stadio Tenni
Treviso-Mussolente: i biancocelesti si sveglieranno di fronte agli spalti vuoti?

Qualcuno pensava di aver toccato il fondo con la crisi di fine novembre, quando dopo le sconfitte con Ambrosiana Trebaseleghe ed Eurocalcio Cassola, e lo scialbo pareggio di Sandrigo, il Treviso era precipitato a metà classifica, pochi punti sopra la zona play-out. Adesso i biancocelesti sono ancora in zona play-off, ma l’aria è più pesante di quella che si respirava tre mesi fa. Tutta “colpa” delle tre (illusorie?) vittorie di fila, due delle quali (Sarcedo e Godigese) frutto di prestazioni superlative. La pausa natalizie ha interrotto la magia, e l’inizio del girone di ritorno è stato da incubo. Prima del ritorno in campo avevamo messo in guardia tutti: vietato compiacersi, specialmente quando l’avversario è apparentemente inferiore. Come non detto. Il Treviso, causa pioggia e rinvii, nelle prime tre partite si è trovato di fronte Loreggia, Cornedo e Rossano, al momento le ultime tre della classe. Una vittoria e due sconfitte di fila (esterne), contro due formazioni che al Tenni avevano incassato 9 reti.
Di fronte a risultati simili, in alcuni casi conseguenza di prestazioni disastrose (parliamo del secondo tempo di Rossano), è evidente che non basta più la “scusante” della condizione fisica non ottimale, legata ai carichi invernali imposti da Piovanelli per recuperare preparazione saltata in estate. Il Treviso ha dimostrato di non esserci soprattutto con la testa, e domani, oltre a giocare senza pubblico, dovrà fare a meno dei due centrocampisti “titolari (Giuliato, che sconterà la seconda delle due giornate rimediate a Cornedo, e Marangon, espulso per doppia ammonizione a Rossano) e uno dei pilastri difensivi, capitan Ton, giunto al quarto giallo.  Da questo punto di vista, a Rossano si sono materializzate le nostre paure riguardo al ridicolo siluramento di Piovanelli. L’impatto sullo spogliatoio non è stato dei migliori, e oltre a noi lo stesso vicepresidente Frandoli l’aveva in qualche modo previsto dopo l’esonero dell’ex attaccante biancoceleste: «So per esperienza  – aveva confessato Frandoli sulle pagine de la tribuna che se un allenatore è esonerato nascono i mal di pancia, anch’io quando giocavo ci restavo male; mi auguro di avere a che fare con giocatori seri e professionali, che capiscano come questa scelta, per quanto dolorosa, è stata fatta per il bene della società, che vuole fare un ulteriore sacrificio per tornare in una categoria a noi più consona». Paure infondate, si spera, anche di fronte alla disfatta di Rossano. Dopo due sconfitte di fila i giocatori faranno bene a resettare tutto e ricordarsi cosa comporta vestire quella maglia. Giocare a Treviso, sebbene in Promozione, rappresenta un’occasione unica e irripetibile per poter fare il salto di qualità e ambire a categorie superiori, già conosciute da molti di loro.
Mentre in settimana l’incolpevole Tentoni, insieme ai tifosi unica vittima di questo ennesimo caos tecnico-societario invernale (per il terzo anno di fila gennaio e febbraio si verificano regolamenti di conti in squadra e/o società), cercava di recuperare psicologicamente il gruppo, qualche novità sul futuro usciva dagli uffici di via Ugo Foscolo. Stando ai media a fine stagione, con la trasformazione della società in srl, dovrebbero entrare tre nuovi soci di Treviso città e provincia, mentre il campionato in corso dovrebbe essere portato a termine senza problemi. Niente di concreto nell’immediato, insomma, a parte l’arrivo in prova del difensore centrale ex Pordenone Andrea Zamuner, classe ’91.
Per ora la realtà parla di un Treviso in piena crisi, tallonato dal suo prossimo avversario, il Mussolente, che sogna la vittoria e sorpasso in zona play-off in un Tenni deserto. Ai padroni di casa servirà una prova di maturità per evitare il tracollo definitivo e rilanciarsi in campionato, almeno in chiave “post season”.

MUSSOLENTE, UNA SQUADRA IN SALUTE Mussolente-Treviso era stata una delle gare più brutte del girone di andata. Da una parte una squadra tecnicamente inferiore, attenta soprattutto a difendersi a suon di randellate; dall’altra un Treviso spuntato in avanti, incapace di creare tante occasioni e pure beffato dalla terna arbitrale, che nel concitato finale aveva ingiustamente annullato il (regolare) gol vittoria di Pillon, lesto a ribattere in rete il palo colpito da Di Prisco. Ne era uscito uno 0-0 che testimoniava la sterilità offensiva di entrambe le formazioni; specialmente per il Mussolente, squadra equilibrata, sconfitta solo 3 volte (nessuno ha fatto meglio, Eurocalcio Cassola a parte) e primatista con distacco nei pareggi, ben 9. Per rendere più prolifico l’attacco e aiutare Cornale e Rodato nella rincorsa ai piani alti occupati nelle prime giornate, la società a inizio gennaio ha tesserato Federico Bavaresco, classe ’84, ex bomber della Marosticense, e con una lunga esperienza in Eccellenza con le maglie di Ponzano e Rossano. I risultati non si sono fatti attendere: lo 0-0 interno con il Sarcedo è stato seguito da due vittorie esterne, con Bavaresco subito protagonista. I vicentini hanno infatti liquidato con un secco 3-1 Loreggia e Cornedo, due squadre che nello stesso periodo hanno messo in difficoltà lo spento Treviso. E così la truppa di mister Lazzaron, staccata di soli due punti, arriverà al Tenni sognando il colpaccio che potrebbe sancire il sorpasso in classifica. Per uscire dalla crisi il Treviso dovrà respingere l’assalto e cercare di ritrovare la vittoria.

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