Niente da fare, a Treviso i problemi non mancano mai, anche quando sembrano esserci tutte le condizioni per ottenere ottimi risultati in tranquillità. La conferma è arrivata in mattinata quando i tifosi, sfogliando la tribuna di Treviso, si sono ritrovati davanti una notizia scioccante: Andrea Morbioli ha lasciato il Treviso. Il bomber biancoceleste, stando a quanto si legge sul quotidiano, avrebbe salutato il gruppo già da martedì e, ad amici e colleghi, avrebbe confidato che «non c’erano le condizioni» per continuare.
Problemi di spogliatoio? Incompatibilità con il nuovo allenatore? I tifosi si stanno sbizzarrendo con le ipotesi. La notizia arriva come un fulmine a ciel sereno, perché Morbioli domenica scorsa era tornato in campo a due settimane dalll’infortunio patito nel finale di Fontanelle-Treviso, un colpo ai testicoli che l’aveva costretto a restare in tribuna contro il Godega. Destro letale sui calci piazzati, rigorista, Morbioli prima del ko era il capocannoniere della squadra con 3 gol in coppa e 4 in campionato, risultando decisivo nel mantenere a galla il Treviso nel suo momento peggiore. L’ormai ex numero 9 biancoceleste è uno dei giocatori con maggior esperienza nelle categorie superiori, specialmente in Eccellenza dove ha una media superiore ai 10 gol a stagione; solo 20 nella stagione 2017/2018 San Donà, dove come compagni aveva Paladin e il bomber dell’Opitergina Carlo Zorzetto, attuale capocannoniere del girone D di Promozione con 7 gol.
Sicuramente sarà uno dei giocatori in rosa con il rimborso spese più alto, ma viste le condizioni societarie che si sono create in estate nessuno vuole prendere in considerazione problemi di tipo economico, come tre anni fa. Nell’estate 2016 Morbioli era uno dei tanti giocatori che avevano lasciato l’allora Acd Treviso dopo pochi giorni di allenamento (ai campi di allenamento di Carbonera era passato pure il figlio d’arte Jacopo Zenga), dopo aver constatato l’assurda disorganizzazione della nuova società. «Io me ne sono andato dal Treviso perché ho trovato una situazione in cui non vedevo garanzie né prospettive né certezze. Hanno disatteso le promesse, a livello economico c’era un certo accordo: insomma non si capisce chi comanda», aveva dichiarato Morbioli alla tribuna di Treviso a metà agosto del 2016. Una decisione comprensibile, gli stessi tifosi avevano capito fin da agosto che quel Treviso avrebbe fatto una brutta fine. Nessuno, invece, avrebbe potuto prevedere le umiliazioni dei mesi successivi…
Nell’ottobre 2019 le condizioni societarie sono diametralmente opposte, il Treviso supportato dal consorzio non sembra aver problemi di tipo economico, ma visti i precedenti non sorprende leggere i commenti dubbiosi di quache tifoso. Al momento l’ipotesi più plausibile porta a un problema di tipo tecnico e/o caratteriale, ma la perdita è pesante e può far felice solo le avversarie, in particolare l’Opitergina. Siamo a fine ottobre e manca più di un mese al mercato invernale dei dilettanti. La società interverrà pescando subito tra gli svincolati o giocherà con la rosa attuale le prossime cinque partite (il calendario dice Noventa, Ambrosiana Trebaseleghe, Villorba, Fossalta, con i big match delle prima settimana di dicembre con Caorle e Opitergina)?