ma la qualità che ci si aspetta da questa squadra e da certi giocatori è mancata. In conferenza stampa duro sfogo di Guzzo contro la tifoseria, mentre la classifica torna a farsi preoccupante: l’Opitergina espugna il campo del fanalino di coda Fossalta e vola a +7 sui biancocelesti.

                      L’errore di posizionamento di Mion ha spalancato la porta a Benozzi

Nel prepartita avevamo sottolineato le insidie di questa partita, considerate le difficoltà incontrate due settimane prima con il Ponzano. Gli stessi punti dell’Ambrosiana Trebaseleghe e le stesse lacune, compensate da spiritio di sacrificio e organizzazione difensiva. Il peggiore avversario per il Treviso, che a Noventa aveva sofferto meno e creato di più contro una squadra che non aveva giocato per il pari. A questo si aggiungono le difficoltà del biancocelesti, che dopo le prime convincenti vittorie dell’era Bellotto con Godega e Cavarzano aveva mostrato qualche problema già contro il Ponzano, appunto.
La flessione è stata indubbiamente favorita dall’infermeria piena: emergenza totale soprattutto nel reparto offensivo, che paga l’allontanamento di Morbioli non compensato da alcun arrivo e il recente infortunio per Luna (sicuramente fuori per alcuni mesi). La tribuna era tristemente affollata. Il lungodegente Pinarello dovrebbe tornare a dicembre, Carraro a Noventa, interpellato dai tifosi, aveva alluso a un suo possibile ritorno, invece era ancora in tribuna. Agli infortunati si era aggiunto lo squalificato Beccaro: temevamo la mancanza della sua spinta sulla fascia e così è stato. Di Carraro si è già detto tutto, anche se nel periodo in cui ha giocato il ninja aveva dimostrato di avere non più di un’ora di autonomia. Come nel caso di Saitta sta pesando la mancata preparazione, ma cosa dire degli altri? Il Treviso continua a essere falcidiato da infortuni fin da agosto, Paladin si è dovuto fermare per un paio di partite in due momenti diversi (a metà agosto e ai primi di ottobre), discorso simile per Guzzo e Stradiotto, senza contare i tanti under finiti in infermeria oltre a Pinarello.
Dopo i zero cambi di Noventa, Bellotto è stato costretto a tanti cambi per alzare il peso offensivo della squadra. Difficile pretendere troppo da un 2002 come Pizzolato, che comunque ha dato dinamismo al reparto; Barattin, pur non essendo proprio un attaccante, ha avuto un impatto molto positivo e a lui si deve l’occasione più importante della ripresa (tiro da fuori deviato sopra la traversa). Va detto che nonostante il forcing totale la squadra non ha creato grandi pericoli, ma la muraglia difensiva eretta dell’Ambrosiana Trebaseleghe (ottima prova dell’ex Orfino) non giustifica del tutto questa sterilità offensiva. Più in generale è mancata lucidità nella scelta di alcune giocate, la squadra dopo i primi 15-20 minuti del secondo tempo sembrava già cotta. L’uomo in meno si è fatto sentire di più e l’Ambrosiana Trebaseleghe ha sciupato almeno tre contropiedi in superiorità numerica, ricordandoci che i padovani sono la squadra con il peggior attacco del girone D.

Gli ospiti sono andati i propri limiti interpretando la partita al meglio, tanto agonismo e un po’ di furbizia (perdite di tempo continue e qualche provocazione). E anche in questo caso il fischietto ha giudicato male, ritardando i primi sacrosanti gialli agli ospiti e lasciando che gli animi si scaldassero. Ce l’ha messa tutta fin dall’inizio per rovinare questa partita. Nella prima fase del primo tempo, con il Treviso in pieno controllo e l’Ambrosiana sulla difesa, non ha tirato fuori un solo cartellino per gli ospiti. Concas subisce un fallaccio a gamba tesa dopo aver saltato un avversario con un pallonetto. Nessuna sanzione, ma poco dopo per un intervento innocuo dello stesso numero 8 del Treviso ecco che arriva il primo giallo. Il secondo ci può stare, perché il giocatore trattiene ingenuamente un avversario quando la palla è nella metà campo avversario, ma perché per i venticinque minuti successivi la stessa severità non viene applicata per gli ospiti (solo a fine primo tempo arriva il primo giallo all’ex Orfino)? Lo stesso è accaduto nel secondo tempo: dopo dopo il quarto e quinto giallo al Treviso (Barattin appena entrato e Spadari, dopo essere stato ripetutamente provocato da più di un avversario mai sanzionato), stupisce la mancata ammonizione su Libralato che stende Saitta ormai involato verso l’area di rigore. I gialli per l’Ambrosiana arrivano solo nei dieci minuti finali, quando la tensione è già alle stelle e la situazione fuori controllo. Se un arbitro non sa giudicare azioni fallose a pochi metri di distanza cosa si può pretendere da una mischia in area? La spinta a due mani di Bonso su Paladin sugli sviluppi di una punizione a inizio ripresa è rigore netto, più dubbio l’intervento su Zambon chiuso a sandwich da due avversari. Nonostante la direzione di gara non abbiamo voluto motivare questa sconfitta con l’arbitraggio, anche se molte decisioni hanno pesato sulla sconfitta.

Un altro fattore decisivo è diventato, ci spiace dirlo, l’estremo difensore classe 2000 Mion. Abbiamo sempre parlato del dilemma portiere, fin dalle amichevoli non si vedeva una grande differenza in termini di affidabilità. In realtà qualche sicurezza in più sembrava offrirla a sorpresa proprio Mion, che in quanto under garantiva la presenza tra centrocampo e difesa di un giocatore più esperto. Feltrin e in parte Bellotto hanno alternato per qualche partita i due numeri 1, ma proprio durante la nuova gestione Mion è incappato in una serie di errori troppo gravi. Il primo al debutto del nuovo mister, fortunatamente indolore, con una prima uscita sbagliata su Belftami del Godega, che ha riaperto una partita già chiusa. Già dopo l’errore sul gol a Noventa (seguito da altre due incertezze) era il caso di riprovare con il più esperto Bazzichetto, che quanto meno non ha mai commesso errori gravi. L’errore sul gol dell’Ambrosiana Trebaseleghe era stato preceduto da altre due uscite imperfette. Ormai i punti persi per incertezze tra portiere e difensori sono troppi, è sempre più evidente che in fase di mercato sono state fatte valutazioni sbagliate.

Nel dopopartita i tifosi si sono scatenati su questo tema, ma a suscitare vero scalpore è stato lo sfogo del centrale Guzzo. Come si può vedere dal video (Luca Marin – tuttocampo.it), il capitano è apparso in sala stampa tremante e fuori di sè. L’ex Montebelluna si è scagliato contro il pubblico perché non ha applaudito la squadra dopo il triplice fischio; troppo critici i tifosi durante la partita, con riferimento agli immancabili “sveiaaa” che partono dalla tribuna o da qualche vegliardo aggrappato alla rete. Ma a chi allude il difensore quando precisa che «non mi riferisco solo ai tifosi, ma a tutti»?
Guzzo probabilmente dice qualcosa di condivisibile, ma dove starebbe la novità? Si sa che a Treviso il pubblico è difficile (a prescindere dalla categoria e dalla posizione in classifica!), non solo da quando siamo precipitati nelle sabbie mobili tra Eccellenza e Promozione. I giocatori erano stati avvertiti, a Treviso la pressione si fa sentire e la maglia diventa un fardello quando le cose non vanno bene. Ecco perché lo sfogo di Guzzo, pur trovando qualche parere favorevole, ha stizzito la maggior parte dei tifosi.
Il pubblico è stato freddo, durante la partite ci sono state le lamentale dei soliti noti, ma non c’è stata nessuna contestazione particolare. In realtà, la rabbia è stata rivolta unicamente contro il pessimo arbitraggio, mentre i tifosi in curva hanno salutato i giocatori…. e non tutti hanno risposto, qualcuno ha tirato dritto a testa bassa verso gli spogliatoi. L’ultimo a fare così, a Cavarzano (grande vittoria della squadra), come abbiamo visto non si è più presentato agli allenamenti. Dopo questo caso era stato ipotizzato qualche altro addio eccellente e i segnali non mancano. Non è uno scenario inedito, questa estate avevamo detto che in caso di risultati negativi ci saremmo ritrovati a commentare momenti di tensione e situazioni del genere.
Per quanto siano condivisibili alcuni (non tutti) punti esposti da Guzzo, provato con i compagni da una partita stregata e un arbitraggio irritante, era meglio non presentarsi in quello stato emotivo e lasciarsi andare a uno sfogo del genere.

TABELLINO

TREVISO – AMBROSIANA TREBASELEGHE 0 – 1

Marcatori: 37’ pt Benozzi.
TREVISO (3-5-1-1): Mion; Modolo, Guzzo, Strippoli; Saitta, Marcon (46′ st Barattin), Spadari, Magli (23’ st Pizzolato), Concas; Paladin; Zambon. A disposizione: Bazzichetto, Da Rold, Okine, Stradiotto, Zanatta, Cipriotto, Colla. All. Bellotto.
AMBROSIANA TREBASELEGHE (4-1-4-1): A. Trombetta; Libralato, Orfino, Bonso, Fantin; Carbonetti; Marcon (35’ st Ulaj), Pesce (28’ Costa), Benozzi, Tito; Zuccon (47′ st Girardi). A disposizione: Demo, Fornasier, Meneghetti, Bobbo, N. Trombetta, Scattolin. All. Trevisan.
Arbitro: Mattia Valente, assisitenti Betello e Faggian.
Note: terreno in ottime condizioni, spettatori 900 circa. Espulso 27’ pt Concas per doppia ammonizione. Ammoniti Guzzo, Barattin e Spadari per il Treviso, Orfino, A. Trombetta, Fantin, Benozzi per l’Ambrosiana Trebaseleghe. Recuperi 1’ pt, 3’ st.

RISULTATI

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