Da una parte l’amaro in bocca per i due punti persi, dall’altra la consapevolezza di aver evitato il primo ko stagionale. Cercano di guardare il bicchiere mezzo pieno i tifosi accorsi allo stadio Tenni. L’affluenza (oltre 500 spettatori) è stata superiore alle previsioni a dispetto della giornata lavorativa e l’orario infelice. Sempre troppo pochi, ma visto il dato medio delle prime due partite di campionato – circa 750 spettatori – e il turno infrasettimanale ci si poteva aspettare di peggio. A ottobre arriveranno le sfide contro alcune storiche società come Pro Patria, Mantova e Rimini. Il fascino di queste sfide sommato alla buone prestazioni della squadra aiuterà a raggiungere la tanta agognata quota 1000? Ce lo auguriamo, perché questa squadra merita ben altro calore.

Nel dopo gara abbiamo raccolto i pareri di alcuni tifosi storici che sono rimasti a fianco del Treviso anche nei momenti più bui. Tra questi Umberto Rizzante, che non ha mancato di presenziare costantemente sugli spalti del Tenni anche in Eccellenza: «Il pareggio e la prestazione della squadra ci hanno soddisfatto – ammette – ma è innegabile che per quanto visto nell’arco dei 90 minuti la vittoria del Treviso sarebbe stata legittima. Il Borgo a Buggiano ha segnato praticamente nell’unico tiro in porta». Sulla stessa linea d’onda la compagna Paola, che non nasconde la delusione per quel gol subito nel momento migliore dei biancocelesti: «Senza quell’errore difensivo sarebbe finita in modo diverso, il Treviso aveva in mano la partita e fino a quel momento non aveva corso grossi rischi. In ogni caso mi è piaciuta la reazione della squadra, partite così rischi di perderle».
Anche il dottor Spilimbergo sottolinea la fulminea reazione della squadra: «L’errore del portiere non abbattuto psicologicamente la squadra, che ha avuto la capacità di riprendersi e tutto sommato il pareggio va bene, non si può vincere sempre». Chi le è piaciuto di più? «La difesa tranne l’infortunio del gol ha fatto bene come nelle uscite precedenti. Poi mi sono piaciuti Maracchi e Torromino, che magari è più esplosivo nei 20-25 minuti finali. Giorico ormai è una costante positiva, un giovane che svolge in modo egregio un ruolo solitamente ricoperto da giocatori più esperti. Non ha vissuto la sua giornata migliore Ferretti, che sembra aver patito la mancanza del gemello del gol Perna».

Moderatamente soddisfatti i fratelli Luca e Omar Doigo, sempre insieme allo stadio, ma a preoccuparli semmai è il silenzio sulla questione sponsor. Alla vigilia della prima casalinga con il Savona era stato annunciato il debutto di un nuovo sponsor che non era ancora stato ufficializzato a causa del protrarsi della trattativa con il presidente Corvezzo, deciso a strappare un contratto triennale. Ma anche nel dopogara non c’è stata alcuna novità, e nelle ultime settimane non ci sono state novità. «Da quello che dicono – dice Luca – sembra che ci siano più di uno, ma a quanto vedo mi pare ci sia qualche problema di troppo nell’attirare sponsor». E così le maglie restano immacolate come nelle prime partite in Serie D. Se non altro il nuovo abbinamento della divisa (maglia bianca con pantaloncini e calzettoni celesti) sembra piacere ai tifosi. «A dir la verità – precisa Luca – i pantaloncini sono quelli della Serie A, e le maglie quelle degli ultimi due anni senza sponsor. E intanto siamo alla quinta giornata…». In effetti l’insolita scelta non è passata inosservata agli occhi dei supporters più attenti: la maglia utilizzata in queste prime partite è la stessa usata in Eccellenza e Serie D, mentre dalla sfida interna col San Marino sono stati rispolverati i pantaloncini (con il numero rosso) e calzoncini celesti utilizzati anche nell’anno della promozione in Serie A. Una scelta singolare, se non altro il rinnovato tocco celeste è piaciuto. Ma lo sponsor si troverà?

E’ pienamente soddisfatto invece Claudio “Caio” Cavallin, idolo della curva e baluardo a difesa del Treviso calcio e dello stadio Tenni nei momenti più difficili della loro lunga (e tormentata) storia. «Non ho nulla da rimproverare ai ragazzi, errori come quelli che hanno portato al gol dello svantaggio possono capitare. L’importante era reagire, e la squadra l’ha fatto subito sfiorando il vantaggio. Il punto va bene, l’importante era non perdere». Soddisfatto per il risultato, Claudio ne approfitta per togliersi qualche sassolino dalle scarpe in merito alla Tessera del tifoso. «Per me non è un problema se un tifoso vuol farsi la tessera del tifoso, l’importante è che non si tenti di colpevolizzare chi non l’ha fatta trasformandolo nel capro espiatorio per lo scarso numero di spettatori. La Tessera del tifoso non hanno voluto farla tanti tifosi di ogni età e la loro scelta va rispettata». Anche a Treviso non sono mancate le polemiche a riguardo, e qualcuno ha sostenuto che rinunciando alla tessera e all’abbonamento si finisce per penalizzare la società…«Secondo qualcuno – sbotta Caio – chi non si tessera rema contro la società. Non è assolutamente vero. Anzi, io comprando il biglietto volta per volta pago alla società quasi il doppio di quanto avrei fatto abbonandomi. Chi critica non era certo tra quei pochi tifosi che un anno fa hanno rifiutato l’ipotesi Union Treviso schierandosi al fianco di questa società e garantendo la salvezza del vero Treviso…».
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