L'A.C.D.TREVISO COMUNICA CHE WALTER FRANDOLI NON FA PIU' PARTE DELLA SOCIETA'#acdtreviso… http://t.co/yRskUyZ54E
— acdtreviso (@acdtreviso) September 4, 2014
Con questo comunicato, apparso nel primo pomeriggio di oggi sul sito ufficiale del Treviso, il presidente Marcello Totera ha annunciato l’uscita di scena di Walter Frandoli. La decisione è stata presa dopo dell’assemblea del consiglio direttivo svoltasi martedì scorso (2 settembre). Una vicenda che va affrontata, ma prima bisogna fare qualche passo indietro.
Ieri la società aveva annunciato la partenza della squadra juniores affidata a mister Gianluca Rorato, con la supervisione del coordinatore del settore giovanile Piero Dal Mas. Il nome dell’ex dirigente del Conegliano era comparso già in estate, a fine luglio, su Il Gazzettino di Treviso; (secondo il quotidiano Dal Mas era prossimo a entrare in società in rappresentanza di quattro imprenditori di Conegliano e Vittorio Veneto). Ma di lui, in seguito, non se n’è saputo più nulla. Fino a ieri.
Se poi torniamo indietro ai primi di luglio, arriviamo a quella conferenza stampa del 10 luglio in cui Frandoli parla in qualità di responsabile del settore giovanile. Un settore da rifondare da zero, visto che manca tutto, salvo la juniores provinciale. In quell’occasione Frandoli aveva anche ventilato la remota possibilità di allestire una squadra Allievi, ma è evidente che per tanti motivi la cosa non è andata in porto. Discorso simile per il mancato rinnovo della collaborazione con Treviso Academy.
Riavvolgendo ancora il nastro, torniamo alle prime settimane di giugno, e alla “guerra” interna tra Frandoli e Totera, che accusava il socio di non aver tirato fuori un euro per il Treviso (verità mai negata dal diretto interessato, che però si era difeso ricordando il lavoro svolto in qualità di dirigente). La tensione era stata stemperata nella seconda parte del mese, fino alla succitata conferenza stampa del 10 luglio in cui Frandoli sembrava pienamente integrato nell’organigramma societario, anche se come responsabile del settore giovanile. Una scelta che, in quel momento, a molti era sembrata un “contentino”, un diversivo per mantenere calme le acque in un momento delicatissimo. Ieri, dopo l’intervista a Rorato e Dal Mas come coordinatore i più attenti avranno pensato: «E Frandoli?». La risposta è arrivata dopo 24 ore, e visto il riassunto che abbiamo appena fatto, non dovrebbe sorprendere più di tanto.
In ogni caso la notizia è stata rilanciata come flash news dai media locali; la tribuna di Treviso parla di “bufera”, “momenti tesi” e “caos”. Che ci fosse tensione tra Frandoli e Totera e/o altri dirigenti si sapeva, ma non ci sembra proprio che l’esonero dell’architetto ed esponente politico leghista sia un colpo da ko per il Treviso. Al di là dei meriti che può aver avuto in passato, l’ex vicepresidente sembrava ormai un pesce fuor d’acqua, e s’era capito da tempo che dopo la tregua di luglio e agosto, prima o poi, ci sarebbe stata una resa dei conti. Arrivata puntualmente con il consiglio direttivo di martedì, che ne ha deciso l’estromissione dalla società.
Ovviamente tutto è iniziato grazie all’iniziale sfogo di Frandoli, che interpellato dai giornalisti ha dichiarato di aver scoperto l’esonero solo tramite i media: «Diciamo che me l’aspettavo – ha dichiarato a radio Veneto Uno – ed anzi la decisione ha anticipato la mia: ciò che mi sorprende invece è che io non sia stato informato su nulla, sia del fatto di essere stato esonerato, sia dell’assemblea di martedì, alla quale non ho potuto partecipare perché tornato dall’estero a Treviso proprio quel giorno, a causa di impegni di lavoro. Confesso che da quando si è insediata la nuova dirigenza nutrivo non mi sono trovato d’accordo su molti punti, non so, c’è qualcosa che mi sfugge e che non capisco, non vedo insomma molta trasparenza sulle decisioni che vengono prese. Ad ogni modo nessun problema, so di aver dato il mio contributo ed ho la coscienza a posto». Frandoli, insomma, si fa da parte, ma del resto si tratta di una scelta coerente con quanto aveva pubblicamente promesso quasi tre mesi fa: durante il botta e risposta con Totera aveva garantito che, qualora si fosse formata una società che non lo contemplava più nel suo organico, si sarebbe fatto da parte.
In ogni caso la parole di Frandoli non sembrano convincere, specialmente dopo che Totera – nella stessa intervista di radio Veneto Uno – fornisce un’altra versione della vicenda: «Non è vero che Frandoli non sapesse nulla, era stato preventivamente informato sia dell’assemblea che della nostra decisione: ho le prove con tutti i messaggi a lui indirizzati. Il problema è che lui, al contrario degli altri soci, non ha mai voluto contribuire finanziariamente, nemmeno in piccola parte, anche in occasione della recente decisione di aumentare il capitale sociale».