Il Treviso in versione “double face” espugna Murano con una doppietta di Damiano Mason. Impreciso e non incisivo nel primo tempo, cinico – ma anche più bello e concreto nel gioco palla a terra –  nel secondo: ai biancocelesti bastano i primi dieci minuti per piegare il Laguna Venezia, che nonostante una prova generosa paga a caro prezzo due errori difensivi. Per i biancocelesti, tornati al 4-4-2, un ventata di entusiasmo in vista del durissimo derby con la Mestrina.

A volte le cose girano per il verso giusto quando meno te lo aspetti. Evidentemente durante l’intervallo deve essere scattata la famosa molla, perché fin dal primo minuto della ripresa abbiamo visto un Treviso decisamente diverso da quello del primo tempo, quando la squadra sembra aver sofferto una doppia pressione (quella di un grintoso Laguna Venezia, e quella dell’ambiente, preoccupato dalle “stecche” con Feltrese e Istrana).
In realtà anche il primo tempo inizia bene, grazie all’ottima verve di un Granati in crescita. Il maggiore dei fratelli (il più giovane non è ancora disponibile), oggi schierato esterno destro nel ritrovato 4-4-2, al 2′ semina il panico nella difesa neroverde, arriva sulla linea di fondo ma sbaglia sul più bello: il suo passaggio passa tra Mason (marcato), il liberissimo Fraccaro e l’accorrente Vianello. Nei minuti successivi, il Treviso controlla palla, ma non riesce più a costruire nessuna palla gol. Merito anche del Laguna Venezia che difende bene ogni centimetro di campo, ma anche di una squadra biancoceleste che rinuncia troppo presto – non solo per la pressione avversaria – al gioco palla a terra. Un po’ tutta la squadra si imballa, soffrendo molto il pressing continuo dei padroni di casa. E allora cominciano i lanci lunghi che spesso partendo dalla difesa per saltare il centrocampo, ma la misura spesso è sbagliata. Le difficoltà a trovare spazi e costruire azioni in attacco inducono i biancocelesti a banali errori, anche dopo nel più semplice dei passaggi e/o dei controlli. Galvanizzato, il Laguna Venezia prende coraggio e comincia a pensare al colpo. In realtà crea ben poco, perché dopo qualche imbarazzo iniziale la difesa del Treviso si ricompatta. Fino al 43′, quando sugli sviluppi di un calcio di punizione la retroguardia si dimentica Puppin, che con un stacco imperioso al limite dell’area piccola costringe Bortolin a un intervento strepitoso. Il Treviso potrebbe rispondere nel finale di tempo con una bordata su punizione di Zamuner: tiro ben indirizzato, se non fosse per capitan Marco Romano, che respinge la sfera risparmiando un grattacapo (o un gol subito?) al suo portiere. Il primo tempo si chiude sullo 0-0, con un sostanziale equilibrio tra le due squadre. Il Treviso ha mantenuto per lunghi tratti un possesso palla superiore, seppur improduttivo, ma l’occasione più ghiotta l’ha avuta il Laguna Venezia.
Nella ripresa la musica cambia. Il Treviso sembra un’altra squadra: grintosa e più determinata, sempre prima sul pallone. E che, finalmente, si affida al gioco palla a terra più congeniale alle sue caratteristiche tecniche. La squadra cerca di più la giocata filtrante per il duo d’attacco, in particolare Mason. E già al 2′ arriva il gol dopo una bella azione. Campagnolo passa a Conte, che invece di controllare la palla, la lascia sfilare con una finta che libera Mason; il bomber non si fa pregare, salta il portiere e deposita in rete, lasciandosi andare a un’esultanza liberatoria. Dopo il gol c’è una breve ma veemente reazione del Laguna Venezia, subito spenta da un Treviso che, sceso in campo con diverso piglio, dopo il gol non si contiene più. I biancocelesti trovano nuovi spazi, ma soprattutto evitano gli errori del primo tempo. E così confezionano un’altra azione quasi perfetta: Vianello, ricevuta palla da Conte, pesca Granati sulla destra; l’esterno destro controlla e calcia di forza, forse con un pizzico di ritardo, vedendosi negare la gioia del gol dall’intervento in scivolata di Palmieri. Un sospiro di sollievo temporaneo per il Laguna Venezia, che ormai fatica a controllare un Treviso sempre più arrembante. E al 12′ l’onda biancoblu dilaga. I protagonisti sono sempre gli stessi; Conte riceve palla al limite dell’area, resiste alla carica e fa partire un tiro-cross che trova la respinta non impeccabile di Seguso. Una manna dal cielo per il “pirata” Mason, che fa bottino pieno e si gode la prima doppietta biancoceleste. Non siamo neppure al quarto d’ora, ma la partita sembra finita. La mezz’ora successiva lo conferma; il Laguna Venezia reagisce, ma sbatte contro la ritrovata diga difensiva biancoceleste, che sembra aver superato le (poche) incertezze del primo tempo. Tentoni, allora, decide di effettuare le prime sostituzioni: al 19′ Pilotto lascia il posto a Minto, al 30′ Conte lascia il campo a un Dal Compare che vorrebbe subito lasciare il segno sulla partita. Ottimo affondo sulla destra, concluso con un tiro di sinistro (il piede sbagliato) troppo debole, ma che costringe comunque di Seguso. Il capocannoniere del Treviso 2013/2014 ha gran voglia di fare, ma a volte finisce per eccedere nella foga (l’unico suo limite palesato in qualche occasione nella scorsa stagione). Brutta ed evitabile, al 35′, l’entrata a gamba tesa su Romano, che gli vale l’inevitabile giallo. Il resto della partita non regala altri sussulti: i dieci minuti iniziali e l’uno-due di Mason sembrano aver tagliato le gambe al Laguna Venezia, che forse ha pagato anche un superiore dispendio di energie nel primo tempo. Nei minuti finali c’è spazio anche per Cisse (al posto di Orfino, oggi terzino), che comunque trova il tempo per qualche pericolo incursione da sinistra. La partita si trascina senza sussulti verso il triplice fischio, dopo il quale la squadra può finalmente festeggiare il primo successo in campionato.
Un successo meritato, pienamente legittimato nella ripresa, quando il miglior Treviso visto finora ha cinicamente punito un generoso Laguna Venezia. Con il nuovo, anzi, vecchio modulo, abbiamo rivisto un’ottima intesa Mason-Conte. Tutti promossi i biancocelesti, subentrati compresi. Rimane il nostro cruccio per il poco spazio lasciato a Dal Compare, che in questo 4-4-2 potrebbe benissimo giocare esterno destro – come accadeva spesso lo scorso campionato, quando il duo d’attacco era composto da Bidogia, Gnago e/o Mensah – aumentando il peso offensivo dei biancocelesti. Tentoni preferisce risparmiarlo – a quanto pare – per avere un attaccante di esperienza in panchina, tuttavia il fantasista meriterebbe più spazio.
In ogni caso, il nuovo, anzi vecchio modulo sembra aver portato qualche beneficio, specialmente quando i biancocelesti hanno cominciato a giocare palla a terra affidandosi agli scambi sull’asse Campagnolo-Conte-Mason, oltre che sulle corsie esterne. Tuttavia non si possono certo emettere sentenze dopo una sola partita. Servono altri esami, e domenica prossima ce n’è uno di molto importante al Tenni. Il Treviso si presenterà con più fiducia, e un Mason finalmente sbloccato. Nonostante le critiche a mister e squadra, l’abbiamo ripetuto fino alla nausea fino al prepartita di Murano: bisogna aspettare qualche partita prima di bocciare il primo colpo di mercato dell’estate. Quando la squadra ha finalmente giocato palla a terra evitando di affidarsi e lanci lunghi e cross dalle fasce, i risultati sono arrivati.

TABELLINO

LAGUNA VENEZIA-TREVISO 0-2 (0-0)

LAGUNA VENEZIA: Seguso, Palmieri, Tenderini, Robelli (46’st Marchi), Ginocchi, Romano, Valentini (16’st Jovon), Scultz, Zanus, Zennaro(33’st Quinones Viveros),P uppin. Allenatore: Mori.
TREVISO: Bortolin, Orfino (40’ st Cisse), Pilotto (20’ st Minto), Vianello, Ton, Zamuner, Granati, Fraccaro, Mason, Campagnolo, Conte (30’ st Dal Compare). Allenatore: Tentoni.
ARBITRO: Lipizer di Verona.
RETI: 8’ st e 17’ st Mason.
NOTE: campo in ottime condizioni, giornata coleggiata. Ammoniti: Ginocchi e Dal Compare. Recupero 2’pt e 4’st. Campo in ottime condizioni e più di 500 spettatori sugli spalti.

P