Mister Tentoni
Tentoni a testa alta

Un’altra vittoria di misura, molto sofferta, e dopo una partita non eccezionale, ma come ha sottolineato Tentoni in questo tipo di sfide non ci si possono certo aspettare tante emozioni. 10 partite senza subire gol e 1066 minuti d’imbattibilità per Bortolin danno ragione all’ex bandiera dell’Ascoli, al di là delle discussioni inevitabili su formazioni o disposizione tattiche che abbiamo affrontato in queste settimane (4-4-2 o no, Mensah e/o Gnago dall’inizio, e così via). Le vittorie contro Eurocalcio Cassola e Godigese sono lo specchio del pragmatismo e del lavoro psicologico che il tecnico romagnolo ha messo in pratica con il gruppo. Una missione tutt’altro che scontata viste le premesse e le difficoltà iniziali (clamoroso ko a Rossano), perché nel periodo dell’esonero di Piovanelli (che riteniamo tuttora discutibile viste modalità e “motivazioni”) il Treviso avrebbe fatto pena con qualsiasi allenatore. Dopo gli stenti iniziali, acuiti dalle improvvide uscite mediatiche di qualche dirigente e il maltempo che impediva al gruppo di lavorare su gambe e mente, il lavoro di Tentoni ha pagato.

Sarà anche per questo che il mister, a differenza nostra (attendevamo la fine della partita confidando nel risultato sperato), non ha potuto resistere, rispondendo per le rime al mister avversario Renato Menghetti tramite la tribuna di Treviso. In questi mesi avevamo già espresso la nostra insofferenza per le dichiarazioni di alcuni tesserati della Godigese, ma più in particolare del mister, peraltro ex giocatore biancoceleste. Dalla fine del girone di andata in avanti abbiamo letto interviste che spesso parlavano più del Treviso che della sua squadra: è la corazzata, e dovrebbe stare in Serie D, e ha l’organico migliore, e si allena al pomeriggio, e così via. Dichiarazioni che si sono susseguite anche nel periodo invernale, quando la Godigese aveva staccato tutti guadagnando dieci punti di distacco sulla seconda. Dichiarazioni talmente insistenti, monotone, a tratti provocatorie, che a tratti sembravano vere e proprie gufate…e in gufate si sono trasformate, ma per la Godigese . Il 26 gennaio il bomber Lazzaro, sempre a la tribuna di Treviso, assicurava che lui e i compagni «continueremo a dare il massimo, sperando di trovarci nelle ultime giornate a pochi punti dal Treviso, squadra costruita per ammazzare il campionato». E 13 marzo, ecco la “profezia” di Meneghetti, interrogato sul valore del derby dell’ultima giornata: «Spero sarà una partita inutile per la classifica, altrimenti sarebbe drammatico perché vorrebbe dire che arriveremmo alla sfida in profonda crisi, alla luce dell’attuale vantaggio. Ma prima del Treviso avremo gli scontri diretti con Sarcedo e Caldogno». Per la cronaca, Sarcedo-Godigese 5-0 e Godigese-Caldogno Rettorgole 1-1 con pari vicentino nei minuti finali. Ma a parte le sfide con le diretti concorrenti, Meneghetti probabilmente non si sarebbe aspettato di perdere in casa 1-0 con il Loreggia e farsi bloccare sul pari a Cornedo, due squadre poi retrocesse.
Fatto sta che a inizio aprile il Treviso (e il colpevolmente “snobbato” Sarcedo, poi primo nello sprint dell’ultima giornata) è sempre più vicino, anche se sul più bello ci penserà il giudice sportivo a ricacciarlo a distanza di sicurezza. «Chi vincerà tra Godigese e Treviso? La Godigese ha già vinto», rivendica orgogliosamente l’attaccante Tommaso “O’Mago” Lazzaro a Il Gazzettino di Treviso, sottolineando che il «Treviso a mio avviso è un’anomalia, quasi un fastidio perché non è di una categoria superiore ma di due». Serie D? Eh, magari tra qualche anno, e con molti protagonisti di questa stagione.
La vigilia della sfida dell’ultima giornata è stranamente tranquilla, ma dopo l’inutile pareggio, a una settimana e mezza dal primo turno dei play-off, Meneghetti, alla domanda di un pronostico de la tribuna di Treviso, torna “all’attacco” rispolverando l’artiglieria pesante: «Il Treviso è la più forte, avrebbe dovuto vincere il campionato già all’andata: oltre alla qualità, può permettersi quattro allenamenti al pomeriggio, e questo conta molto in particolare a livello fisico. Siamo stati bravi a terminare davanti di due punti. L’Eurocalcio? Quando l’abbiamo incontrato stava vivendo un periodo difficile: è una squadra compatta, che può dire la sua se ha tutti i giocatori disponibili, ma il Treviso è favorito». E alla vigilia della gara di ieri, in un’intervista a venetogol.it, i complimenti a Tentoni «che ha la fortuna di poter allenare la propria squadra di pomeriggio e questo alla lunga paga ed è un notevole vantaggio».
E dai e dai, se i tifosi (e nello specifico, noi) sono riusciti a portare pazienza, Tentoni, che in settimana suda con i suoi conoscendone pregi e difetti, meriti e demeriti, ha abbandonato il consueto atteggiamento equilibrato e tutt’altro che polemico per pungolare il collega. A tutto c’è un limite e forse il mister – come i tifosi – ha colto nelle dichiarazioni dell’avversario l’ennesima provocazione. E si sa, Tentoni pur essendo persona pacata non è certo uno che può sopportare a lungo certe…sfide (chiedere a Schwoch). Tant’è che nel dopo gara di ieri Meneghetti ha risposto subito, seppur senza riferimenti specifici, polemizzando con la stampa locale. «La Godigese – ha dichiarato a la tribuna di Trevisoha avuto un’annata strepitosa nonostante sia stato scritto, nell’ultima gara con il Treviso, che siamo una squadretta». E sul derby del 30° turno, finito 0-0: «Bortolin fu il migliore in campo eppure per voi giocammo come una provinciale. Vabbè. Complimenti a loro, noi ritenteremo l’anno prossimo». Francamente non ricordiamo analisi simili da parte della stampa trevigiana (ci saranno sfuggite?), ma forse Meneghetti si riferiva qualcun’altro. Magari a Tentoni, che nella già citata intervista pubblicata ieri dalla tribuna di Treviso era indirettamente passato al contrattacco: «Giocarono per non prenderle tre settimane fa, e ne fui sinceramente sorpreso, a maggior ragione lo faranno adesso. Però posso dire una cosa? Leggo dichiarazioni della Godigese secondo cui è il Treviso che avrebbe dovuto vincere il campionato. Non accetto che si venga a guardare in casa mia dicendo che ho la rosa ampia ed altre cose, senza conoscere come stanno i fatti: non si vincono i campionati perché ci si chiama Treviso, ma quando c’è programmazione, strutture, ingranaggi giusti. Io invece che di delusione parlerei di merito: siamo partiti con un paio di mesi di ritardo rispetto alle altre, ma la società, nata da pochissimo, non ha mai fatto mancare nulla a nessuno e la squadra, dopo vari scossoni, ha imboccato la strada giusta. E allora, lo dico anche ai nostri tifosi, che la stagione del Treviso è lusinghiera ed ha posto le basi per il futuro. Se poi ci scappasse la ciliegina sulla torta ben venga. Meneghetti si preoccupi piuttosto del fatto che in un mese e mezzo ha dilapidato 14 punti sul Sarcedo e 11 su di noi: fossi stato in lui non avrei dormito la notte…». Colpito e affondato? Sì, il resto l’ha fatto il bombardiere Zamuner.
Il Treviso, in queste categorie, è sempre un buon parafulmine. Per il solo fatto di essere il Treviso parte come superfavorita, se poi lo batti è un’impresa stratosferica e impensabile, anche se la tua squadra è stata costruita con investimenti importanti, senza affrontare le problematiche che hannpo segnato il nuovo Treviso. La mancata iscrizione della vecchia società; le ultime (?) trovate “ostruzionistiche” dell’ex presidente; il tradizionale immbolismo di politici e imprenditori, con l’immancabile sciallaggio sullo stadio Tenni; la difficile costituzione dell’Acd Treviso e la sua iscrizione in Promozione perfezionata a pochi minuti dall’oblio; il primo allenamento del 19 agosto – mentre tutte le altre squadre erano già complete, e impegnate in amichevoli e gare di coppa – e con tanti titolari destinati a rimanere indisponibili a lungo per noie burocratiche; il debutto a Loreggia, con due giocatori di movimento (mai impiegati e rimasti a Treviso poche settimane) in panchina. Nel corso della stagione la squadra si è rafforzata, ma in alcuni reparti come centrocampo e (specialmente) in attacco non ha trovato le alternative che avrebbero potuto farle fare un ulteriore salto di qualità. Di fronte a tutte queste difficoltà, con che coraggio si può liquidare il Treviso come la scontata corazzata che avrebbe dovuto ammazzare il campionato? Abbiamo sempre detto che in Promozione il Treviso, indipendentemente dalla rosa a disposizione, doveva lottare per vincere il campionato e tornare in categorie più consone. Però siamo sempre stati consapevoli che che il primo posto era un obiettivo difficile da raggiungere viste le tante problematiche prima elencate, e infatti le nostre critiche più pesanti sono arrivate quando la squadra navigava a metà classifica, posizione assolutamente non corrispondente al valore dell’organico. Ma con il raggiungimento della zona play-off il giudizio è cambiato, e il sogno proibito è stato sfiorato nel finale, grazie alla crisi della Godigese. Una squadra neopromossa certo, ma decisamente rafforzata, esattamente come il Cartigliano arrivato dietro ai castellani la scorsa stagione. Dopo aver perso un realizzatore come Giacomo Cirotto, passato proprio ai rivali, la società castellana ha riempito il vuoto con Lazzaro, un attaccante esperto che in passato ha giocato in Serie C e nelle categorie dilettantistiche più nobili, portando in dote il solito bottino di gol. In porta è arrivato Marcato dal San Paolo Padova, dunque Serie D, esattamente come l’esterno offensivo Martini, proveniente dal Real Vicenza. E poi il colpo più importante di tutta la Promozione, quell’Alberto Marchesan bandiera del Cittadella per dieci anni, e l’anno scorso ancora protagonista assoluto in Serie D con il SandonàJesolo. E oltre a quesi big, Meneghetti ha potuto contare su un gruppo già rodato e altri importanti innesti capaci di fare la differenza in questa categoria. Non vogliamo dire che con un organico così la vittoria del campionato era obbligata, perché il calcio dimostra spesso che non vince la squadra più forte sulla carta o che ha speso di più. Ma intepretare con insistenza la parte del Davide contro il Golia biancocelese è stata una forzatura, fermo restando che il Treviso è una delle 4-5 squadre con l’organico più forte. Complimenti alla squadra per il campionato positivo, applausi alla società Godigese, ma una tiratina d’orecchie ci voleva dopo quanto letto e sentito in questi mesi.

E così, dopo l’Eurocalcio Cassola, ci siamo tolti dalle scarpe altri…sassolini. Ma non è finita qui, perché per raggiugnere l’Eccellenza bisognerà continuare la serie di vittorie (ri)cominciata la settima a scorsa. Al Tenni o fuori casa, lo sapremo mercoledì dopo il sorteggio.

P