Treviso-Mestre finisce con un dolce e fresco (di due settimane) déjà-vu, perché il derby più sentito viene deciso poco istanti prima del recupero da un altro guizzo di De Respinis, entrato da pochi minuti. A due settimane dal successo sul Cjarlins Muzane, altro gol decisivo (quasi) al 90° contro una squadra con la maglia arancione. Ma il sapore di questa vittoria è tutto diverso, sublime.

Mentre il vento fresco annunciava il cambio di stagione, già dal primo pomeriggio il clima attorno all’Omobono Tenni sta stava surriscaldando. Treviso e Mestre si sono già affrontate in due campionati di Eccellenza negli ultimi dieci anni, ma la lunga vigilia ci aveva fatto capire che questo derby sarebbe stato diverso. Colpa di una settimana convulsa, con divieti e contrordini che hanno favorito la corsa al biglietto e aumentato l’appeal del derby.

A giudicare dai primi minuti di gioco sembra che quella stessa tensione abbia contagiato le squadre in campo. Mestre e Treviso si studiano senza rischiare, entrambe disposte con un 3-5-2. Il Mestre, come previsto, è privo dell’infortuno Carini, capitano e perno difensivo, ma deve fare anche i conti con gli acciacchi del bomber Ndreca, regolarmente in campo. Il Treviso ha lo stesso schieramento di due settimane fa, con De Respinis recuperato all’ultimo in panchina; ancora fuori Sottovia, ormai ex idolo attaccato pesantemente dagli ultras mestrini. Il primo squillo arriva al 10′ da un altro ex, Marco Beccaro, ma il suo tiro al volo da posizione decentrata è impreciso. Con il passare dei minuti il Treviso alza i giri del motore e inzia a creare qualche pericolo. Al 17′ Posocco è più preciso: il suo tiro di collo pieno da fuori area è centrale ma forte, costringendo l’ex LiaPiave Yabre a un prodigioso colpo di reni. Sugli sviluppi del secondo calcio d’angolo nato da quest’azione, Salviato si fa trovare libero sul secondo palo, ma il suo piatto destro al volo viene respinto sulla linea. Poco dopo Mambelli il colpo di testa finisce sopra la traversa. Passato il pericolo il Mestre inizia a macinare gioco, mettendo in mostra le sue pricipali caratteristiche Manovra fluida e capacità di arrivare di fronte all’area avversaria con pochi passaggi. Dalla mezz’ora la partita cambia rapidamente inerzia, con gli arancioneri che sembrano padroni del campo. Il fantasista Barzon è protagonista assoluto e dai suoi piedi passano tutte le azioni più pericolose. Il Treviso vaccilla e lascia troppo spazio agli avversari di fronte all’area. Il primo brivido lo regala Frison che si smarca al limite e fa partire un tiro potente, Sperandio devia in angolo. Il numero 1 si ripete poco dopo con un’altra conclusione insidiosa di De Leo. Il muro difensivo biancoceleste resiste all’assalto e, sul finire del tempo, i padroni di casa si rifanno vivi. Gnago sfonda di peso il fianco destro del Mestre e regala un assist perfetto per l’accorrente Mariutto, che con il piatto sinistro strozza la palla “appoggiando” un pallone innocuo a Yabre. Il primo tempo finisce con un pareggio che sembra giusto, sicuramente più del discutibile metro di giudizio con cui sono stati ditribuiti i cartellini gialli…

Le prime fasi della ripresa sono di marca trevigiana. Al 62′ Gnago inizia sulla linea di centrocampo una delle sue spaventose cavalcate in solitaria, la difesa devia il pallone sui piedi di Posocco che dal limite dell’area fa partire un altro tiro centrale ma potente che costringe Yabre a una seconda deviazione sopra la traversa. I ritmi restano alti, ma la brillantezza di entrambe le squadre viene meno e nessuno confeziona vere e proprie occasioni da gol. I pericoli sembrano nascere sono da errori delle difese, come il rimpallo che intorno alla mezz’ora spedisce Moraschi a pochi passi da Sperandio, ma il neoentrato si inceppa sul più bello. Come nel primo tempo il Mestre riprende in mano il controllo della partita, ma gli ospiti ora sembrano meno brillanti e spuntati davanti, così il Treviso non corre pericoli. All’84’ bel cross di Lattuchella, Posocco intercetta il pallone ma la sua deviazione di coscia è fuori misura. L’attaccante si rammarica, ma pochi secondi viene sostituito da De Respinis, non ancora in perfette condizioni e preservato proprio per il finale di partita. In quel momento l’azione del Treviso si sta facendo più vivace, specie dopo l’entrata di De Poli, subentrato ad Arcopinto. Il Treviso pian piano schiaccia il Mestre dentro la sua area di rigore: all’89’ Lattuchella fa partire un altro bel traversone dalla sinistra, Meola controlla e fa partire un tiro cross potente su cui si avventa come un falco De Respinis che devia in gol. Il tamburo mestrino si spegne e il Tenni esplode di gioia, la curva sud frana. Il Mestre è frastornato e non riesce a reagire. Anzi, il Treviso va vicino al raddoppio con lo stesso De Respinis: punizione di Meola centrale e non troppo forte, il rimbalzo velenoso sorprende Yabre, l’attaccante anticipa tutti ma colpisce la traversa. Poco importa perché il guardalinee fischia un dubbio fuorigioco. Al triplice fischio arriva l’apoteosi del Tenni, oggi gremito da 3127 spettatori. Dopo 56 anni il Treviso ritrova il successo sul Mestre in campionato.

Il pari non sarebbe stato uno scandalo, ma il Treviso ha meritato la vittoria perché ha creato qualcosa in più davanti. Pericoli più consistenti, sventati sulla linea di porta dai prodigiosi interventi di Yabre e la difesa mestrina. Il Mestre ha comunque impressionato, confermando le impressioni fornite dalle partite precedenti. Una squadra con caratteristiche diverse dal Treviso: più giovane, meno fisica ma con un’ottima organizzazione di gioco affidata a un centrocampo molto tecnico. Gli arancioneri si sono dimostrati molti efficaci anche in fase di non possesso, limitando la manovra del Treviso con un pressing a tratti asfissiante. Gli arancioneri hanno tutte le carte in regola per giocare un ruolo da protagonisti in un campionato che potrebbe essere più equilibrato del previsto.
Il Treviso? Vedremo, ma la prova del fuoco è stata superata brillantemente. Battere una squadra in forma (anche se con qualche assenza importante) come il Mestre capolista non sembra un caso: terza vittoria consecutiva e imbattibilità al Tenni mantenuta. Nonostante squalifiche e infortuni i cambi di Florindo hanno fatto la differenza: De Poli, Lattuchella e De Respinis hanno avuto un ruolo fondamentale nell’assalto finale. I biancocelesti non sono partiti con l’obiettivo dichiarato di vincere il campionato e la concorrenza è folta anche senza considerare il Cjarlins Muzane, per ora fuori dai giochi dopo una partenza disastrosa.

TABELLINO

TREVISO-MESTRE 1-0 (0-0)

TREVISO (3-5-2): Sperandio, Nunes, Salviato S., Arcopinto (83’’ Poli), Posocco ( 85′ De Respinis), Mariutto (61′ Lattuchella), Raggio, Mambelli, Farabegoli, Gnago, Beccaro (61′ Meola). All:Florindo.
MESTRE (3-5-2): Yabre, Brigati, Maset, Frison, Barzon (81′ Carli), De Leo, Boscolo (44′ Casarotto), Miccoli, Imputato (85′ Montalto), Pinton, Ndreca (62′ Moraschi) All: Zecchin.
Arbitro: Palmieri di Brindisi, assistenti Mansutti del Basso Friuli e Bignucolo di Pordenone.
NOTE: Ammoniti Beccaro (T), Posocco (T), Nunes (T), Miccoli (M), Boscolo (M), Carli (M), Sabella (T), De Respinis (T), Frison (M). Spettatori 3127. Recupero 5′ nel secondo tempo.

Highlights e interviste, servizi Tg Sport Plus.

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