Vaccari, Gentilini, e CorvezzoLANCENIGO – Alla fine la tanto agognata serie D è arrivata, anche se non grazie a un risultato sportivo, come speravano i tifosi all’indomani dell’ammissione in Eccellenza. Tuttavia fuori dagli spogliatoi del centro sportivo di Lancenigo si è fatto festa, Treviso si riprende ciò che doveva essere suo di diritto un anno fa, ma che le fu impedito a causa di alcune “incomprensioni” (chiamiamole così…) con il sindaco Gobbo, a dispettto delle previsioni assente all’appuntamento. I tifosi non hanno festeggiato l’ammissione in D come una festa promozione, ma quella di ieri rappresenta comunque la fine di un’agonia lunga oltre un anno. La scorsa estate, dopo il fallimento della società capeggiata da Ettore Setten, a Treviso era successo l’imponderabile. Dal 11 luglio al 11 agosto, in un mese mese di tempo, non era stato possibile creare una realtà sportiva in grado di iscriversi alla serie D al pari di Venezia, Pisa e Avellino. A scatenare vivaci discussioni fin dall’inzio era stato il comportamento dell’amministrazione comunale. All’indomani delle esclusioni, mentre in laguna il sindaco Cacciari indiceva un conferenza stampa e in seguito creava una nuova società, a Treviso il capogruppo del Popolo delle Libertà Beppe Mauro ne approfittava per suggerire lo smantellamento dello stadio Tenni, “tanto al Treviso non serve più ora che gioca nei dilettanti”,  una proposta sostenuta tuttora dallo stesso sindaco Gobbo e altri mebri della giunta. Ma il peggio doveva ancora venire. Si fanno avanti varie cordate per raccogliere l’eredità del vecchio Treviso, alla fine spunta l’A.S.D. Treviso 2009 di Edy Sartori e Walter Frandoli. La neocostituita società sembra possa iscriversi in serie D, ma al momento decisivo il sindaco non firma la lettera di gradimento accompagnata dalla concessione dello stadio Tenni alla cordata di Sartori, e così l’11 agosto il Treviso non compare nei calendari. In quelle settimane concitate trattative alimentano le speranze dei tifosi biancocelesti, sembra fatta, ma venerdì 14 agosto arriva la mazzata finale: il Treviso è escluso defintivamente dalla serie D 2009/2010, non compare nei calendari appena compilati. L’incubo diventa realtà, senza un campionato è come se la società centenaria non esistesse più. La squadra comincia lo stesso la preparazione, gioca alcune amichevoli speranzosa che alla fine possa arrivare la serie D, d’altronde i precedenti invitano all’ottimismo. Nulla da fare. I tifosi sono rassegnati ad almeno un anno senza calcio, ma in un pomeriggio di inizio settembre, in diretta da una trasmissione televisiva di Antenna 3, il sindaco Gobbo annuncia che il Treviso sarà ammesso in sovrannumero nell’Eccellenza veneta. Nei due giorni successivi viene tutto ratificato, escono i calendari e scoppia la polemica delle altre società. Il Treviso, con poca disponibilità economica, attrezza una squadra non all’altezza del suo blasone, annaspa, le proteste svaniscono, e alla fine termina al settimo posto dopo aver occupato anche la zona playout. Ma il Treviso F.b.c., a 101 anni dalla nascita, è salvo. A febbraio arriva Renzo Corvezzo, che con il suo contributo permette alla squadra di finire il campionato. Ma per i tifosi la sofferenza continua, da aprile cominciano a farsi più insistenti le voci sul progetto Union Treviso, tra i tifosi si discute animatamente sul da farsi, la stampa locale riporta quotidianamente nuove indiscrezioni sul progetto di Dario Pizziolo. Sul Treviso di Corvezzo si scrive poco o nulla, anzi, qualcuno approfitta del proprio lavoro per gettare ombre sull’imprenditore di Cessalto. Due Treviso al Tenni? L’ipotesi sembra realizzarsi, ma i tifosi biancocelesti non ci stanno, organizzano una protesta allo stadio che alla resa dei conti sembra rivalrsi la “spallata” finale al progetto della dirigenza dell’Union Quinto. L’amministrazione comunale non dà l’ok, al Tenni giocherà solo il Treviso F.b.c. di Corvezzo, l’unico vero Treviso calcio. Il neopropietario chiarisce il progetto, vengono presentati i primi giocatori, tutto questo fino al piovoso pomeriggio di ieri, giovedì 5 agosto, quando arriva l’ufficialità: il Treviso, con un anno di ritardo, viene ammesso in serie D.

Grande entusiasmo a Lancenigo dunque. Una grande soddisfazione per Renzo Corvezzo e il suo staff capeggiato dal factotum Leandro Casagrande, i quali ne hanno approfittato per ringraziare i tifosi e la città per il sostegno ricevuto in queste settimane di attesa. Riportare il calcio di un certo livello in una realtà come la nostra, dopo 15 anni passati nei professionisti, era fondamentale per preparare la risalita. Certo sarà difficile ripetere il miracolo targato Caberlotto-Pillon, ma fondamentale sarà ricreare entusiasmo dopo cinque disastrose annate vissute nelle ultime posizioni di tre categorie diverse, dall’Olimpo del calcio della serie A all’inferno dell’Eccellenza veneta, passando per qualche stagione anonima in serie B. Spetterà a Zanin creare un gruppo che, parole di Rezno Corvezzo, come primo obiettivo avrà la salvezza, anche se strada facendo gli scenari potrebbero cambiare. Chiaramente l’obiettivo primario, da raggiungere in un paio d’anni, è la Seconda Divisione, e nonostante le dichiarazioni di facciata il presidente ammette di volerci provare già quest’anno quando annuncia che altri tre-quattro giocatori di categoria verranno messi sotto contratto nei prossimi giorni. L’arrivo di questi giocatori comporterà l’addio ad alcuni tra quelli in prova, per ora sembra che tra gli stranieri il confermato sarà il centrocampista Tomazic, mentre si è già accennato all’arrivo nei giorni scorsi del giovane classe ’92 Alessio Mento, dalla Reggina.

Alla festa di Lancenigo, oltre a tifosi e giornalisti, erano presenti alcune autorità calcistiche e politiche. Presente il vicepresidente trevigiano della Lega Nazionale Dilettanti (per l’area nord) Fiorenzo Vaccari, che ha ringraziato il presidente Corvezzo per quanto fatto, invitandolo a gestire la società come un’azienda, condizione indispensabile per riuscire a fare calcio in un momento così difficile per lo sport nazionale. Inoltre ne ha approfittato per annunciare che il 22 settembre, proprio allo stadio Ombono Tenni, potrebbe giocarsi una partita della nazionale Under 19.
Ma l’assoluto protagonista della giornata è stato, tanto per cambiare, il prosindaco Giancarlo Gentilini tifosissmo dei biancocelesti, che anche in questa occasione ha dimostrato di essere l’unico personaggio politico realmente interessato alle difficoltà del Treviso calcio. Lo “sceriffo” è entrato negli spogliatoi, ha parlato con i giocatori ed infine, ricevuta la chiamata da Roma per mano di Leandro Casagrande, ha ufficializzato, come sempre a modo suo, l’ammissione in serie D. Dopodichè si è unito a tutti gli altri per un brindisi celebrativo.

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