Il Treviso ingrana la quarta e sfata anche il tabù Villorba, vera e propria bestia nera nei due precedernti campionati di Promozione. I biancocelesti a fine primo tempo ottengono un rigore per un fallo da ultimo uomo di Bressan, poi espulso, sullo scatenato Diomandè, ma dal dischetto Roveretto calcia sulla traversa. Nella ripresa il Treviso costruisce numerose occasioni, ma il gol arriva solo nel finale, al 41′, con il solito Baido che finalizza una lunga azione di gioco imbastita dai compagni. All’ultimo respiro arriva anche il sigillo di Morbioli, che innesca e finalizza l’assalto di Diomandè, MVP della partita.

Baido esultanza
L’esultanza di Raffaele Baido dopo il gol del vantaggio a pochi minuti dal novantesimo

Vittoria meritata ma non scontata per tanti motivi. Oltre allle caratteristiche del Villorba, squadra storicamente ostica e muscolare, il Treviso ha pagato le scelte iniziali imposte dall’emergenza della difesa “under”. Oltre a Masi, l’assenza di Vecchiato ha costretto Cunico a una formazione in parte sperimentale: due under a centrocampo (Pignata con Magli) e il sacrificio in attacco di Morbioli, con il classe 2000 Marcon a supportare Baido e Roveretto. Un attacco “leggero” che rispetto alle partite precedenti ha avuto qualche difficoltà, specie contro una squadra chiusa (al Tenni ci siamo abituati) come il Villorba. Nonostante le difficoltà la squadra ha creato molte palle occasioni, ma con l’entrata di Morbioli il Villorba ha dovuto arretrare progressivamente il baricentro e il Treviso l’ha chiuso nella propria area. Del resto il gol di Baido è stato preceduto da almeno tre palle gol clamorose, compreso un palo del capocannoniere biancoceleste.
Se la difesa ha rischiato poco il centrocampo è risultato ancora l’arma in più rispetto agli avversari, solo che questa volta il protagonista assoluto è stato Diomandè, l’ariete che ha sfondato il muro difensivo gialloblu. Emblematica l’azione del rigore e del fallo da espulsione (Bressan appoggia la mano sulla schiena di Diomandè, che perde l’equilibrio) nel finale di primo tempo. L’ex Union Qdp ha dominato fisicamente a centrocampo, ma ha fornito anche molta qualità nelle giocate per i compagni. In attacco le uniche preoccupazioni riguardano le difficoltà che potrebbe avere la squadra con l’assenza di Morbioli, visto che in rosa sembra mancare una quarta punta utile soprattutto in caso di infortuni o squalifiche.

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