Matteo Quell'Erba

Quell’Erba, capocannoniere biancoceleste con Dal Compare

Ai tifosi sembra di respirare un’altra aria dopo l’impronosticabile impresa di Sarcedo. Tuttavia il fine settimana era iniziato con qualche pensiero negativo a causa di alcune notizie diffuse dalla stampa locale. In particolare da Il Gazzettino di Treviso dello scorso venerdì: “La mancata programmazione e l’assenza di un progetto sta facendo preoccupare non solo i tifosi ma anche qualche giocatore che sta preparando le valige per l’esodo di gennaio quando riaprirà il mercato”. Se esodo sarà, inizierà molto prima del 2014, visto che il mercato dilettanti, già aperto, si svolge nel mercato dicembre. Per ora la partenza più importante anticipata da Il Gazzettino e confermata dai fatti riguarda Luca Di Prisco: punta di diamante del mercato estivo, si è rivelata la più grande delusione di questo girone di andata. Difficile trovare qualcosa di positivo nell’esperienza trevigiana dell’ex VeneziaMestre e Casale, arrivato nella Marca, in Promozione, dopo una lunga carriera tra Serie C2 e tanta Serie D. Un addio che non ci sorprende, ma che ha contribuito a liberare risorse per i nuovi arrivi. Altre due cessioni riguardano i giovani: il classe ’95 Nicolò Pillon, figlio di Albino e nipote di Bepi, ha fatto il salto di categoria accordandosi con l’Edo Mestre (Eccellenza, girone B) mentre  l’attaccante Davide Da Tos (1994) dovrebbe giocare con la Robeganese Fulgor Salzano (Prima categoria, girone E).
Purtroppo le cessioni non sarebbero finite: secondo Il Gazzettino tra i partenti ci sarebbero anche due pedine fondamentali come l’attaccante Matteo Quell’Erba (’89) e l’esterno Antonio Fonti (’88). Il secondo, reduce da importanti esperienze nelle categorie superiori, è stato protagonista di prestazioni positive sia come terzino che come esterno offensivo, ma ha collezionato parecchi infortuni che ne hanno limitato l’utilizzo. Anche domenica non era in panchina, a differenza dell’altro possibile partente: Quell’Erba era reduce dalla decisiva doppietta (e dalla discutibile esultanza dopo il secondo gol) contro il Petra Malo, ma a Sarcedo Piovanelli non gli ha fatto assaggiare il campo nonostante il rotondo risultato maturato nel primo tempo. Si tratterebbe di un addio doloroso, considerata la qualità messa in campo dall’attuale capocannoniere biancoceleste (insieme a Dal Compare).
Se non altro i nuovi arrivi hanno dimostrato buone cose: Gnegnene Yves Gnago, l’ivoriano classe ’92, non è più un enigma (chiedetelo a Stefani del Sarcedo…), mentre Frank Mensah (’91), è ancora tutto da scoprire: dotato di grande velocità, il ghanese per ora sembra l’ennesimo esterno offensivo, ma lo spezzone di partita concessogli da Piovanelli a Sarcedo non basta per darne una valutazione. Diverso il discorso per il classe 1992 Luca Bidogia: certo, anche nel suo caso serviranno altre partite per valutarne l’impatto sulla categoria, ma il debutto è stato promettente. Prelevato nell’estate 2011, Bidogia aveva giocato qualche partita nel trionfo in Serie D, mentre in Seconda divisione, dopo aver segnato una doppietta in Coppa Italia Lega Pro con il Carpi, era stato ceduto a dicembre in prestito al Tamai in Serie D. Gol al debutto, ma niente esplosione. Poi il ritorno a San Donà nella stessa categoria, dunque la Clodiense, ma il giocatore non è mai stato utilizzato con continuità. Adesso il doppio salto all’indietro, con la speranza di ritrovare la gioia di gol come questo.

Con il suo arrivo il mercato degli attaccanti in entrata è definitivamente chiuso o la società, anche a costo di cedere qualcun’altro, andrà alla caccia di un attaccante con un passato ricco di gol? Probabilmente no, anche se a questo punto si potrebbe puntare almeno su un difensore centrale, visti i problemi creati dall’infortunio di La Cagnina, fortunatamente tornato a disposizione.

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