Il fallimento era nell’aria, ma non per questo l’ufficialità è stata meno dolorosa.
Il Treviso calcio fallisce per la seconda volta nel giro di 16 anni, e si ritrova nuovamente fuori dal calcio professionistico.
La presidenza di Ettore Setten, ieri commosso e in lacrime durante la conferenza stampa, è durata 7 anni, nei quali ci sono stati momenti esaltanti (come la promozione in B del 2003 e quella in serie A del 2005), e momenti terrificanti, come le due retrocessioni, del 2006 e del 2009.
Decisiva per il fallimento è risultata la campagna acquisti dell’estate 2007, con Setten che ha investito 20 milioni per formare una squadra puntando al ritorno in A, e che invece si è salvata dalla retrocessione in C1 solo alla penultima giornata.
Nelle ultime settimane Setten aveva ideato un piano di salvataggio che prevedeva la proposta agli oltre 30 calciatori della rosa, di firmare una liberatoria, nella quale il presidente si impegnava a saldare i debiti con i giocatori, che però avrebbero dovuto ridursi lo stipendio.
Piano saltato perchè, da quanto si apprende dai quotidiani locali, alcuni giocatori dai contratti più onerosi hanno rifiutato la proposta del presidente.
Ci sarà ancora calcio a Treviso?
E’ un interrogativo che in molti si pongono e che seguiremo attentamente nei prossimi giorni.
E’ però opportuno fare quadrato e inseguire una causa comune, cioè garantire un futuro al calcio trevigiano.
Certo che senza l’aiuto dei politici e degli imprenditori locali sarà ben difficile immaginare questo futuro…