L'ormai ex presidente Lenzini con Frandoli; sullo sfondo l'altro vicepresidente, l'avvocato biancoceleste Marcello Totera

L'ormai ex presidente Lenzini con Frandoli; sullo sfondo l'altro vicepresidente, l'avvocato biancoceleste Marcello Totera
L’ormai ex presidente Lenzini con Frandoli; sullo sfondo l’altro vicepresidente, l’avvocato biancoceleste Marcello Totera

Non si risolverà a breve l’impasse societario in cui si trova il Treviso dopo le improvvise dimissioni del primo presidente Nisio Lenzini. A quanto pare nemmeno Marcello Totera non sembra disponibile ad assumersi a subentrare all’imprenditore del ramo meccanico. Intervistato da la tribuna di Treviso, il legale della società, nonché storico tifoso biancoceleste, ha precisato che il nuovo presidente sarà nominato non prima dell’assemblea del 13 novembre, «prevista alle 15 in seconda convocazione: prima è inutile fare previsioni. In quanto a me, non so ancora se la mia attività mi permetterebbe di diventarlo. Tre sono oggi le ipotesi in piedi: il presidente sarà scelto all’interno della società, oppure all’esterno, e qui penso ad un imprenditore che accetti la nostra proposta, o magari si potrebbe andare avanti anche senza presidente, con me e Frandoli supplenti, a ricoprire il ruolo di Lenzini e prendendo collegialmente ogni decisione, fino a quando non ci sarà la prossima assemblea».
Tempi lunghi, che non aiutano a rendere meno incerto il futuro di una società in fase di transizione. O almeno è quello che sperano i tifosi, consapevoli che senza l’arrivo di uno o più (molto difficile) salvatori, rischia di non poter programmare una risalita verso categorie più consone al proprio blasone. O peggio ancora, veder messa nuovamente in dubbio la propria (fragile) esistenza. Totera accenna alla possibile scelta di un imprenditore che accetti la proposta della società: il tanto atteso “salvatore”, in grado di impostare la rifondazione biancoceleste, o solo un soggetto tirato dentro a fatica per tenere in piedi la baracca con un aiutino?
Lo stallo del mercato ha dimostrato che soldi non ce ne sono. A complicare le cose ci si sono messi gli infortuni, compreso quello di uno dei due portieri presenti tra prima squadra e juniores. Sempre stando a la tribuna, Bozzato avrebbe declinato l’offerta per questioni di lavoro. E così domenica potrebbe ripresentarsi la stessa situazione di Campigo, con in campo il baby Vincenzi (autore di una prestazione egregia) e in panchina un Bortolin comunque indisponibile. Se non altro sono tornati in gruppo il centrocampista Giuliato e Quell’Erba, mentre Vio, il quarto “moschettiere” dell’attacco biancoceleste, ne avrà ancora per due settimane. Mentre a centrocampo non sembrano esserci problemi, in attacco l’assenza dell’ex Tamai e Sacilese si è fatta sentire. Il suo rientro, specialmente al Tenni dove il Treviso riesce a imporre con più facilità il proprio gioco, sarebbe un’arma in più contro il Nove Stefani, che vista la classifica deficitaria non potrà certo presentarsi al Tenni per far le barricate come il Summania.

Maurizio Sandri torna al Tenni
Maurizio Sandri torna al Tenni

IL NOVE DELL’EX DI TURNO Continua a deludere la corazzata gialloblu allenata da Maurizio “Bobo” Sandri, che a Treviso ci ha giocato tra il settembre 1992 e il gennaio 1993, in Interregionale, realizzando 4 gol in 15 presenze (3 gol in quattro gare in Coppa). Adesso torna al Tenni da allenatore, ma non sarà la prima volta, visto che quattro anni fa l’aveva ritrovato nella Marca come tecnico del Romano in Eccellenza.
Il Nove, come detto, si presentava come superfavorita del girone B, anche in virtù dei risultati ottenuti la scorsa stagione. Dopo il terzo posto nella regular season, a 4 punti dall’Eurocalcio Cassola e a 21 dall’imprendibile Union ArzignanoChiampo, i gialloblu hanno eliminato l’Azzurra Sandrigo (4-4 dopo i tempi supplementari) e l’Eurocalcio Cassola (2-1 in trasferta), proseguendo il proprio percorso e risultando, in estate, la prima squadra in graduatoria per il ripescaggio. Svanito il sogno Eccellenza, la società è intervenuta sul mercato per rinforzare un gruppo collaudato e in gran parte confermato. In difesa due acquisti con grande esperienza: il difensore classe ’82 Gianluca Moro dall’Elleesse e Lorenzo Renaldini (’80) dall’Istrana. In entrata anche un paio di giovani del ’95:  Picone dall’Eurocalcio e Menegazzo dal Marano. A centrocampo ecco Andrea Cacciotti dalla Juve Laghi, accompagnato dal fratello Gianluca, attaccante proveniente dai rivali dell’Eurocalcio Cassola.
«I nostri programmi ci impongono di riproporci per un torneo di vertice, ma sarà il campo il giudice sovrano», aveva candidamente ammesso Sandri ai primi di agosto, in un’intervista concessa a venetogol.it. Per ora il campo ha emesso un giudizio molto severo: il Nove naviga nell’anonimato del centro classifica, a quattro punti dalla zona playoff e a undici lunghezze dal Sarcedo capolista. La differenza reti negativa (8 gol fatti e 9 subiti) fotografa alla perfezione il momento negativo dei gialloblu, che in queste prime nove giornate hanno alternato buone prestazioni, come la vittoria esterna sull’ostico campo di Castello di Godego, a clamorosi scivoloni come il 3-0 rimediato nel sentitissimo derby contro gli eterni rivali dell’Eurocalcio Cassola. Nell’ultimo turno altra sconfitta interna, questa volta contro il super Sarcedo. “Cieligina sulla torta”, l’eliminazione in Coppa Italia sancita dalla sconfitta contro i ragazzini del Summania. Il campionato è ancora lungo, ma la qualità c’è, e il palcoscenico del Tenni potrebbe anche suonare la sveglia definitiva agli uomini di Sandri. Il Treviso, dopo il flop casalingo contro il modesto Summania e la faticosa vittoria nel derby di Campigo non può permettersi altri passi falsi. Insomma, un pareggio domani non serve a nessuna delle due compagini.

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