Domenica scorsa il Treviso ha evitato l’ennesima, clamorosa sconfitta (sarebbe stata la quarta, la terza tra gennaio e febbraio) interna contro squadre di medio-bassa classifica ma, anche considerando le tante assenze, il pareggio ha lasciato l’amaro in bocca. Troppe le disattenzioni difensive, che, come accaduto tante volte in stagione, hanno compromesso il successo contro squadre abbordabili. Le statistiche, inoltre, parlano chiaro: il Treviso in campionato non ha mai completato una rimonta, anche quando è andato in svantaggio di un solo gol come nelle trasferte di Noventa, Caorle e Marcon. Non sembra un caso, ma un’altra dimostrazione delle difficoltà avute da questa squadra fin dai mesi estivi.
Adesso il calendario sembra una strada in salita: dopo il Ponzano il rush finale vedrà, a parte il Fossalta in trasferta, tutte squadre posizionate nella parte sinistra della classifica. Ma in questo rush finale quanto conta la graduatoria? Le squadre pericolanti nascondono le insidie maggiori, specie quando inizia la volata finale e pochi punti possono cambiare la stagione. E questo vale soprattutto nel girone D, dove il fin troppo decantato equilibrio nelle zone play-off e play-out sembra nascondere la realtà di un campionato mediocre rispetto agli altri anni. Il -16 del Treviso secondo dall’Opitergina parla chiaro. Se del Treviso sappiamo tutto, che dire dei risultati altalenante del Caorle? I biancoblu a inizio anno erano stati sconfitti in casa dal Marcon ultimo in classifica e, dopo il ko di Villorba sono stati umiliati in casa con un rotondo 3-0 dal Ponzano. Cinque gol subiti e zero fatti hanno bruscamente interrotto quello che sembrava un principio di fuga…. la stessa che, forse ingenuamente, continuiamo ad augurarci per il nostro Treviso. In un’intervista a inizio settimana a la tribuna di Treviso Paladin ha messo in chiaro un concetto che avevamo affrontato qualche tempo fa: il Treviso deve puntare a saltare almeno una se non entrambe le partite dei play-off. Arrivando a +7 sulla quint’ultima o, meglio ancora, sulla terza. Nel secondo caso l’approdo diretto alla fase regionale avvicinerebbe un possibile ripescaggio in Eccellenza; al contrario l’eliminazione dal primo o secondo turno dei play-off del girone D sarebbe un disastro e precluderebbe quaslasi salto di categoria sul campo.

Con questa consapevolezza si arriva alla trasferta di Ponzano, che come abbiamo visto è reduce dall’impresa di Caorle. Un netto 3-0 che conferma il poco equilibrio di una squadra che ultimamente segna e subisce tanti gol, a prescindere dal risultato. Al momento i gialloverdi occupano il penultimo posto a quota 21, un punto sopra il Marcon nuovo fanalino di coda, a-1 dalla coppia Godega-Vazzola e solo 2 dal Conegliano sest’ultimo, al momento salvo. Sei squadre in appena tre punti, minima la distanza tra la retrocessione diretta e la salvezza senza play-out… situazione sempre più ingarbugliata dopo la rimonta del Fossalta, che fino a due mesi fa era fermo a quota 4 punti. Gli arancioneri condividono con il Ponzano non solo gli stessi punti, ma anche i gol fatti (25) e quelli subiti (38), risultando la difesa più perforata del campionato. Il Ponzano, poi, è una squadra ancora più strana, perché come il Marcon ha ottenuto più punti fuori casa, dove ha segnato molto meno e subito più gol. Parliamo delle due squadre con il peggior rendimento casalingo, ma i tifosi ricordano benissimo la recente trasferta di Marcon, dove il Treviso in superiorità numerica per un tempo ha subito un gol da calcio d’angolo, rischiando anche il 2-0 e trovando il pari all’ultimo secondo con una punizione di Morbioli.

L’attuale capocanniniere biancoceleste era nella lista lunga degli acciaccati, ma la sua entrata in campo contro il Cavarzano Oltrardo ha contribuito a cambiare la partita, fornendo l’assist per il gol di Zambon. Tra infortunati e influenzati quanti saranno nuovamente a disposizione? L’emergenza iniziata ad agosto non è mai finita, salvo una breve tregua in concomitanza con il big match contro l’Opitergina. Il campionato deludente e il -16 dall’Opitergina non sono giustificabili con queste continue defezioni, ma è indubbio che con qualche assenza “strategica” in meno a quest’ora l’obiettivo del +7 sarebbe più a portata di mano. Pesano soprattutto le assenze in difesa e a centrocampo, dove nell’ultima partita i tre under più o meno debuttanti hanno avuto un duro impatto con la realtà del grandi, tant’è che la partita è cambiata gradualmente solo con l’innesto dei big, seppur acciaccati. Continuano a pesare negativamente le condizioni di un giocatore chiave come Carraro, che a causa degli infortuni non è ancora tornato il giocatore dominante di due anni fa. Nelle ultime tre partite si è accomodato in panchina, giocando solo qualche spezzone per un problema al ginocchio. In difesa dovrebbe tornare disponibile dalla squalifica Stradiotto, mentre saranno da valutare le condizioni di Guzzo, infortunatosi nel riscaldamento di Godega. Ma la lista, come detto, è lunga.

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