Una formazione del SandonàJesoloDiventano sempre più grandi gli ostacoli lungo il cammino del Treviso. Domani al Tenni arriva il SandonàJesolo, la favorità n°1 per la promozione in Seconda Divisione, sulla carta superiore anche alla capolista Unione VeneziaMestre. Ma a differenza degli arancioneroverdi non si tratta, come qualcuno potrebbe pensare, di un’altra fusione. La corazzata del girone C altro non è che il Città di Jesolo, seppur con una diversa denominazione che di fatto vuole ereditare la tradizione del vero Sandonà calcio, affrontato dal Treviso anche lo scorso anno in Eccellenza. E pensare che nove anni l’attuale presidente jesolano, Enzo Pavanetto, insieme ad altri due soci aveva acquisito il titolo sportivo del glorioso A.C. Sandonà (protagonista di tanti derby contro il Treviso) proiettando l’allora Lido di Jesolo (da poco promosso dalla Prima categoria alla Promozione e da non confondere con l’altra, più storica, squadra di Jesolo) in Serie D, con la nuova denominazione Città di Jesolo, mentre il Sandonà era dovuto ripartire dalla Promozione, grazie allo scambio di titoli sportivi. Il Città di Jesolo nell’estate 2005 è riuscito a strappare un storico ripescaggio nell’ex Serie C2, un sogno durato solo un anno, il tempo di ospitare la festa promozione del VeneziaMestre e retrocedere insieme al PortogruaroSummaga, poi ripescato. Quelle successive sono stagioni di alto livello per i nerazzurri, se si eccettua l’11° posto ottenuto nel 2008-2009, l’annata in cui, dopo solo due giornate, Pavanetto decise di silurare Diego Zanin, che nella stagione precedente aveva ottenuto un buon quinto posto.
In panchina c’è ancora il trevigiano Bruno Tedino che a Treviso vanta due esperienze importanti, prima da tecnico del settore giovanile (Giovanissimi) nel triennio 1988-1991, e pochi anni fa come mister della Primavera e di reponsabile del settore giovanile del Treviso, nel biennio 2001-2003. Con Tedino in panchina, nell’ultimo campionato il Città di Jesolo ottiene un quarto posto e la palma di miglior attacco del campionato con 88 gol realizzati, venedo estromesso al primo turno dei playoff per mano dei cugini arancioneroverdi. Troppo poco per l’ambizioso Pavanetto, che deluso dalla scarsa risposta della piazza e del pubblico jesolano, prima ancora che il campionato finisca, lancia l’idea del trasferimento in riva al Piave. Dopo veloci trattative tra le due amministrazione comunali l’operazione va in porto tra la soddisfazione di tutti, soprattutto i tifosi del Sandonà che valutano la nuova creatura come una “restituzione” per quanto era stato loro “sottratto” nove anni fa. L’apposizione di “Sandonà” davanti a “Jesolo”, l’adozione dei colori biancocelesti (che in realtà erano gli stessi del vecchio Lido di Jesolo) e il gioco è fatto, San Dona di Piave (e Jesolo) può sognare in grande dopo un triennio di mala gestione societaria e cocenti delusioni sportive. In fase di mercato la nuova società, grazie anche al ritorno di alcuni imprenditori locali tra cui lo storico presidente Granzotto nella veste di sponsor, fa fin da subito le cose in grande. Innanzitutto viene confermato, praticamente in blocco, il nucleo del Città di Jesolo, a cominciare dal due d’attacco composto dal bomber Amodeo (25 gol) e Andreolla (17 gol), a cui è stato affiancata un’altra punta di diamante, Gambino (16 gol col ChioggiaSottomarina) di ritorno a Jesolo dopo l’esperienza di qualche anno fa. A centrocampo ai confermati Migliorini, Lavandoli e Pascoliero sono stati aggiunti Nicoletti e il giovane Marco Rossi (capitano dell’under 18 italiana), entrambi dall’Union Quinto. Sempre dalla società dell’ex presidente Pizziolo è arrivata una vecchia conoscenza trevigiana, Ivanoe Zanzara, chiamato a portare ordine ed esperienza in un reparto notevolmente rinnovato rispetto al campionato passato. Prima di lui infatti Pavanetto aveva già irrobustito la retroguardia a difesa del confermato Berto con gli esperti Faloppa, dalla Sacilese, e Zanette del Tamai.
Non lottare per la promozione diretta in Seconda Divisione con una squadra del genere, sarebbe un mezzo fallimento. Proprio per questo il SandonàJesolo verrà a Treviso con l’obiettivo di vincere e rilanciarsi dopo un avvio positivo ma un pò balbettante, specie negli ultimi incontri. Dopo l’ottimo rullino di marcia iniziale (4 vittorie e un pari nelle prime cinque, tra cui lo spettacolare 4-2 nel derby col VeneziaMestre), nelle ultime partite i veneziani hanno ottenuto un deludente 0-0 a Montebelluna, contro il San Paolo Padova, e un clamoroso 0-2 allo Zanutto con il Torviscosa. In mezzo a queste due partite l’eliminazione in Coppa Italia per mano del ChioggiaSottomarina (0-3), giustificabile con l’impiego di parecchi giovani e qualche rincalzo. A pesare sulle sconfitte in campionato le assenze di alcuni importanti elementi tra le fila del SandonàJesolo (domani potrebbero non essere della partita Andreolla, Nicoletti e Pascoliero), l’imprecisione sotto porta dell’attacco atomico e avversarie brave a difendersi.

Tadej Tomazic con la maglia del PrimorjeChissà cosa s’inventerà Diego Zanin per cercare di fermare una squadra che sulla carta non ha rivali. Sicuramente servirà maggiore concretezza in attacco e attenzione difensiva rispetto a sette giorni fa a Pordenone, quando anche la sfortuna ha messo il proprio zampino nel negare una meritata vittoria ai biancocelesti. Fondamentale, allora, sarà il recupero di Visintin al centro della difesa, insieme a quel Biagini che nonostante la giovane età al Bottecchia ha diretto molto bene il reparto. Già, la mancanza di alternative in difesa sembra l’unica lacuna di questo Treviso rispetto alle due corazzate veneziane e ad altre formazioni già affrontate, come il Rovigo e il Pordenone. A centrocampo invece non si può che essere soddisfatti, specie dopo il tanto atteso tesseramento dello sloveno Tadej Tomazic. Si tratta di un centrocampista con tanto fiato da spendere, molto duttile, forte fisicamente e con un tiro dalla distanza non indifferente. Tomazic vanta 40 presende tra under 15 e under 19 slovena, e ha debuttato giovanissimo nella serie A del proprio paese, vestendo la maglia dell’NK Primorje Ajodovscina e dell’NK Domzale, dove ha vinto il campionato nazionale nel 2007. Lo scorso anno qualche passo indietro passo indietro, nella Serie C slovena con l’NK Adria Miren, dove ha giocato anche Klemen Nerkic, l’altro connazionale visto in prova a Treviso questa estate. Davvero una buona notizia per Zanin, Tomazic si allenava a Lancenigo già da inizio agosto ma a causa dei consueti  problemi burocratici la società ha dovuto attendere quasi tre mesi per poterlo avere a disposizione.
Salvo infortuni dell’ultimo ora, dunque, almeno a centrocampo c’è abbondanza tra le fila biancocelesti. A parte la fondamentale presenza di Ferronato in regia, e dello stesso Bandiera al suo fianco, solito dubbio per il terzo posto in mediana legato alla scelta degli under. Zanin potrebbe ancora una volta optare per uno Spinosa fuori ruolo pur di poter schierare anche Perna in attacco. L’attaccante campano a Pordenone è stato più propositivo, cercando l’intesa con il capocannoniere Ferretti, come sempre encomiabile al di là dei gol decisivi. Ci si aspetta qualcosa di più anche da Torromino, anche se solo il palo gli ha negato il gol vittoria al Bottechia. Servirà dunque il miglior Treviso della stagione per uscire vincenti da match clou dell’ottava giornata, sperando che la pioggia prevista copiosa per domani non rovini eccessivamente il manto erboso del Tenni, già messo a dura prova dalla partita della nazionale femminile di oggi pomeriggio.

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