Sant'AntonioFinalmente è ora di tornare a viaggiare in compagnia dei nostri beniamini biancocelesti! Giornata di trasferta…Ci sei mancata…E tanto! Il Treviso affronterà un altro impegno molto difficoltoso, uno scoglio che si chiama San Paolo Padova, seconda squadra della città del Santo. Ed è qui che ci dirigiamo, a Padova. Visitiamo insieme il capoluogo. Poche sono le tracce che ci rimangono dell’antica città romana e medievale. Più numerose sono le sono le memorie architettoniche di età comunale, tra cui il Palazzo della Ragione e parte del Palazzo degli anziani. Risale alla fine del XIII secolo la basilica di Santa Giustina, ricca di dipinti che costituiscono una vera e propria galleria della pittura veneta dei secoli XVI-XVIII. Il Duomo, sempre del secolo XIII e ricostruito nel Cinquecento, è dedicato a Santa Maria Assunta e conserva opere dei Dalle Mansegne, del Tiepolo, del Forabosco. Il maggior complesso monumentale è quello della piazza del Santo, che vede il fulcro nella famosa basilica di Sant’Antonio, davanti al quale si erge il celebre monumento bronzeo del Gattamelata di Donatello. La basilica, grandioso edificio romanico-gotico con caratteristiche cupole che le danno un aspetto orientale, conserva all’interno, oltre all’altare maggiore con statue e rilievi del Donatello, importanti affreschi di Giusto de’ Menabuoi, Altichiero, Avanzo. Di forme romanico-gotiche è la celebre cappella degli Scrovegni, interamente affrescate da Giotto e aiuti, in cui si conservava il prezioso Crocifisso ligneo giottesco, oggi trasferito agli Eremitani. Nella chiesa degli Eremitani si trova la cappella Ovetari con affreschi di Mantegna. Tra i monumenti architettonici si ricordano ancora la sede dell’Università, il Monte di Pietà e l’arco dell’Orologio. Del 1775 è la sistemazione della piazza detta “Prato della Valle” (consigliabile la visita di un monumento calcistico come il vecchio stadio Appiani, lì vicino) e del 1826-31 il caffè Pedrocchi.
Ma il languorino che ci è sopraggiunto necessita di essere soddisfatto e quindi ci catapultiamo a mangiare “qualcosa” (non prima però di un buono spitz). La cucina padovana rappresenta una sintesi della gastronomia veneziana, ma più povera e semplice. Si tratta quindi di una cucina molto legata al territorio che sa preservare glicarne di cavallo antichi sapori pur rivisitandoli secondo la più moderna sensibilità gastronomica. Le ricette, spaziano dai piatti a base di pesce ai sapori delle carni bovine arrosto. I piatti tipici, molto gustosi, sono i tortelli di zucca dolce, la polenta, il bollito alla padovana, i risi e bisi, la pasta e fagioli e il risotto di fegatini, ma ogni zona presenta delle gustose specialità tipiche, spesso di antica origine e legate alla tradizione contadina. Tra i prodotti tipici si annovera la produzione di prosciutto crudo nella zona che va dai Colli Berici a quelli Euganei, molto utilizzato nella cucina per insaporire e caratterizzare sughi, arrosti, verdure e antipasti; i mieli, i formaggi, i frutti di stagione come le castagne, le ciliegie (tra cui le famose marasche), i piselli e le giuggiole. Nel padovano una specialità rilevante è la carne equina, ma anche la carne di asino, generalmente cucinata in umido. Non è certo un caso se il nome dei Colli Euganei è legato a una pregiata e rinomata produzione di vini doc. Protagonisti assoluti della tavola i vini padovani affondano le loro radici in una tradizione millenaria. Abbiamo quindi la possibilità di scegliere tra una vasta gamma di buoni vini locali.
Il Treviso giocherà allo stadio Plebiscito, il tempio del rugby locale…In alto le mani, fuori la voce…FORZA MAGICO TREVISO, REGALACI UN SORRISO.

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