Patron Mauro Paganelli, artefice del miracoloLA FOLGORANTE ASCESA DEL BORGO A BUGGIANO Dopo il Renate, un altro miracolo sportivo per il Treviso di Zanin. Nel primo turno infrasettimanale della stagione al Tenni arriva il Borgo a Buggiano, principale società calcistica di Buggiano, piccolo comune pistoiese (poco meno di 9mila abitanti) incastonato tra le colline della Valdinievole. Davvero incredibile la storia di questa società che per simbolo ha il bove (da cui deriverebbe il nome del borgo) raffigurato nello stemma del comune. La sua storia inizia nel 1920 e fino a quest’anno si dipana nelle categorie dilettantistiche: Prima e Seconda divisione toscana, poi Prima e Seconda categoria. Nel 1998 la svolta: il Borgo a Buggiano conquista la Promozione e un anno dopo l’Eccellenza, in entrambe le occasioni arrivando secondo in campionato. Tuttavia negli anni successivi si torna al punto di partenza: nel 2001 arriva la retrocessione in Promozione, e al termine della stagione 2003/2004 si completa il tracollo con il ritorno in Prima categoria, dove rimane per altre tre stagioni.
A questo punto però, con il ritorno in campo dell’attuale presidente Mauro Paganelli, avviene la svolta che segna la storia recente dei toscani. L’imprenditore ai tempi della prima promozione in Eccellenza era già stato co-presidente con Corrado Capocchi, ma dopo la scomparsa dell’amico si era defilato. Con la ricaduta del Borgo a Buggiano in Prima categoria decide di ridare entusiasmo alla piccola piazza ripartendo con un nuovo progetto. Nel giro di tre anni arrivano tre promozioni: nel 2007 e 2008 il Borgo a Buggiano conquista Promozione ed Eccellenza, entrambe ai play-off dopo aver un quinto posto nella stagione regolare, mentre al termine dell’Eccellenza 2008/2009 completa la rimonta con la terza promozione consecutiva, anche questa senza vincere il campionato (ripescaggio dopo il terzo posto in campionato). Alla prima, storica esperienza in serie D arriva una salvezza tranquilla (10° posto), il resto è storia recente. Al secondo anno in Serie D arriva la terza promozione in quattro anni, finalmente da prima della classe. In meno di un lustro dalla Prima categoria alla Seconda divisione. Teatro dell’ascesa lo stadio “Alberto Benedetti”, dove i toscani l’anno scorso hanno perso una sola volta (38 punti in casa, 31 in trasferta). Unica bestia nera il Perugia vicecampione nazionale dilettanti, che ha eliminato il Borgo sia in Coppa Italia (fuori agli ottavia dopo i calci di rigore) che nel triangolare della Poule Scudetto.Un miracolo sportivo quello del Borgo a Buggiano, ma fino ad un certo punto se si pensa alla forza economica non indifferente per una realtà così piccola. Nella struttura societaria infatti fanno parte anche gli sponsor Geospirit e Peuterey, noti marchi d’abbigliamento dell’azienda lucchese G&P.
IL PRESENTE, TRA ADDII E CONFERME Conquistato il sogno Lega Pro, fin dai giorni seguenti la festa promozione si è cominciato a lavorare in vista del debutto. Sono cominciati i lavori di messa a norma dello stadio Benedetti, mentre il direttore sportivo Maurizio Tanfani sistemava i primi tasselli della nuova squadra. Parecchi i buchi da riempire viste le pesanti partenze, a cominciare da quella di mister Guido Pagliuca passato ai cugini grossetani del Gavoranno (girone B). Proprio l’artefice della promozione si è portato in Maremma alcuni protagonisti del trionfo: il centrocampista Matteo Nicoletti, il regista Fabio Rosati e gli attaccanti Michele Pulina e Leonardo Spanu, autori rispettivamente di 20 e 5 gol. Una mannaia sull’attacco azzurro se si pensa che insieme a loro ha fatto le valigie pure Leonardo Del Bono (8 gol) passato al Rosignano. Rinunce pesanti, ma che assumono un siginficato diverso nella politica societaria del Borgo a Buggiano, deciso a puntare su giovani. Già lo scorso anno venivano utilizzati regolarmente cinque under rispetto ai quattro obbligatori, non sorprende allorPaganelli, tre gol in quattro partitea che in questa Lega Pro che premia anche economicamente l’utilizzo degli under si sia deciso di puntare sulla linea verde. A cominciare dall’allenatore. In panchina è stato chiamato il 38enne Gianluca Colonnello, vicecampione nazionale con gli Allievi del Siena. Proprio con la società neopromossa in Serie A è stata instaurata una proficua collaborazione diretta alla valorizzazione di giovani del vivaio bianconero, tant’è che in Valdinievole sono arrivati ben 9 giovani cresciuti Siena: in difesa i centrali Luigi Castaldo (’91, lo scorso anno alla Giacomense) e Lorenzo Checci (’90); a centrocampo Carlo Crociani (’90, proveniente dal Montichiari), Luigi Conte (’91), il centrale Luigi Mugelli (’91, proveniente dal Pergocrema), Federico Re (’90, lo scorso anno tra Fano e Chieti) e Francesco Stella (’91); nel reparto avanzato gli attaccanti Saverio Cartone (’92, dalla Primavera della Salernitana) e Marco Di Crescenzo (’89, dal Fano e già con i cugini di Poggibonsi e Sangiovannese). Altrio arrivi importanti il portiere titolare Matteo Grandi (’92, scuola Cesena), che si gioca il posto col confermato Strambi (’91).  Nel reparto difensivo importanti le conferme di due elementi d’esperienza: il terzino classe ’86 Federcio Settepassi e del capitano Lorenzo Di Giusto (80, 27 presenze e 4 gol l’anno scorso), ancora alle prese con l’infortunio al piede sinistro che gli ha fatto saltare Coppa e campionato. Per il resto tanti under come Lorenzini (’91, 37 presenze e 3 gol) e il neoarrivato Tafi (’91, dal Prato). Anche a centrocampo, tra tanti classe ’91 e ’92, confermati due protagonisti della promozione: l’esterno Andrea Corsi (’87) e il mediano Mirko Maretti (’80). Linea verde anche anche in attacco, dove il più “vecchio” è  il neoarrivato Roberto Rocchi (’86) lo scorso anno 10 gol in Serie D nello Sporting Terni. Gli stessi realizzati nella stessa categoria a Castel San Pietro da Daniele Ricupa (’92). Il reparto, completamente rinnovato, è stato completato con i due scuola Siena Cartone e Di Crescenzo e il classe ’87 Riccardo Paganelli lo scorso anno con Carpi e Giacomense.
Attacco rinnovato, difesa e centrocampo con un paio di elementi d’esperienza confermati, ma in sostanza un Borgo a Buggiano parecchio rinnovato con l’arrivo di tanti under. Gli azzurri sembra novano aver pagato i tanti cambi nelle prime partite di Coppa Italia: in quattro uscite 5 punti (due pareggi per 0-0 seguiti da una vittoria e una sconfitta di misura) dietro Entella (7) il Gavoranno degli ex (6), davanti Viareggio e Poggibonsi (3), con un solo gol e uno subito. Tutta un’altra storia in campionato: dopo il pareggio in casa della corazzata Cuneo (1-1) al debutto tra i professionsti, è arrivato il primo storico successo contro il Rimini  (2-1) nel debutto interno avvenuto allo stadio di Agliana (vista l’inagibilità del Benedetti). Protagonista in entrambe le gare l’attaccante Paganelli, già a segno con due gol decisivi nelle prime due giornate. L’ex Giacomense è andato a segno anche alla terza giornata: clamoroso il 4-1 ottenuto al Moccagatta di Alessandria con la sua rete, la doppietta di Rocchi e il sigillo finale di Gialdini. Primo posto in classifica e attacco da favola, c’erano tutte le premesse per festeggiare degnamente la prima gara professionistica al Benedetti. Invece contro il Montichiari si è rivisto il Borgo a Buggiano versione estiva, ingenuo e incapace di concretizzare le azioni da gioco create: sconfitta di misura (0-1) e addio alla vetta occupata dalla sorpresa Giacomense e dal nostro Treviso.

TREVISO,RE MIDA Torromino sempre più decisivo APPUNTAMENTO CON LA STORIA Treviso che farà di tutto per non mollare quella vetta a cui è aggrappato da oltre un anno. Lo scorso anno i biancocelesti con quattro vittorie di fila avevano stabilito la miglior partenza in 101 anni di storia, salvo venire bloccati sul pari dal Rovigo alla quinta giornata. 13 punti nelle prime cinque giornate il Treviso li aveva conquistati in altre due occasioni. La prima in un periodo tutt’altro che felice, nel Campionato Regionale Alta Italia 1943/1944, quando sotto i bombardamenti il Treviso partì alla grande con due vittorie seguite da un pareggio e altri due successi. La seconda grande partenza nell’Interregionale 1992/1993: tre punti al debutto, e un pareggio seguito tra tre successi consecutive. Domani un nuovo successo contro il Borgo a Buggiano, il quarto consecutivo, eguaglierebbe il fortunato inizio dell’ultima Serie D. Un buon viatico in vista della trasferta di Valenza.
Certo contro il  Borgo a Buggiano, che ha vinto contro due nobili decadute come Rimini e Alessandria, non sarà una passeggiata. Non lo è contro chiunque in questo strano inizio di stagione equilibratissimo, che nelle prime giornate ha scalfito le convinzioni degli addetti ai lavori. Si pensi ai cugini veronesi della Sanbonifacese,  che dopo aver iniziatio la stagione con un terrificante 0/3 e una differenza reti imbarazzante (un gol fatto e 9 subiti) due giorni fa hanno schiantato il quotato Mantova con un roboante 4-0. Per non parlare dell’Alessandria retrocessa d’ufficio, che avendo mantenuto un organico in grado di lottare per la Serie B era considerata (a ragione ) la corazzata del girone. Col tempo forse emergeranno i veri valori, ma intanto i “grigi” hanno perso le ultime due e sono staccate dalla vetta. Tuttavia la più grande delusione  è sicuramente il Lecco, che con una solo punto staziona in fondo alla classifica assieme al Renate e Pro Patria. I lombardi sono stati sconfitti dal Casale, una delle poche squadre che al di là della battuta d’arresto di una settimana fa sta rispettando le previosioni degli addetti ai lavori.
Al contrario, gli uomini di Zanin sono partiti alla grande e tutt’ora sono l’unica squadra imbattuta della Seconda divisione se si considerano anche le partite di Coppa Italia. Ironia della sorte, è proprio la Giacomense ultima a quota zero punti nel girone di coppa la squadra appaiata ai biancocelesti in vetta alla classifica. Stampa e tifosi continuano a rimurginare su quel gol subito nel recupero a Poggibonsi senza il quale la vetta sarebbe solitaria, ma va detto che in questo avvio di stagione il Treviso pur meritando quanto guadagnato non ha brillato, specialmente nel primo tempo. Anche a Meda contro il Renate abbiamo visto una squadra nella nuova “versione” 2011/2012, decisamente diversa da quello dell’anno scorso se si guarda l’approccio alla gara. Non più un primo tempo di alto livello seguito da un inizio di ripresa col freno a mano tirato, ma una prima frazione utilizzata per studiare (e lasciar sfogare l’avversario) e un secondo tempo dominato. Oltre al bel gioco e al cinismo un altro elemento accomuna il Treviso della Serie  D con quello della Lega Pro: l’incapacità di chiudere le partite, costata carissimo al Lotti di Poggibonsi.
Per domani turn over obbligato per Zanin, in attesa del rientro di Visintin. Biagini e Di Girolamo stanno tirando la carretta da un mese e un pò di riposto non farebbe male all’attuale diga difensiva biancoceleste. Si gioca alle ore 15.00 con temperature vicine ai 30 gradi, nonostante la giornata lavorativa, il calo di abbonati e spettatori che affligge tutto il calcio italiano e in particolar modo la Lega Pro. Di fronte a questi paradossi è più che lecito il risentimento dei tifosi verso le istituzioni calcistiche…

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