Massimo Crippa, d.g. nerazzurroRENATE, STORIA DI UN MIRACOLO SPORTIVO Il Renate, prossimo avversario del Treviso, nasce come Unione Sportiva Renatese nel lontano 1947 per volontà di un gruppo di tifosi interisti che in onore della squadra del cuore attribuisce alla nuova realtà i colori nerazzurri. Inizia così la storia delle “pantere” di Renate, piccolo centro della provincia di Monza-Brianza abitato da poco più di 4000 anime. Nel 1961 la società adotta l’attuale denominazione A.C. Renate e l’anno successivo ottiene la prima storica promozione della sua breve storia, dalla Seconda alla Prima categoria, rimanendovi un solo anno. Nel ’68 evita la Terza categoria con un ripescaggio, e dieci anni dopo riconquista la Prima categoria mantenedola fino al 1996, quando il presidente è Giancarlo Citterio (che attualmente divide la presidenza con Luigi Spreafico). E’ questo l’anno della svolta, quello in cui inizia il quindicennio d’oro delle pantere. Dopo il triennio in Promozione, al termine del campionato 1998/1999 il Renate conquista l’Eccellenza, e 6 anni dopo la Serie D, la quinta e ultima promozione sul campo in 64 anni di storia. Nell’ex Interregionale l’unico brivido arriva nel 2007 con la retrocessione ai play-out evitata da un ripescaggio. Scampato il pericolo, riprende la marcia e nel 2009 arriva un secondo posto nel girone B seguito dalla semifinale dei play-off nazionali persi con la Vico Equense. Il campionato 2009/2010 è meno entusiasmante: nonostante il quinto posto in campionato i brianzoli ribaltano per due volte il fattore campo e si qualificano ancora una volta per i play-off nazionali, tuttavia vengono eliminati al secondo triangolare. Poco importa, perchè in due anni i nerazzurri hanno fatto quel tanto che basta per meritarsi il ripescaggio in Seconda divisione. Con la conquista del professionismo la lunga rincorsa sembra terminata: in 14 anni il Renate ha fatto tre salti di categoria, ottenuto più di quanto avesse fatto in mezzo secolo. Ce n’è già abbastanza per parlare di un miracolo sportivo, ma al debutto nell’ex Serie C le pantere  vanno vicine al colpaccio. A dir la verità l’impatto con il mondo professionistico è scioccante: in campionato arrivano 3 punti in sette partite e a rimetterci è mister Dell’Orto, esonerato e sostituito da Simone Boldini. Non si sa come, ma l’ex terzino del Milan (campione d’Italia nel 1978/1979, coincisa col congedo del grande Rivera) diventa l’uomo della provvidenza di una squdra nerazzurra fondata da interisti. Con lui in panca parte la rimonta che trasforma la cenerentola nella grande rivelazione del girone A. Al termine della stagione regolare arriva il quinto posto finale che vale i play-off, che i nerazzurri devono lasciare già in semifinale contro il FeralpiSalò poi promosso in Prima divisione. Un campionato quasi perfetto, come dimostrano i 50 punti distribuiti perfettamente: 25 casa e in trasferta. Unico neo, la media spettori più bassa del panorama professionistico: 137 spettatori.

IL PRESENTE, PER STUPIRE ANCORA Proprio pochi giorni prima dei play-off dalla stampa filtra la notizia di un possibile addio di Boldini a fine stagione. E così avviene, non senza qualche critica verso la società da parte del diretto interessato, che a pochi giorni dall’addio trova l’accordo proprio con la squadra che ha appena conquistato la promozione diretta in Prima divisione: i cugini brianzoli della Tritium. Che l’addio fosse nell’aria da settimane è certo, tant’è che il sostituto Oscar Magoni (ex capitano di Napoli e Atalanta) viene annunciato pochi giorni dopo l’addio del predecessore. Prima ancora che il campionato 2010/2011 terminasse s’erano già messi al lavoro il direttore sportivo Gigi Abbate (arrivato a gennaio) e il direttore generale Massimo Crippa. Il secondo molti lo ricorderanno in Serie A con le maglie di Napoli, Parma e Torino: l’ex giocatore della nazionale è considerato uno dei principali artefici del miracolo Renate. Sul fronte mercato si è cercato di puntare ancora una volta sulla linea verde cercando di mantenere il gruppo che ha conquistato i play-off. Alcuni se ne sono andati: i centrocampisti Alessandro Di Maio e Andrea Pianetti (alla Colognese) e i fratelli Jacopo e Nicolò Ravasi. La cessione più pesante è quella di Simone Moretti (14 gol nell’anno della promozione in C2) che è sceso di una categoria accettando la corte della Folgore Caratese.  Alcune conferme importanti in difesa: il difensore centrale Fabio Gavazzi (’88, fratello del Davide che gioca col Vicenza in Serie B), Alessandro Cortinovis (’83, col Lecco in C1, C2 e Serie D), Fabio Adiobati e Marco Bergamini (entrambi classe ’88). Due le conferme importanti sulla linea mediana: il centrocampista centrale Gabriele Cavalli (’82) e il centrocampista di destra Luciano Gualdi (’89),  ai quali è stato aggiunto il classe ’93 Dario Mastrototaro, promosso dalla Berretti.  In attacco la conferma più importante è il capitano Alessio Battaglino (’78), attaccante d’esperienza  (è uno dei tanti ex Lecco) che con la maglia nerazzurra ha realizzato 40 gol in 123  presenze (lo scorso anno con 7 gol in 32 presenze).  Insieme a lui confermato un altro big come Davide Mazzini (’83), che al termine della stagione ha prolungato il contratto dopo la bella annata condita da 7 gol in 25 presenze. In entrata il giovane più interessante è l’attaccante scuola Milan Marco Gaeta (’92), chiamato a rafforzare il reparto avanzato con l’ex Pro Vercelli Simone Ghezzi (’88) e Riccardo Capogna (’88) dal Fondi. A centrocampo e difesa alcuni giovani under cresciuti nelle formazioni Primavera di Serie A: dal Parma il centrocampista Jacopo Mantovani (’91) e l’esterno (e terzino) destro Ronny Valerio (’90); dall’Albinoleffe il centrocampista centrale Paolo Carminati (’92) e il terzino pari età Stefano Morotti. A concludere  il mercato in entrata i due nuovi porteri classe ’91 provenienti dal Parma, che nel complesso ha mandato in Brianza cinque giovani: l’attuale titolare Matteo Pisseri e Gianmarco Lenzi.
La partenza nella Coppa Italia di Lega Pro è stata incoraggiante: primo posto in coabitazione con la Pro Vercelli (precedenuta a quota 8 punti grazie alla differenza reti favorevole) davanti ai cugini del Monza, il Montichiari e il Pergocrema. Meno fortunata la partenza in campionato. Nella prima giornata, giocata nell’ostico Moccagatta di Alessandria, le pantere – rimaste in dieci per l’esulsione del centrale difensivo Bergamini –  sono andate vicine al colpaccio in trasferta venendo raggiunti e superati solamente al 90′. Al debutto in “casa” (anche quest’anno al “Città di Meda” perchè il “Mario Riboldi” di Renate non è a norma) un pareggio a reti inviolate contro la Pro Patria, mentre una settimana fa è stata ancora la sfortuna a togliere i meritati tre punti alla truppa di Magoni. Dopo un primo tempo sofferto, al Martelli di Mantova Battaglino e compagni sono andati vicini al colpaccio a pochi minuti dalla fine: contropiede di Cavalli che si fa respingere il tiro da Bellodi, mentre il giovane Gaeta sbaglia clamorosamente a porta sguarinita. Pochi minuti dopo, in pieno recupero, arriva la beffa con l’eurogol del bomber virgiliano Franchi. Un punto in tre partite, una partenza peggiore di quella (già disastrosa) della stagione pessata. Ma il Renate vale sicuramente di più. Per domani mister Magoni recupera dopo due giornate di squalifica il cental difensivo Bergamini, che potrebbe ritrovare posto nel 4-3-3 con capitan Battaglino in attacco affiancato da due tre Gaeta, Mazzini e Capogna; a centrocampo Cavalli con Gualdi a destra e l’under Mastrototaro a sinistra.

TREVISO, UNA VETTA DA MANTENERE Dal canto suo, il Treviso punta a mantenere quella vetta che senza la dormita difensiva nel recupero di Poggibonsi sarebbe stata solitaria. Ma c’è un bicchiere mezzo pieno da guardare: un primato condiviso con la Giacomense (che anche quest’anno punta a stravolgere i pronostici dell’estate) e un altro miracolo sportivo, quel Borgo a Buggiano che mercoledì cercherà l’impresa al Tenni dopo il clamoroso 4-1 del Moccagatta con cui ha schiantato i “grigi”. Non va poi dimenticata l’imbattibilità stagionale considerando la Coppa Italia. Niente male per una debuttante, anche se qualche tifoso non sembra ancora essere soddisfatto. “Non è ancora il Treviso dell’anno scorso”, era questa una delle frasi ricorrenti nel post Treviso-San Marino. In effetti il Treviso non ha dominato cone nessuna delle tre avversarie, ma dall’altra ha dimostrato quel cinismo che solitamente non fa difetto alle squadre che poi finiscono per lottare per il vertice della classifica. Inoltre il livello di questa C2 è diverso dalla Serie D, e cpome dimostrano i tanti risultati a sorpresa  c’è  un sorprendente equilibrio. Le prossime settimane saranno decisive, a cominciare da domani: tre partite in 7 giorni dalle quali bisognerà raccgogliere più punti possibili in vista dell’ottobre di fuoco, quando i biancocelesti affronteranno le altre cinque big del girone A. Probabile dunque che già da domani Zanin rimescoli le carte, magari con qualche scelta a sorpresa come contro il San Marino.


P