Niente da fare: maledetta lotteria dei calci di rigore, che ci estromette dalla Coppa Italia Dilettanti proprio al penultimo step.
Il Treviso, a dispetto delle attese della vigilia che lo vedevano sfavorito, gioca una partita di straordinaria intensità sotto un nubifragio, ma vede infrangere il proprio sogno di approdare in finale contro il muro eretto dal solito Berto (il portiere di Treviso-Sandonà 1-1 nel 2010, per chi ha un po’ di memoria biancoceleste…).
E dire che il Campodarsego per 90 minuti non ha mai tirato in porta…
Cambia molto poco Rorato rispetto alla partita di Vigonza: fuori Pilotto e Del Papa, dentro Zamuner e Livotto.
Il Treviso, come detto nel titolo, ha giocato molto meglio del Campodarsego, che invece è parso veramente sulle gambe.
Sui piedi di Conte, nel primo tempo, e di Dal Compare nella ripresa, sono capitate due occasionissime a tu per tu col portiere, che però i nostri attaccanti non sono riusciti colpevolmente a realizzare: sarebbero stati i gol di una vittoria meritatissima.
Purtroppo però nel calcio non sempre chi gioca meglio vince, e anche stavolta la squadra che avrebbe meritato di vincere nei tempi regolamentari, ha poi dovuto cedere al passo dal dischetto, dove onestamente i loro giocatori si sono dimostrati molto più in palla dei nostri.
Avevamo detto, dopo l’esonero di Tentoni, che le scuse per i giocatori erano finite: dobbiamo ammettere che, nonostante i risultati di queste prime 2 partite dell’era-Rorato siano stati in entrambi i casi insoddisfacenti, la scossa c’è stata e la squadra sta mostrando un temperamento e una determinazione che raramente avevamo visto in questa prima parte della stagione.
Brucia uscire così dalla Coppa, ma se questo può portare la squadra a concentrarsi solo ed esclusivamente sulla rincorsa ai play-off in campionato, allora ben venga; a patto che però fin da domenica, contro la corazzata Calvi Noale, i nostri riescano a incamerare i 3 punti, dopo 20 giorni di astinenza dalla vittoria.
TREVISO-CAMPODARSEGO 0-0 1-3 ai rigori
TREVISO (4-4-2) Bortolin; Granati G. (88′ Del Papa), Ton, Orfino, Zamuner; Hysa (64′ Granati T.), Vianello, Campagnolo, Livotto; Conte (46′ Mason), Dal Compare. A disp. Franceschini, Marangon, Pilotto, Cissè. All. Rorato
CAMPODARSEGO (4-4-2) Berto; Lovato (55′ Aliv), Carollo, Poletti, Buson; Bellon (83′ Zaramella), Bedin, Colletta, Lucchini; Volpato, Chimento. A disp. Zilio, Galliot, Campello, Samuel, Demo. All. Andreucci
ARBITRO: Bordin di Bassano
NOTE: serata gelida, acquazzone per tutta la partita. Spettatori: 242, incasso 1745. Angoli: 3-3
Complimenti ottima partita peccato per le occasioni fallite sicuramente si meritava la finale !Ma siamo sulla buona strada sul piano della determinazione e migliorati anche sul gioco si vede che è cambiato all allenatore con un paio di rinforzi in attacco specialmente diremo la nostra!
ma che strano regolamento vige per la coppa Italia? Non vale la regola UEFA del gol in trasferta che in caso di parità vale doppio? Con il risultato di 0 a 0 si passava tranquillamente il turno ed invece siamo fuori dalla finale regionale. Mah… comunque la squadra ha dimostrato di valere una posizione in classifica più altolocata. Dai ragazzi continuiamo su questa strada e tireremo le somme alla 30^ giornata. FORZA TREVISO SEMPRE!!!
Ottimo impegno ma le poche occasioni davanti al portiere dobbiamo segnarle!
Esatto !
Serve una punta con i controfiocchi !!!!!..ed un regista.
Strano e duro!
È veramente strano che
il regolamento sia diverso e non favorisce la squadra che ha fatto
più gol fuori casa. Ma questo non mi stupisce, perché? L’Italia è
veramente diversa da quel mondo che io conosco. Secondo le mie
conoscenze non c’è nazione dove si pratica cosi ampiamente gli
spareggi come l’Italia. Ci sono anche dei spareggi in Germania, ma
non in quel modo come in Italia. Fino a qualche anno fa nelle serie
superiore del calcio tedesco non esistevano per niente. Questo solo
per illustrare come l’Italia vuole essere diversa degli altri.
Per quello che riguarda
l’eliminazione e i argomenti esposti, vorrei scrivere questo.
Per primo danno ragione
al proverbio di Sepp Herberger, anziano ct della nazionale tedesca
(ha vinto i mondiali del 1954) che disse per chiudere i argomenti:
“La palla è rotonda.” Non solo la palla è rotonda ma anche il
globo terrestre. Questo per dire, ovunque si ci troviamo, si
pronuncia sempre i tessi argomenti per spiegare le stesse
inquietudini o difetti calcistici.
Un amico sportivo in
Germania mi disse un proverbio in tedesco: “Dauernd Pech grenzt an
Unvermögen (in italiano: Avere sempre sfortuna, sembra quasi dire
incapacità). Questo è la triste realtà del nostro Treviso, senza
volere fare del male ai giocatori. Non basta più determinazione per
chiudere il buco della qualità. Sarebbe troppo facile. Il Treviso ha
avuto le sue occasioni, ma non le ha concluse.
Se una squadra sbaglia
ben 3 rigori su 4 e se il portiere non ne para neanche 1 su 3, vuole
dire che c’è un vero problema di qualità. Il calcio di rigore non è
una lotteria. Ricordo che l’Inter nel 1970/71 ha vinto il scudetto
non solo con i gol di Roberto Boninsegna ma anche con i suoi 8 rigori
realizzati su 8. Se qualcuno non è d’accordo, che lega il commento
scritto da Annibale Frossi sul Corriere della Sera. Un rigore si deve
sapere batterlo. E in controparte il portiere saperlo parare. Tutto
qui! Ma in questo caso i rigori trevisani non erano ben tirati.
Sapere battere un rigore fa parte dell’arte del calcio.
Che ci servano dei
ritocchi, lo sappiamo. La squadra è troppo giovane. Ci vuole un
padrone a centro campo. Questo lo disse anche Orfeo. Ci vuole una
persona agguerrita che sa prendere le redini in mano e fare il vice
commissario sul campo.
E noi tifosi gridiamo:
Forza Treviso.
La realtà del campo è
stana e dura!