
Per i tifosi biancocelesti di sponda trevigiana non si tratta del derby più importante dell’anno, ma pur sempre di una partita sentita vista la vicinanza delle due città. In uno stadio, lo Zanutto di San Donà, che seppur vetusto mantiene il fascino di quel calcio che ormai non esiste più, anche grazie a divieti incomprensibili come quello che impedirà a tutti i trevigiani di assistere ad un match fondamentale nel sempre più logorante testa a testa tra Treviso e Unione Venezia. In quest’ultima settimana è emerso che i motivi del divieto erano connessi al possibille rinvio dell’altro big match di giornata, quello del Penzo tra Unione Venezia e San Paolo Padova. Così non è stato, ma le restrizioni in merito a SandonàJesolo-Treviso non sono venute meno, nonostante non ci fossero stato alcun divieto nella gara d’andata. Divieti non ce n’erano stati nemmeno lo scorso anno per i due derby con il vecchio Sandonà 1922. Particolarmente amaro il ricordo della gara d’andata allo Zanutto, con i padroni di casa vincenti grazie anche alla peggior prestazione stagionale di Favaro e compagni. I protagonisti domani saranno altri anche se il palcoscenico, a parte la curva ospite mestamente vuota, sarà molto simile. Con un ambiente caldo e senza il supporto dei propri tifosi, servirà dunque una doppia impresa per Ferronato e compagni, che andranno allo Zanutto con l’intento di ottenere un successo che possa mantenerli in vetta. Un successo che possa cancellare un’ingiustizia. La mancanza dello squalificato Biagini rende automatico l’inserimento dal primo minuto di De Bortoli, ex della partita visti i suoi trascorsi con il Città di Jesolo. In attacco Ferretti e Perna dall’inizio, probabilmente supportati da un Torromino chiamato ad essere finalmente decisivo anche in fase realizzattiva. Inutile dire che un giocatore del suo talento potrebbe garantire al Treviso quel salto di qualità indispensabile per uscire vincenti dal testa a testa con l’Unione Venezia.