Metabolizzare la prima sconfitta in campionato e ritrovare un successo che possa dare uno slancio decisivo in vista di un derby che, viste le ultime novità, rischia di perdere parte del suo fascino. Tutto questo passa per Torviscosa, piccolo comune udinese di 3mila abitanti immerso nella campagna della bassa friulana. Il Treviso vi ritorno a 37anni di distanza dall’ultimo incontro del campionato 1972/1973, anche allora nel girone C della Serie D. Quella volta i biancocelesti vennero bloccati sullo 0-0 dall’allora Torvisnia, prossimo alla retrocessione. Era il grande Treviso di Osellame, Zambianchi, Frandoli e De Bernardi, quest’ultimo autore del gol vittoria della gara d’andata allo stadio Tenni. Sembra un dejà-vu. Anche in quella stagione il biancocelesti erano in lotta per tornare tra i professionisti dopo un solo anno di purgatorio, mentre i friulani erano immischiati nella lotta per non retrocedere.
Il Torviscosa, fino a tre anni fa in Promozione, dopo tanti anni passati nelle categorie dilettantistiche è riuscito a riconquistare la Serie D, al termine di un campionato di Eccellenza praticamente dominato davanti all’altra neopromossa Kras Repen. In estate la società non è intervenuta molto sul mercato. La panchina lasciata da Nerino Barel (la cui travagliata avventura a Concordia è finita dopo poche giornate) è stata affidata al mister della Juniores Alessandro Moras, chiamato al difficile compito di integrare in prima squadra gli under richiesti dalla categoria. La difesa può contare sull’esperienza di Luigino Sandrin, Mazzarro, Sannino e Pujati, chiamati a sorvegliare la porta del confermato Buso. A centrocampo le novità più importanti sono rappresentati da Coacci e Camerin, negli ultimi tempi assenti per infortunio insieme a Maccagnan, attaccante 31enne proveniente dall’Albignasego e punta di diamante del reparto offensivo. A lui e a Carpin sono state affidate le sorti di un reparto offensivo che può contare sul giovane Pitta, protagonista dell’ultima Eccellenza friulana.
Partito con l’obiettivo salvezza, il Torviscosa è stato immediatamente eliminato dalla Coppa Italia di categoria nel derby contro il Kras Repen (1-2), mentre in campionato il debutto è stato da sogno: 3-0 a Montebelluna, seppur contro una squadra che a fine primo tempo era già in nove uomini. Sembrava il preludio a un campionato positivo, invece quello del San Vigilio è stato solo il primo di due miseri successi. Il secondo, incredibilmente, i friulani l’hanno ottenuto allo Zanutto contro il SandonàJesolo. Per il resto, un pari casalingo contro il Kras e 7 sconfitte. Sette giorni fa la terza consecutiva dopo quelle con Opitergina e col San Paolo Padova giustiziere del Treviso. A Tamai un Torviscosa in emergenza difensiva è stato annichilito dalle furie rosse, che a fine primo tempo avevano già virtualmente chiuso la partita sul 4-2. Una sconfitta che a differenza delle precedenti è stata netta, meritata, e mal digerita dalla società, che ha decretato il silenzio stampa. Unici a parlare il presidente Paolo Sguassero e il ds Onorino Polvar, che pur confermando massima fiducia a mister Moras hanno fatto intendere che la pazienza è finita, tanto che nei giorni scorsi è stato organizzato un incontro decisivo con giocatori e staff.
Il Torviscosa, fino a tre anni fa in Promozione, dopo tanti anni passati nelle categorie dilettantistiche è riuscito a riconquistare la Serie D, al termine di un campionato di Eccellenza praticamente dominato davanti all’altra neopromossa Kras Repen. In estate la società non è intervenuta molto sul mercato. La panchina lasciata da Nerino Barel (la cui travagliata avventura a Concordia è finita dopo poche giornate) è stata affidata al mister della Juniores Alessandro Moras, chiamato al difficile compito di integrare in prima squadra gli under richiesti dalla categoria. La difesa può contare sull’esperienza di Luigino Sandrin, Mazzarro, Sannino e Pujati, chiamati a sorvegliare la porta del confermato Buso. A centrocampo le novità più importanti sono rappresentati da Coacci e Camerin, negli ultimi tempi assenti per infortunio insieme a Maccagnan, attaccante 31enne proveniente dall’Albignasego e punta di diamante del reparto offensivo. A lui e a Carpin sono state affidate le sorti di un reparto offensivo che può contare sul giovane Pitta, protagonista dell’ultima Eccellenza friulana.
Partito con l’obiettivo salvezza, il Torviscosa è stato immediatamente eliminato dalla Coppa Italia di categoria nel derby contro il Kras Repen (1-2), mentre in campionato il debutto è stato da sogno: 3-0 a Montebelluna, seppur contro una squadra che a fine primo tempo era già in nove uomini. Sembrava il preludio a un campionato positivo, invece quello del San Vigilio è stato solo il primo di due miseri successi. Il secondo, incredibilmente, i friulani l’hanno ottenuto allo Zanutto contro il SandonàJesolo. Per il resto, un pari casalingo contro il Kras e 7 sconfitte. Sette giorni fa la terza consecutiva dopo quelle con Opitergina e col San Paolo Padova giustiziere del Treviso. A Tamai un Torviscosa in emergenza difensiva è stato annichilito dalle furie rosse, che a fine primo tempo avevano già virtualmente chiuso la partita sul 4-2. Una sconfitta che a differenza delle precedenti è stata netta, meritata, e mal digerita dalla società, che ha decretato il silenzio stampa. Unici a parlare il presidente Paolo Sguassero e il ds Onorino Polvar, che pur confermando massima fiducia a mister Moras hanno fatto intendere che la pazienza è finita, tanto che nei giorni scorsi è stato organizzato un incontro decisivo con giocatori e staff.
Il Treviso, come due settimane a Monrupino, si prepara ad affrontare una squadra pericolante e alla disperata ricerca di punti. Il secondo k.o. stagionale col San Paolo Padova brucia ancora, anche e soprattutto perché è coinciso con l’incredibile successo al fotofinish dei rivali arancioneroverdi, ora primi con 3 punti di
vantaggio sui biancocelesti, per quel che vale la classifica dopo appena
dieci giornate. L’importante sarebbe mantenere il contatto con la vetta della classifica, e da questo punto di vista il prossimo mese sarà cruciale, con tre trasferte
(Torviscosa, Quinto e Oderzo) e il derby del 20. Piuttosto, analogamente a quanto successo in Coppa Italia,
durante la sconfitta col San Paolo sono ricomparsi i fantasmi del
precampionato: le clamorose incertezze su palla alta di Sartorello, una
difesa distratta e pasticciona, gli infortuni, e l’assenza di sostituti
all’altezza. E’ vero che la squadra è riuscita a vincere alcune partite
anche senza Ferronato o altri “big” come Visintin e Biagini, ma solo
contro squadre di bassa classifica come Belluno ed Este. E contro le big
(Rovigo, Pordenone, SandonàJesolo e San Paolo Padova) il Treviso, pur
giocando meglio e pagando a caro presso errori sotto porta, non è
riuscito a vincere.
I tifosi fanno gli scongiuri, l’assenza di Ferretti si è rivelata più pesante di quanto si potesse pensare, e per la gara di Torviscosa diventa fondamentale la presenza di almeno uno tra lui e Perna, uscito per una contrattura all’inzio del secondo tempo dello sfortunato match contro il San Paolo. Ma al di là dell’attacco a pezzi, ci si aspetta un immediato riscatto da parte di tutta la squadra, deludente in ogni reparto. Ritrovare l’equilibrio perduto, la sicurezza di Biagini e Visintin, le geometrie di Ferronato, la concretezza di Bandiera, la fantasia di Torromino, la grinta di Ferretti e la freddezza di Perna. Su questi e altri elementi deve fondarsi la rinascita del Treviso, in vista di un derby che, al di là delle decisioni che si stanno prendendo fuori dal campo, potrebbe dare una svolta al campionato dei biancocelesti.
vantaggio sui biancocelesti, per quel che vale la classifica dopo appena
dieci giornate. L’importante sarebbe mantenere il contatto con la vetta della classifica, e da questo punto di vista il prossimo mese sarà cruciale, con tre trasferte
(Torviscosa, Quinto e Oderzo) e il derby del 20. Piuttosto, analogamente a quanto successo in Coppa Italia,
durante la sconfitta col San Paolo sono ricomparsi i fantasmi del
precampionato: le clamorose incertezze su palla alta di Sartorello, una
difesa distratta e pasticciona, gli infortuni, e l’assenza di sostituti
all’altezza. E’ vero che la squadra è riuscita a vincere alcune partite
anche senza Ferronato o altri “big” come Visintin e Biagini, ma solo
contro squadre di bassa classifica come Belluno ed Este. E contro le big
(Rovigo, Pordenone, SandonàJesolo e San Paolo Padova) il Treviso, pur
giocando meglio e pagando a caro presso errori sotto porta, non è
riuscito a vincere.
I tifosi fanno gli scongiuri, l’assenza di Ferretti si è rivelata più pesante di quanto si potesse pensare, e per la gara di Torviscosa diventa fondamentale la presenza di almeno uno tra lui e Perna, uscito per una contrattura all’inzio del secondo tempo dello sfortunato match contro il San Paolo. Ma al di là dell’attacco a pezzi, ci si aspetta un immediato riscatto da parte di tutta la squadra, deludente in ogni reparto. Ritrovare l’equilibrio perduto, la sicurezza di Biagini e Visintin, le geometrie di Ferronato, la concretezza di Bandiera, la fantasia di Torromino, la grinta di Ferretti e la freddezza di Perna. Su questi e altri elementi deve fondarsi la rinascita del Treviso, in vista di un derby che, al di là delle decisioni che si stanno prendendo fuori dal campo, potrebbe dare una svolta al campionato dei biancocelesti.