Mariotto tifoso lussemburgheseIl derby contro il Nervesa si è concluso con un pareggio che lascia l’amaro in bocca, ma per un tifoso biancoceleste è stata comunque una grande giornata. Ieri, accolto dal vicepresidente Paolo Pini, ha fatto il suo debutto sugli spalti del Tenni Claudio Mariotto, un supporters proveniente dal Lussemburgo, ma con chiare origini italiane. Al termine della gara abbiamo fatto quattro chiacchiere con Claudio, scoprendo com’è nata la sua passione per i colori biancocelesti.

«Sono figlio di un trevigiano di San Fior, emigrato in Lussemburgo. Io sono nato lì, ma ho sempre avuto un attaccamento speciale a questo territorio grazie a mio padre, che quando leggeva i giornali si interessava sempre alle notizie di questa zona. Quando è scomparso, nel 1978, il mio legame a questa zona ha sofferto, c’è stato un buco durante il quale non sono più venuto qui. All’epoca, comunque, non conoscevo il Treviso calcio; l’attaccamento, a parte le amicizie personali, è nato all’improvviso, con un piccolo “boom”. Nell’estate 2005 avevo aperto il sito della Gazzetta dello Sport per vedere il programma di campionato dell’Inter, e la prima partita era contro il Treviso. Volevo andare a Milano, ma era troppo complicato organizzarmi. Poi ho visto che poco dopo c’era Treviso-Milan: a questa partita volevo assistere perché ho dei parenti di fede milanista, che però non sono potuti venire. Allora sono venuto all’Euganeo, e da quel momento ho continuato a seguire il Treviso».

Nonostante la retrocessione in Serie B e l’inizio di un periodo buio, Claudio continua a tenersi informato sulle vicende dei biancocelesti, ma il fato continua a tenerlo… fuori dal Tenni.

«Passa qualche anno, senza poter assistere a partite del Treviso. Ma nel maggio 2008 sono qui a Treviso, e mi chiedo: che faccio? Scopro che il Treviso doveva giocare contro il Grosseto (era il 3 maggio 2008, ndr). Ma dopo aver acquistato i biglietti, mentre mi sto dirigendo verso l’entrata, mi viene adosso un poliziotto e scopro che una collega si è sparata. La partita viene sospesa e dunque il vero debutto al Tenni rinviato».

E un anno dopo, invece di festeggiare il centenario, il Treviso fallisce…

«Vedevo che il sito ufficiale del Treviso non veniva più aggiornato, e partita dopo partita la squadra continuava a perdere. Avevo capito che qualcosa stava andando storto, ma non capivo cosa stesse succedendo realmente, anche perché dal Lussemburgo non potevo tenermi informato sulle vicende della squadra. Poi sono venuto giù per la festa dei Trevisani nel mondo, e allora ho scoperto che il Treviso era fallito. Questo mi ha fatto male, ero triste, scioccato. In segno di cordoglio sono venuto al Tenni, ma non ho trovato nessuno con cui parlare».

A quel fallimento segue un vuoto, perché il Treviso finisce nei dilettanti e scompare dalla cronache nazionali. Dopo l’anonimato dell’Eccellenza il Treviso ritorna in Lega Pro, e Claudio ci racconta un curioso aneddoto…

«Nel periodo seguente rimango comunque tifoso del Treviso, e per questo devo ringraziare il sito internet forzatreviso.it, che è stato fondamentale. Così ho sempre seguito i risultati, pur non riuscendo ad assistere a una partita. Dopo la prima promozione (nel 2011, quando il Treviso ha vinto la Serie D battendo il VeneziaMestre, ndr), avevo telefonato all’attuale segretario (Leandro Casagrande, ndr) per venire giù e fare una donazione di spumante lussemburghese per festeggiare lo “scudetto”. Ma ricevo una telefonata in cui mi si dice che non vale la pena, perché il presidente (Corvezzo, ndr) non voleva saperne niente del mio gesto, e festeggiare con il suo spumante. Allora dico “pazienza”, lascio perdere e non scendo a Treviso».

Leandro Casagrande con Claudio Mariotto
Il segretario Leandro Casagrande a colloquio con Claudio Mariotto

Sappiamo tutti cosa succederà nei due anni successivi, e Claudio sottolinea l’amarezza e lo smarrimento seguito al secondo fallimento in quattro anni.

«Il Treviso al momento non è di “prima qualità”, ma è molto peggio quando una squadra non esiste, perché viene a mancare un simbolo, un punto di attaccamento e di riferimento identitario. Come il Treviso. Le mie origini sono vicine a Conegliano, ma Conegliano non mi interessa calcisticamente perché non identifica i trevisani nel mondo come il Treviso calcio, la squadra del capoluogo».

Claudio Mariotto con il presidente Marcello Totera
La presentazione con il presidente Totera

E arriviamo al presente.

«Dopo il fallimento del Treviso di Corvezzo, sempre grazie a forzatreviso.it, mi sono tenuto informato sulla nascita della nuova società. Questa estate ho cercato di dare il mio contributo, e d’accordo con la dirigenza ho regalato quattro abbonamenti ai tifosi della curva. E oggi, finalmente, ho realizzato il mio sogno assistendo alla mia prima partita al Tenni. Peccato per il risultato, ma sono comunque soddisfatto. Mi è piaciuto il primo gol (il calcio di punizione di Conte, ndr), perché tutti ci aspettavamo il cross e invece il giocatore ha preso tutti in contropiede. Un piccolo capolavoro. Dopo il raddoppio e il mancato 3-0 abbiamo concesso due rigori: per il futuro bisognerà stare più attenti. Ma il Treviso si è impegnato, non possiamo recriminare niente ai giocatori, perché hanno dato il massimo. Bisognerà lavorare sugli automatismi, perché manca ancora la perfetta intesa di gioco».

E per il futuro?

«Se si impegnano sempre così, prima o poi raccoglieranno i frutti. In ogni caso siamo una nuova squadra, che si deve formare, i nuovi devono ancora trovarsi. Solo il tempo ci dirà una risposta. Per ora bisogna continuare a crederci e lavorare sui propri punti deboli, rimanendo “positivamente autocritici”. Non bisogna più fare passi falsi, poi non è detto che gli altri continueranno a vincere sempre».

Mariotto con Gasparini e Caio
Claudio Mariotto con Cristian Gasparini e Claudio “Caio” Cavallin

Prima di ripartire per il Lussembrgo, Claudio ha salutato il presidente Totera, il segretario Casagrande e mister Tentoni, al quale ha espresso il proprio punto di vista sul derby con il Nervesa; infine ha potuto conoscere anche il tifoso storico Claudio “Caio” Cavallin e il presidente del club “Gigi Beghetto” Cristian Gasparini. Da parte nostra non possiamo che ringraziare Claudio Mariotto per gli apprezzamenti espressi verso forzatreviso.it, senza dimenticare il suo gesto di generosità nei confronti della curva. Non resta che augurarci di ritrovarlo il prima possibile sugli spalti del Tenni.

5 thoughts on “Contro il Nervesa il debutto speciale di un tifoso dal Lussemburgo

  1. Ci ritornerò. Se tutto
    va bene ci sarò per la partita del 16.11.2014 contro l’Union
    Quinto fuori casa a …? Voglio esserci! E questa volta voglio
    “potare” fortuna e 3 punti per il Treviso.

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