Corvezzo è sempre più ambiziosoNel tardo pomeriggio di oggi sapremo le avversarie del Treviso nel campionato di serie D 2010/2011. La LND comunicherà i 9 gironi e il calendario della Coppa Italia di serie D con il Treviso che sarà impegnato già dal primo turno, in programma domenica 22 agosto. Le squadre in organico nel prossimo CND dovrebbero essere 166 (dunque 4 in sovrannumero): oltre alle 140 aventi diritto e alle 20 ripescate dall’Eccellenza si aggiungeranno Mantova, Perugia, Arezzo e Rimini, le quattro squadre fallite in Prima Divisione, oltre al Gaeta e il Bojano, due società inizialmente escluse dalla Co.Vi.So.D ma che verranno riammesse dopo aver vinto i rispettivi ricorsi. Dunque ci dovrebbero essere 7 gironi da 18 squadre e due da 20.

In attesa di conoscere le avversarie, il presidente del Treviso Corvezzo ne ha approfittato per fare chiarezza su alcuni punti tramite un’intervista rilasciata a «Il Gazzettino di Treviso». Eccola:


alt

Corvezzo punta in alto
«Serie B in sei anni»

«Sulle maglie
vorrei cambiare
uno sponsor
al mese»


Martedì 10 Agosto 2010

La discussione di due ricorsi in Lega Diletttanti ha fatto slittare ad oggi o al più tardi domani la composizione dei gironi. Intanto il presidente del Treviso, Renzo Corvezzo, si gode questo momento di serenità e soddisfazione per l’ammissione al campionato nazionale di serie D.

Presidente, di cosa è soddisfatto?

«Sto riscontrando che il progetto che assieme ai miei collaboratori abbiamo disegnato, sta per essere rispettato. Ovvero entro sei anni vorremmo centrare la serie B e nel frattempo far crescere il nostro settore giovanile e con esso anche tutte le sinergie che ci gravitano attorno».

Rifarebbe tutto?

«Se si riferisce all’acquistato del Treviso direi assolutamente di si. È una sfida che mi sta dando entusiasmo e mi sta togliendo alcuni anni. Tanto mi sento un quarantenne emozionato come un ragazzino».

Cosa la rende orgoglioso?

«Siamo partiti da zero e nonostante questo abbiamo tesserato 185 giovani che ci permettono di essere presenti in tutti i campionati. Nessuno è stato obbligato a venire da noi, ma lo hanno fatto spontaneamente solo perché ci chiamiamo Treviso e qualche genitore avrà analizzato i nostri progetti e programmi che sono seri e ambiziosi».

Come giudica la rosa della prima squadra?
«Sono tutti giocatori nuovi e quindi c’è da trovare la giusta intesa, ma la base è buona perché ho notato un gruppo unito e compatto: questo rappresenta una importante base di partenza».

All’amichevole Treviso-CareniPievigina c’erano circa un migliaio di spettatori: soddisfatto?

«Numero questo che merita il massimo rispetto. Soprattutto se lo paragono ai 50 spettatori di Oderzo-Quinto o alle 100 persone che hanno assistito a Montebelluna-Chioggia».

Ora cosa si aspetta?

«Quando annunceremo l’apertura della campagna abbonamenti mi piacerebbe vedere la coda in sede per avere il tagliando stagionale. Non tanto per l’aspetto economico, ma soprattutto perché questa squadra merita una cornice importante».

Cosa manca a questa squadra?

«Arriveranno quattro giocatori, ma soprattutto una prima punta che dovrebbe garantirci una quindicina di gol a stagione. Quindi un difensore forte fisicamente in grado di ricoprire più ruoli».
In prova avete quattro stranieri, ma potrete tesserarne solamente uno. Su chi cadrà la scelta?

«Abbiamo deciso a malincuore lo slovacco Tomic, un centrocampista in grado di ricoprire più ruoli».

I calendari sono ormai prossimi. C’è la possibilità che Treviso e Venezia vengano divise per motivi di ordine pubblico.

«Mi piacerebbe se fossero inserite nello stesso girone. Sarà poi dovere di noi dirigenti responsabilizzare le tifoserie mandando dei segnali forti».
Dica la verità, quanto le costerà questa stagione?

«Nella media delle altre squadre di D capoluogo di provincia o che comunque hanno l’ambizione di puntare ad un campionato da protagonista».

Più vicino al 500 mila euro o al milione?

«Per correttezza con gli altri club, preferisco non sbilanciarmi».
Ma chi c’è alle sue spalle?
«Nessuno. Solo tanti amici che mi danno una mano a livello di sponsorizzazioni importanti».
Avete individuato lo sponsor tecnico?
«Manca ancora l’ufficialità ma, pur rimettendoci dei soldi, abbiamo voluto continuare con la Lotto perché è sempre stata vicina al Treviso, anche nei momenti difficili».

E lo sponsor ufficiale?

«Sarà uno sponsor itinerante. Nel senso che ne cambieremo uno al mese. Così chiunque potrà ambire a scrivere il nome della propria azienda sulle maglie del Treviso».

P