Dal Compare, in maglia Treviso, contro la sua nuova squadra (foto la tribuna di Treviso)
Dal Compare, in maglia Treviso, contro la sua nuova squadra (foto la tribuna di Treviso)

FURIE ROSSE La bufera in casa Treviso (dimissioni di Pala più figuraccia a Villorba) sembra essere arrivata nel momento peggiore: Opitergina, Miranese, Portogruaro e Portomansuè nel giro di un mese sembrano formare un’unica e proibitiva scalata verso una vetta sempre meno visibile. La speranza è che, come accaduto contro il Portomansuè, la caratura dell’avversario (e le punizioni ventilate dal patron?) aiuti la squadra a ritrovare gli attributi per giocare con più agonsimo a attenzione nei momenti topici.
Se il Fontanelle in fuga è la sorpresa e il Treviso la grande delusione, l’Opitergina rappresenta insieme al Portomansuè la conferma di questa prima parte di campionato. E pensare le furie rosse di mister Piovanelli (lui sì vittima di un esonero insensato esattamente quattro anni fa, a Treviso) avevano iniziato il campionato con tre sconfitte di fila, trovando il primo successo proprio contro il Treviso, nel recupero della quarta giornata. Una vittoria sofferta per 2-1, maturata nella prima mezz’ora; inutile l’ora di gioco all’attacco dei biancocelesti, in gol nel finale di Garbuio, ma dopo aver sbagliato di tutto sotto porta. Per i biancorossi l’inizio di una lunga serie positiva: in totale dieci risultati utili di fila, con nove successi e un solo pareggio! Un filotto interrotto a Mirano nell’ultima trasferta dell’anno, quando le furie rosse hanno pagato una serie di infortuni. Il più grave, a fine novembre, ha praticamente messo fine al campionato di Cattelan. Da un ex Treviso a un altro… nel mercato di dicembre Piovanelli ha riabbracciato Luca Dal Compare, protagonista in maglia biancoceleste nel biennio 2013-2015 tra Promozione ed Eccellenza (quando divise lo spogliatoio per metà stagione con il ritrovato Campagnolo). Per l’attaccante mestrino un debutto da favola: subito doppietta nel 3-1 contro il Vedelago.
Il girone di ritorno, tuttavia, si aperto come quello d’andata: una ko senza appello contro il Portomansuè, vittorioso anche in casa (3-0) dopo aver espugnato l’Opitergiun all’andata (3-1). La doppia sconfitta contro la grande favorita del girone D potrebbe costare caro a fine campionato, ma se non altro l’Opitergina si è subito rialzata tra le mura amiche , contro il Lovispresiano, vendicando la sconfitta dell’andata con un risultato speculare (3-1). E adesso? I tanti ex dal dente avvelenato sentono l’odore del sangue della bestia ferita, pronti alla zampata fatale che potrebbe eliminare definitivamente il Treviso dalla corsa al primo posto visto il contemporaneo impegno del Fontanelle, che ospiterà il pericolante Caerano. Senza contare che le due squadre potrebbero trovarsi nella finale del Trofeo Regione Veneto: il derby trevigiano vedrebbe in palio il primo posto nella graduatoria ripescaggi, obiettivo importante per entrambe, visto il ritmo tenuto da Fontanelle e Portomansuè.

TREVISO IN CERCA DI SICUREZZA Un debutto da brivido per mister Cristiano Graziano, chiamato all’impresa ad appena quattro giorni dal primo faccia a faccia con la squadra, che domenica sarà pure falcidiata da squalifiche vista l’assenza degli squailificati Garbuio e Rosina, a cui si aggiunge l’acciaccato Cesca, uscito per infortunio Villorba. Dunque, probabile forfait anche dell’unica prima punta di ruolo in attacco, che si prospetta molto “leggero”. In difesa l’assenza di Rosina potrebbe pesare meno con il difficile rientro di Marchiori, assente nelle prime due sfide dell’anno. Vista la penuria di difesori centrali, vedremo se il nuovo allenatore darà fiducia al rientrante Nichele, che a inizio stagione è stato spesso adattato in posizione più arretrata, o se riproporrà un Tessari fuori ruolo.
La difesa riamane la meno battuta del campionato: 12 reti, una in meno del Fontanelle, che però ha segnato un gol in più. Il problema, comunque, non sono i numeri, ma la loro distribuzione lungo il campionato. Come segnalato nel corso della settimana, il Treviso vanta il quarto peggior attacco del campionato con appena 6 gol in trasferta; un abisso rispetto ai 23 realizzati al Tenni (solo uno in meno dell’atomico Portomansuè di Gnago), seppur male distribuiti, poichè 18 sono arrivati nelle quattro patrtite finite in goleada: Miranese (5-1), Vazzola (4-0), Careano (4-1) e Vedelago (5-2).
Le difficoltà riscontrate in trasferta, unite ad alcuni momenti di buio totale anche tra le mura amiche, mettono in evidenza il vero problema di questo Treviso; ben più del rapporto contrastato con mister Pala o dalle caranze d’organico, il vero tallone d’Achille dei biancocelesti è la tenuta emotiva. La squadra fatica a reagire e va in difficoltà quando non segna, se poi va sotto… Non ci facciamo ingannare dalle due recenti goleade contro Caerano (4-1 dopo lo svantaggio nella ripresa) e Vedelago (dopo aver subito la rimonta in due minuti sono arrivati tre gol in inferiorità numerica), essendo due squadre di bassa classifica con problemi difensivi, più gravi di una squadra apparentemente più debole ma equilibrata come il Villorba (segna poco, ma con il Portomansuè vanta la quarta miglior difesa del girone). Insomma, al di là di moduli e qualità del gioco, il vero salto di qualità del Treviso passa per una migliore compatezza e quadratura, in campo… e nella mente. Avere un’identità e un bel gioco potrebbe aiutare, ma la spietata concretezza del “brutto” Fontanelle parla chiaro. Soprattutto a quei tifosi biancocelesti che continuano a chidersi “come faccia una squadra simile” a essere lassù. In campionati si vincono così, e salvo crolli improvvisi dei ragazzi di Maurizio De Pieri, dovrà cambiare registro anche il Portomansuè del sempre devastante Gnago (capocanniere in solitaria del girone). Una squadra sulla carta inarrestabile, ma che nel girone di andata ha avuto qualche sbandata difensiva clamorosa, nonostante i recenti innesti di Cardin (terzino) e Giacomini (centrale). Come organico, comunque, i biancoverdi rimangono a detta di tutti la squadra con l’organico più forte e la grande favorita, nonostante i cinque punti dal Fontanelle.

MERCATO E NUOVO DS E tornando in casa nostra, in molti continuano a chidersi se il Treviso sia la squadra più attrezzata. Sicuramente i punti di distacco dal Fontanelle sono troppi per questo organico, ma come detto poco fa ci sembra evidente che la rosa non veda una buona distribuzione dei “pesi”. Specialmente dopo il  mercato di dicembre (un trequartista/esterno, una seconda punta e nessun difensore), che unito a infortuni e squalifiche dei soliti noti ha aggravato le problematiche emerse già dopo il fin troppo celebrato mercato estivo. A questo proposito, stando alle dichiarazioni del patron Luca Visentin riportate da la tribuna di Treviso, ci dovrebbero essere novità: «Abbiamo nominato il nuovo direttore sportivo, ma non lo possiamo ufficializzare per questioni contrattuali. È comunque un ex dirigente del Calcio Treviso, anche piuttosto famoso». Comunque vada la stagione, insomma, Visentin dovrebbe affidarsi a un ds di esperienza, che nell’immediato non potrà forse portare grossi cambiamenti nell’organico (ma serve almeno un centrale difensivo), ma sicuramente più sicurezza e organizzazione in un ambiente ancora in fibrillazione.

SMARRIMENTO E SCETTICISMO TRA I TIFOSI Come quello dei tifosi, del resto. La crisi di risultati e il comportamento della squadra sembrano aver fatto saltare quel fragile equilibrio che s’era faticosamente creato tra la piazza e il presidente Visentin, facendo riafforare lo scetticismo nato la scorsa primavera e affievolitosi lentamente sul finire del’estate. Qualcuno  sostiene che i tifosi avrebbero già dimenticato quanto fatto da Visentin, nonostante i tanti ostacoli (questione stadio Tenni) trovati lungo il cammino, dopo essere partito da una situazione umiliante. In realtà questi sforzi non sono certo passati inosservati, ma altrettanto evidenti sono gli errori in buona fede commessi in alcune scelte iniziali. I numerosi cambiamenti in corso sull’organigramma (c’è chi parla apertamente di “piazza pulita”) sembrano una conferma indiretta di questa sensazione; anche l’imminente nomina di un ds va in questa direzione.
Tuttavia la strada è ancora lunga e molto dipenderà dalla scossa che riuscirà dare il nuovo mister Graziano insieme alla nuova dirigenza. Anche questa scelta, va detto, non ha soddisfatto molti tifosi, che si aspettavano un mister con maggior esperienza in queste categorie. Un ingaggio sorprendente per chi si aspettava un altro tecnico con esperienza in categorie superiori (Serie D) o un “vecchio volpone” (tipo lo stesso Piovanelli dell’Opitergina) con alle spalle tanti campionati in Eccellenza o Promozione. Insomma, la scelta di Cristiano Graziano sembra quasi un azzardo in un momento disperato. Vedremo se pagherà, non sarebbe la prima volta nella storia di una squadra che ha appena spento 109 candeline.

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