Incubo senza fine: prestazione indegna e altro ko a Fontanelle (1-0)

TABELLINO

FONTANELLE – TREVISO 1 –  0 (0 – 0)

Marcatori: st 16′ Grava.
FONTANELLE: Onnivello, Modolo, Ruffoni (st 38′ Santarossa), Basei, Grava, Toppan, Buttignol (st 12′ Gouem), Hagan (Cordazzo), Pignata, Greco (st 27′ Manzan), Grotto. All. Fornasier.
TREVISO: Bazzichetto, Strippoli, Beccaro, Spadari (st 22′ Paladin), Guzzo (pt 12′ Modolo), Stradiotto, Ipati, Pinarello (st 18′ Marcon), Morbioli, Luna (st 10′ Zambon), Carraro (st 37′ Concas). All. Feltrin.
Arbitro: Gasparotto di Schio.
Note: terreno in perfette condizioni. Ammoniti: Greco, Toppan, Pinarello. Angoli: 4-6 Recupero: pt 2′, st 6′.

Dopo la  sofferta vittoria contro i millennials del Marcon il Treviso conferma tutta la sua incosistenzaperdendo la seconda partita in campionato. Il Fontanelle vince meritatamente con il rigore trasformato da Grava al 16′ secondo tempo, mentre i biancocelesti, apparsi in confusione totale al pari della guida tecnica, sfornano la peggiore prestazione di questo disastroso inizio di stagione, coppa compresa. Nelle altre partite il Conegliano stende 3-1 il Vazzola, la famigerata bestia nera (terzultima in classifica con tre punti) del Treviso in questo inizio di campionato, mentre l’Opitergina priva del bomber Zorzetto si vede sfuggire la quinta vittoria di fila per “colpa” del nostro ex Shaban Hysa, che con un grande gol allo scadere regala il pari al Vedelago.

Questo Treviso è di una pochezza tale che la classifica al momento è l’ultimo dei nostri problemi… eppure il pensiero ricorrente del tifoso al distacco dai primi posti è giustificabile, perché questa squadra era stata costruita per vincere (o stravincere?) il campionato.
Domanda del momento: è stata sopravvalutata? Forse sì, ma sembra esagerato definirla scarsa o reclamare una rivoluzione. Sicuramente nel mercato estivo sono stati commessi degli errori, uno dei quali, come già detto, è stata costruire il centrocampo senza un vero incontrista. Carraro ha già fatto valere il suo peso (a parte la sfortunata azione del rigore) ma non è ancora al top della condizione, servirà del tempo per rivedere il vero ninja.
Tuttavia la situazione è così negativa che anche gli elementi migliori finiscono per perdersi nella confusione collettiva di una squadra senza spina dorsale, dal punto di vista caratteriale (poca personalità) e “tecnico”.

La difesa è la vittima principale di questo pessimo inizio di stagione, ma certi errori non si possono addebitare ai due portieri o al mancanza di filtro a centrocampo. Ogni partita si vedono clamorosi errori individuali da parte dei giocatori più esperti. 11 gol subiti in 8 partite coppa compresa, con i 7 rimediati in campionato il Treviso è al momento la terza peggiore difesa del girone. Essere il miglior attacco con 11 gol  non sembra una nota di merito, perché il bottino è in gran parte frutto degli 8 gol realizzati nelle due vittorie con Vedelago e Marcon.
A centrocampo Spadari è tra i più bersagliati. Dagli spalti piovono critiche ingenerose nei suoi confronti, forse dimenticandosi che il regista romano negli ultimi due anni (qualche mese fa da avversario) ha trascinato la Luparense a una doppia promozione, mentre nel girone di andata dell’Eccellenza 2016/2017 aveva incantato gli stessi tifosi in quello che rimane il miglior Treviso visto negli otto campionati tra Eccellenza (5) e Promozione (3 con questo).
Una delle squadre più forti (forse la migliore degli ultimi 6-7 anni?) con la peggiore società di sempre? Un vero paradosso, ma quel Treviso composto in gran parte da scugnizzi guidati dal Massimo Perna aveva dimostrato un attaccamento alla maglia superiore a tanti trevigiani e veneti passati prima e dopo di loro. Un gruppo cementato dalle difficoltà dove uno come Spadari era emerso tra gli elementi migliori.
Anche l’attacco, il reparto sulla carta più talentuoso (e costoso) è indecifrabile. Morbioli gol a parte si sacrifica molto ed è tra i pochi a raggiungere sempre la sufficienza, il suo “gemello” Paladin è il collegamento ideale tra centrocampo e attacco, ma come altri compagni rischia di perdersi nella confusione di questa squadra, costretto a tornare dietro la linea di centrocampo per prendersi il pallone. Zambon è un oggetto misterioso, nelle previsioni dei tifosi (e di chi ha costruito la squadra?) avrebbe dovuto essere la boa centrale del reparto avanzato. Al momento un solo gol (momentaneo vantaggio alla seconda di campionato contro il Vazzola) e poca sintonia con i compagni di reparto. Nelle prime giornate aveva mostrato qualche miglioramento, nelle ultime due partite è finito in panchina: novanta minuti contro il Marcon, per quasi un’ora a Fontanelle; quando è entrato è riuscito a far rimpiangere Luna.

A Fontanelle a detta di molti tifosi è sembrata più evidente la distanza tra squadra e allenatore. Solo un’impressione? Di sicuro si respira aria molto pesante, come sembrano suggerire alcune dichiarazioni dopo Conegliano (intervista di martedì 24 settembre per  Il Gazzettino di Treviso) e il clamoroso silenzio stampa del mister e del suo vice dopo il successo sul Marcon.
A Fontanelle anche Paladin si è seduto in panchina. Nel primo tempo la squadra ha corso pochi pericoli senza creare niente in attacco, nella ripresa il Fontanelle ha cambiato marcia e dopo il gol sono andati tutti nel pallone, squadra e allenatore. Dopo una prestazione del genere servivano cambi immediati, ma solo dopo il gol sono arrivate 3-4 sostituzioni in rapida sequenza. La squadra  si è involuta, in attacco non è stato creata nemmeno una nitida palla gol. Il Fontanelle si è chiuso per ripartire in contropiede, ha sfiorato il raddoppio in almeno tre occasioni sfruttando le incertezze di una difesa che già dai primi minuti del primo tempo aveva visto uscire l’infortunato Guzzo per il classe ’98 Modolo.
Gli ultimi venti minuti sono stati uno strazio, il punto più basso raggiunto in un mese e mezzo di partite ufficiali tra coppa e campionato. Con l’uscita di Spadari la regia è passata tra i piedi di Carraro e, dopo la sua sostituzione, al centrale di difesa Modolo che non ha potuto far altro che scavalcare il centrocampo affidandosi a lanci lunghi verso l’area avversaria. In questo marasma si è perso anche Paladin, costretto a vagare in cerca del pallone fino alla metà campo del Treviso. Il Fontanelle è andato leggermente in affanno solo quando Morbioli e Zambon si sono avvicinati tentando il dialogo al centro dell’area. Il neo entrato è apparso un po’ spaesato, a tratti svogliato come altri compagni; il capocannoniere ha pagato lo sforzo fisico e nel finale è uscito dal campo infortunato. Il risultato di questo caotico è stato un gol giustamente annullato a Paladin e un innocuo tiro smorzato di Zambon. Non sorprende che per la prima volta il Treviso abbia concluso una gara senza segnare.

Il ko di Vazzola non era un campanello d’allarme dovuto alla condizione fisica, in quell’occasione il Treviso aveva già messo in mostra tutti i suoi noti (e irrisolti) problemi. Squadra lenta, senza idee e personalità, rintanata nell’inutile fraseggio tra centrocampisti e difensori. Tant’è che dagli spalti qualche tifoso spazientito si sfogava urlando un ironico “al portiereeee!”. La squadra propone gli stessi schemi con lo stesso modulo fin dalle amichevoli, dopo 45 giorni non si vedono miglioramenti. A Fontanelle, complice anche le scelte tecniche dell’allenatore prima e durante la partita, sembra addirittura regredita. Ormai anche i tifosi hanno loro malgrado l’esperienza necessaria per decifrare situazioni come questa, e i segnali non preludono a nulla di buono, almeno nell’immediato. Non abbiamo mai visto una squadra così in ritardo a modesto punto della stagione, il confronto con il gruppo allenato da Pala (“esonerato” dalla squadra solo tre mesi dopo) due anni fa è impietoso.

I giocatori hanno la responsabilità più grande per questa crisi senza fine, sarebbe bastato giocare con più intensità e non commettere imbarazzanti errori individuali per portare a casa qualche punto in più. Invece la classifica si fa sempre più impietosa e la tensione tra i tifosi è salita alle stelle. Tra chi chiede la testa dell’allenatore e chi parla a sproposito di una squadra di “brocchi” la verità forse sta nel mezzo. I giocatori forti ci sono e non sono pochi, ma nel complesso, complice anche il rendimento al di sotto delle aspettative di alcuni, questa rosa sembra assemblata con gravi lacune in ogni reparto. Si è parlato del centrocampo dell’acquisto di Carraro. Adesso con l’ennesimo infortunio di Guzzo potrebbe esserci una nuova emergenza difensiva. In estate si segnalava con insistenza la mancanza di un giocatore esperto in grado di colmare l’eventuale assenza di uno tra il capitano e Stradiotto. Due mesi dopo il difensore serve a prescindere dal problema infortuni.
In infermeria sembra esserci già (ri)entrato il neoacquisto Saitta, che già un anno fa si era infortunato subito dopo essere stato tesserato. Incedibile ma vero.

A questo punto della stagione sarebbe troppo facile dire io “io l’avevo detto”. Ai primi di agosto quasi tutti, anche se con pronostici differenti, pensavano che il Treviso fosse destinato a contendere il primo posto all’Opitergina (che per ora non sta deludendo le aspettative). Purtroppo la realtà del campo è diversa, specialmente nei dilettanti dove la nostra conoscenza dei giocatori è approssimativa. Si guarda il nome del giocatore, il curriculum, e se ha giocato in categorie superiori se ne deduce che è l’uomo giusto… Il Treviso al momento non è una squadra, ma un gruppo di giocatori che non sa mai cosa fare. Visti i mancati progressi anche la guida tecnica sembra aver perso la bussola, il nervosismo è palpabile, in parte comprensibile, ma in queste condizioni non si vede la luce in fondo al tunnel.
I tifosi dopo le esperienze degli ultimi 6-7 anni cominciano a fare i soliti brutti pensieri. La costruzione di una società affidabile e lo stadio Tenni messo in sicurezza (per ora) dagli attacchi di chi lo vorrebbe far sparire con il calcio facevano intravedere una rinascita imminente. Sapevamo che in campo la faccenda sarebbe stata un po’ più complicata, ma c’era la convinzione che questa squadra ci avrebbe quanto meno risparmiato le figuracce degli ultimi anni.