ZANIN E CORVEZZO Le strade si dividono?Ormai ci siamo. Entro qualche giorno, se non già domani, sapremo se Diego Zanin sarà sulla panchina del Treviso calcio per il terzo anno consecutivo. In realtà, le premesse non sono ottimali, anche se le altre piste caldeggiate dalla stampa (Como e Bassano) nelle ultime settimane sembrano essersi improvvisamente raffreddate. A sorpresa, visto che Zanin non sembra convincere le due società…

COMO, SMENTITA SU ZANIN Cominciando dai rumors più recenti, ieri vi avevamo segnalato le sirene provenienti dal lago di Como. La Provincia parlava di un ballottaggio Zanin-Paolucci (tecnico del Chieti, girone B della Lega Pro 2) per la panchina dei lariani. Ma contattati dal quotidiano, i due allenatori hanno negato qualsiasi contatto con i vertici di viale Sinigaglia. Dal canto suo, Zanin ha ribadito la sua volontà di rimanere a Treviso: “So che si è fatto il mio nome sui giornali, ma io non ne so niente e non ho sentito nessuno da Como. Devo ancora parlare con la mia società, se non ci saranno le condizioni per proseguire il lavoro, mi riterrò libero di cercare un’altra squadra. Prima però voglio capire cosa succederà al Treviso”.
A Como sono ben consci che da noi tira tira una brutta aria, infatti La Provincia sottolinea che: “Il Treviso sarebbe a rischio iscrizione e Zanin chiederà della garanzie, tecniche ed economiche al suo presidente”. Emblematiche anche le parole con cui viene descritto il lavoro – o meglio, il miracolo – compiuto nella Marca dal mister sanstinese: “Zanin quest’anno, in una situazione di disorganizzazione societaria, si è trovato spesso a dover fare un po’ tutto. Addirittura prenotare gli alberghi per i ritiri. Quarantacinque anni, veneziano, è un tecnico che però ha saputo lavorare bene, sfruttando le qualità del terzetto d’attacco Perna-Torromino-Ferretti, 40 gol in tutto, schierando la squadra con un 4-3-1-2 molto efficace.
Un modulo in cui hanno sempre trovato spazio tre giocatori del ’91 richiesti in Seconda divisione per ricevere i contributi federali. A questo punto, entro la fine della settimana, dovrebbe conoscere il suo futuro a Treviso. Ammesso che il Como sia davvero interessato a Zanin, dovrebbe comunque vincere la concorrenza del Bassano”
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BASSANO, I DUBBI SU ZANIN E veniamo dunque al Bassano. Si parla di Zanin “giallorosso” prima che finisse il campionato, ma a quanto pare il mister non sembra convincere appieno la società vicentina. Stando Il Giornale di Vicenza, Werner Seeber – appena nominato direttore generale in via Piave dopo l’infelice esperienza di Lecco – sarebbe stato convinto dai vertici societari a virare su altre opportunità (l’ex Padova Walter Sabatini e Claudio Ottoni). A pesare sulla svolta il tergiversare di Zanin, che a Treviso ci vuole restare ed è disposto a concedere un’altra occasione alla “società” nonostante l’infinità di pasticci (chiamiamoli così, per non scadere nell’offesa) combinati in questa tormentata stagione. Insomma, il flirt Zanin-Bassano è saltato definitivamente, e sempre a Il Giornale di Vicenza la schietta conferma arriva dal segretario generale giallorosso Renato Schena  (una specie di Leandro Casagrande appena arrivato dalla retrocessa e quasi fallita Spal) che ammette: “in effetti non c’è più Zanin che aspetta il Treviso e noi, lo sapete, rincorriamo un soggetto che metta il Bassano sopra ogni altra squadra e spinto da motivazioni uniche”.

I DUBBI DI ZANIN Fin qui, dunque, tutto bene, se non fosse per la situazione d’incertezza che si vive a Treviso. Una società che finora ha esposto il solito programma triennale per il settore giovanile, e per giunta in una conferenza in casa Corvezzo, davanti ai ragazzini e rispettivi genitori, senza alcuni tipo di annuncio (ne siamo venuti a conoscenza una settimana dopo grazie al caricamento di due video su you tube). In ottica prima squadra e società silenzio, “stiamo lavorando per voi”. Ma a Zanin qualcosa bisognerà pur dire per convincerlo a restare. Il mister l’ha ribadito a chiare lettere – e a differenza dei suoi interlocutori senza equivoci giri di parole – in un’intervista pubblicata stamane da La Tribuna di Treviso: “ora parlerò con il presidente e trarrò le mie valutazioni: se noto qualcosa che non mi quadra toglierò il disturbo: mi conosco bene, so che faccio fatica ad accettare certe situazioni. Sarà una stagione estremamente difficile e stimolante, nella quale bisognerà partire forte, ergo serve programmazione. Corvezzo dice che sta già lavorando in questo senso, di conseguenza attendo una risposta adeguata”.
In parole povere…Non è una questione di obiettivi ambiziosi o mercato da prima della classe, ma di programmazione, chiarezza, serietà, trasparenza. Questo è ciò che vuole Zanin, questo è ciò che a parer nostro è mancato al debutto in Lega Pro. “Non possiamo trattenerlo” è una scusa ridicola per mettere le mani avanti e tutelare la propria credibilità in caso di divorzio, un tentativo per mascherare con una “divergenza di obiettivi” la propria impreparazione/disorganizzazione.

BANDIERA, PORDENONE IN AGGUATO Intanto i giocatori cominciano a guardarsi intorno, e le società interessate si stanno già muovendo. Per esempio capitan Bandiera, secondo Il Messaggero Veneto, sarebbe nel mirino dell’ambizioso Pordenone in Serie D, deciso a riscattare l’ultimo disastroso campionato nel quale partiva come favorito per la promozione.

DIRETTORE SPORTIVO OBBLIGATORIO Ivan Reggiani aveva accusato Mauro Traini di non non avere la qualifica di direttore sportivo. Ieri avevamo detto che l’appartenenza o meno dell’ascolano a un albo non ci importava perché i problemi erano altri. In realtà, nei prossimi mesi non ci sarà spazio per ambiguità di questo genere. In un’intervista esclusiva concessa al portale Tuttolegapro.com  il vicepresidente dell’Associazione dei Direttori Sportivi (A.DI.SE.) Claudio Molinari ha annunciato che nei prossimi giorni verrà concluso un accordo con la Lega Pro (e più avanti le Serie A e B): dal prossimo ottobre ogni club “dovrà obbligatoriamente avere all’interno dei propri quadri dirigenziali un direttore sportivo riconosciuto, altrimenti incorrerà in sanzioni”. Una vera e propria battaglia contro “chi si spaccia come direttore sportivo, abilitandosi come responsabile dell’area tecnica o direttore tecnico. Mezzi per cercare una scappatoia”.
Insomma, se il Treviso riuscirà ad iscriversi, bisognerà comunque stare attenti a queste trappole regolamentari. Non serve ricordare che uno dei due punti di penalità il Treviso l’ha guadagnato dimenticandosi di comunicare il nome di tre tesserati, tra cui il medico sociale, entro il 14 agosto.

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