20140710_191813Il debutto in campionato non è stato dei migliori, ma alla vigilia delle trasferte di Feltre, se non altro, sono circolate le prime indiscrezioni sul futuro assetto societario. In particolare, nell’edizione domenicale la tribuna di Treviso ha svelato quale potrebbe essere l’evoluzione dell’Acd Treviso durante questa stagione sportiva. Nei prossimi mesi è prevista la trasformazione in Srl, con la ripartizione del capitale sociale tra i membri del consiglio d‘amministrazione, che dovranno versare delle quote di partecipazione (a dimostrazione che l’uscita di Frandoli era questione di tempo).  Ma la novità più importante sarebbe la creazione di un’entità simile all’Universo Treviso della pallacanestro trevigiana: a soli sei mesi dalla sua creazione – dunque a fine campionato? – la Srl dovrebbe venire assorbito dal Consorzio Calcio Treviso 2015, che nelle intenzioni della società dovrebbe comprendere 30/40 aziende, con una base solida costituita da due main sponsor (uno dovrebbe esserci già con Segafredo Zanetti); infine, il Consorzio calcistico avrebbe la totale gestione amministrativa della società.
Proprio in questi giorni la società, attraverso il sito ufficiale, sta “ufficializzando” nuovi sponsor e collaborazioni (come quella di Cappelletto, che ha donato un defibrillatore); tra loro dovrebbe esserci anche Nisio Lenzini, che sponsor lo era già, anche dopo le sue dimissioni da presidente biancoceleste. E a questo proposito, nei giorni scorsi l’imprenditore ha voluto specificare che non ha intenzione di tornare in società: «Preciso che non sono tornato – ha precisato l’ex presidente a Il Gazzettino di Treviso e che non ho nessuna intenzione di rientrare. Pini mi ha solo chiesto se fossi disponibile a dare un contributo per l’Universo, ovvero l’azionariato popolare e gli ho risposto di sì ma questo non vuol dire che ritorno nella società».
C’è tanto da fare, e la società ha già aperto il portafogli per effettuare alcuni lavori al Tenni. Tuttavia, stando al già citato articolo de la tribuna, c’è da risolvere anche la spinosa questione Lancenigo: per sistemare gli impianti ci vogliono 10-15 mila euro, ma non si sa chi se ne dovrà fare carico; ci dovrebbero essere degli incontri per trovare l’accordo, con la speranza di tornare a Lancenigo verso ottobre-novembre.

D’AGOSTINO VOLA AD ANDRIA E se dovessero saltare tutte le trattative, vederla in biancoceleste è puro fantacalcio? «Mai dire mai ma a 32 anni le mie aspettative sono di giocare ancora tra i professionisti». Queste le dichiarazioni – pubblicate da Il Gazzettino di Treviso di oggi – di Gaetano D’Agostino, fondatore di una Scuola Calcio che sta per nascere anche a Treviso (e dovrebbe contare anche sulla collaborazione di alcuni tesserati della prima squadra  come Marangon, Ton e il preparatore dei portieri Tonella). Niente Treviso, dunque, ma il biancoceleste c’è comunque nel futuro del centrocampista siciliano, ex Udinese, Roma Fiorentina, con alcune presenze in nazionale. Infatti nella giornata di ieri la Fidelis Andria, club che ha appena vinto l’Eccellenza pugliese ma punta subito alla Lega Pro, ha ufficializzato il suo acquisto (la presentazione dovrebbe esserci venerdì sera). Una destinazione molto lontana da Treviso. In ogni caso, nell’intervista del Gazzettino di oggi, a una precisa domanda (Come farebbe a seguire la scuola calcio se giocasse lontano o all’estero?”), D’Agostino assicurava che «sarebbe mia cura ricavare uno spazio magari al lunedì quando abbiamo la giornata libera in ogni caso sono sempre in contatto con i miei collaboratori».
Queste, invece, le prime parole (blogdisport) di D’Agostino sull’accordo raggiunto con la Fidelis Andria: «Nasce dal presupposto che ho voluto sfidare le leggi della nomea del “grande giocatore”. Poi quando si parla con le società, anche davanti alla possibilità di un contratto, questo nome non c’era più e spariva. Ho dato modo, dopo il fallimento del Siena, di evitare le società che per spiccioli facevano complimenti e al momento dell’accordo scappavano. Ad Andria invece, con il direttore De Santis, ho apprezzato la stima e la voglia concreta di avermi lì. E con tranquillità e gioia nel mio cuore ho detto sì. Non mi interessa la categoria, mi interessa un progetto. Ad oggi si chiama Andria e sono felice di aver detto sì. Da domani sarò lì e continuerò a calcare i campi. Ma non è stato un discorso economico. L’Andria la categoria la vuole a tutti i costi, punta su di me e io punto su di loro. Non voglio riscattarmi, non devo dimostrare nulla a nessuno. Metto a disposizione solo la mia professionalità e le mie caratteristiche».

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