C’è ovviamente molta curiosità per vedere quali saranno i prezzi e le agevolazioni da parte della società, soprattutto alla luce dell’autentico flop della passata stagione, dove furono sottoscritte appena 312 tessere, a fronte delle 484 della modesta Alessandria e addirittura 1.252 della grande delusione (sul campo, s’intende) Mantova.
VOUCHER SENZA TESSERA Ne avevamo già parlato abbondantemente in questo articolo: la tessera del tifoso ha causato un drastico calo di abbonamenti a Treviso, perchè non avrebbe altro senso una riduzione di oltre il 42% nella sottoscrizione delle tessere rispetto a un anno prima, quando i biancocelesti erano in una categoria inferiore, la serie D. Ed è un problema che non riguarda solo Treviso: anche Lazio, Fiorentina e Pescara hanno seguito la Roma nella presentazione della campagna abbonamenti svincolata dalla tessera del tifoso, ovvero il voucher elettronico. La domanda che ci nasce spontanea è questa: ma se queste iniziative vengono adottate in serie A, dove gli incassi al botteghino rappresentano il 10% (a volte anche meno) delle entrate societarie, perchè non vengono attuate anche da una società di serie C come il Treviso, dove gli spettatori allo stadio sono una fonte di entrata fondamentale, visto che i diritti tv in terza serie sono veramente minimi?
BIMBI BIANCOCELESTI Dopo aver parlato dell’iniziativa voucher della Roma, parliamo ora di una bella iniziativa dell’altra squadra della capitale, la Lazio.
La Lazio da diversi anni propone l’abbonamento Cucciolone, che è “Riservato ai ragazzi e alle ragazze nati dal 31 dicembre 2007 al 1 gennaio 1998. Le tessere possono essere sottoscritte, anche non in abbinamento ad un abbonato adulto, al prezzo simbolico di 1 euro.“. Questo tipo di abbonamento, è bene dirlo, è valido per 15 partite della stagione, eccetto quelle contro Juventus, Milan, Inter e Roma.
L’iniziativa a nostro avviso è lodevolissima, ovvero far entrare i ragazzini dai 5 ai 14 anni gratuitamente per buonissima parte della stagione.
Ogni anno la Lazio sottoscrive mediamente 6.000 abbonamenti di questo tipo, per un computo totale di 22-23.000 tessere sottoscritte, sempre di media; una percentuale quindi tutto fuorchè risibile.
Cosa punta a fare quindi la società capitolina? Innanzitutto a iniziare la fidelizzazione del tifoso quando è piccolo, in modo poi da poterselo “garantire” per tanti altri anni: è infatti risaputo che circa il 50% dei ragazzini che acquistano l’abbonamento Cucciolone, quando entrano nella fascia di età successiva, e quindi con prezzi di abbonamento normali o comunque ridotti, continuano comunque ad abbonarsi allo stadio.
Secondo punto fondamentale: il coinvolgimento del genitore. E’ infatti scontato che il bambino allo stadio ci vada con un adulto, nonostante questo sia espressamente non vincolato nell’abbonamento. Quindi, perchè non prendere, come si suol dire, due piccioni con una fava?
Terzo punto fondamentale: il passaparola. Il bambino/ragazzo al lunedì va a scuola, parla coi suoi compagni di classe, e racconta che è andato praticamente gratuitamente allo stadio a vedere la sua squadra del cuore. Conoscendo i giovani virgulti, ci riesce facile pensare che a quel punto scatterebbe l’opera di convincimento del proprio genitore, affinchè anche lui possa recarsi allo stadio…
TENNI DESERTO Ritornando alle faccende di casa nostra, avendo avuto una media inferiore ai 900 spettatori in uno stadio che può ospitare più di 5.000 tifosi locali, è evidente come il Tenni, nella passata stagione, abbia avuto per tutta la stagione mediamente 4 seggiolini desoltamente vuoti su 5; perfino nella partita della stagione (casalinga, s’intende), quella contro la Virtus Entella, gli spettatori paganti sono stati 1.700, questo a voler dimostrare che per vedere 5.300 trevigiani allo stadio, bisogna attendere un Treviso in lotta per rimanere nella massima serie, quindi una prospettiva sicuramente non attesa quest’anno.
Perchè quindi non svendere, per non dire regalare, gli abbonamenti ai bambini/ragazzini? Il danno economico quale sarebbe? Nessuno, anzi, sicuramente gli introiti sarebbero maggiori, non solo per il biglietto del genitore, ma anche ad esempio per la consumazione (inevitabile) al bar dello stadio, oltre che per l’acquisto dei gadget ufficiali della società. E sicuramente la squadra (ma anche gli sponsor) trarrebbero giovamento di uno stadio con un pubblico maggiore.
Noi ci siamo concentrati su questa bellissima iniziativa della Lazio, ma le idee potrebbero essere diverse: abbonamenti ridotti per i ragazzi che giocano a calcio nelle squadre giovanili della provincia, abbonamenti ridotti per chi viene da fuori città (più del 50% degli abbonati al Treviso Calcio), abbonamento ridotto per il secondo componenente della famiglia che si abbona e gratis per il terzo, abbonamento gratuito per la moglie di un abbonato, e così via, oltre ovviamente all’abbonamento scontato per chi rinnova quello dell’anno precedente, che purtroppo nell’ultimi anni è stata l’unica forma di agevolazione concessa agli abbonati del Treviso Calcio.
Che novità dovremmo aspettarci quest’anno?