Il dicembre biancoceleste: un bomber e una risposta per il Tenni?

Il dicembre biancoceleste: un bomber e una risposta per il Tenni?
Visentin annuncia qualche sanzione per la squadra dopo il clamoroso ko di Villorba

A seguito della sconfitta di Villorba, il presidente Visentin ha affidato al sito ufficiale della società questo duro comunicato:

Sono estremamente deluso da quello che ho visto in campo.Oggi doveva essere la gara della svolta.Lo è stata ma in un senso esclusivamente negativo.Capisco quindi l’accesa contestazione di tutti i tifosi e il loro malessere che è pari, se non addirittura inferiore, in confronto a quello che ha dentro il sottoscritto.

Sono decisamente amareggiato e molto infastidito.
Ho parlato solo con lo staff, mentre con la squadra ci vedremo martedì alla ripresa degli allenamenti e non per un confronto ma unicamente per comunicare i dovuti e seri provvedimenti nei loro riguardi.
Così non si va da nessuna parte. Con il dovuto rispetto nei confronti di tutte le squadre che partecipano a questo torneo, dieci lunghezze dalla capolista, 
con la rosa allestita per questo Treviso, sono un abisso.
Non ci sono giustificazioni. Chi non se la sente di indossare o di onorare questa gloriosa maglia lo dica apertamente e si faccia da parte.
Una piazza come la nostra non merita certe umiliazioni e nemmeno il sottoscritto, per gli investimenti fatti e soprattutto per impegni futuri presi. 
Premesso tutto ciò, si rende noto che a partire da ora e fino a nuova comunicazione, tutti i tesserati sono in silenzio stampa in quanto oltre a non esserci alibi e giustificazioni, c’è poco da parlare ma unicamente da sudare e lavorare per cercare di riprendere immediatamente il cammino»

 

Non è la prima volta che il massimo dirigente interviene duramente dopo una prestazione deludente del Treviso, ma questa volta si preannunciano giornate difficili per i giocatori. Con l’esonero di Pala sostanzialmente deciso dalla squadra gli alibi sono finiti e ogni elemento della rosa è finito sotto esame, in particolar modo i due senatori; ma con la prestazione odierna il gruppo si è già giocato l’ultimo jolly a disposizione, compromettendo forse defintivamente la corsa al primo posto.

L’ADDIO DI PALA Mentre si materializzava l’ennesimo abulico pareggio, successivamente tramutatosi nel terzo ko stagionale, i tifosi già rumoreggiavano. Soprattutto quelli scettici, se non proprio contrari all’esonero di Pala. Un semplice capro espiatorio, il primo a pagare per primo, in quanto allenatore, come tanti colleghi che l’anno preceduto anche negli anni recenti? Sì, ma solo in parte. Pala – che ironia della sorte ha lasciato la panchina dopo una striscia record di imbattibilità tra campionato e Trofeo Regione Veneto e due successi di fila – non sarà il primo problema di questa stagione sempre più deludente, ma non è certo esente da colpe. Al netto di infortuni e squalifiche che ne hanno condizionato spesso i “prepartita”, le sue scelte tecniche non hanno mai convinto del tutto. Tanti e troppi cambiamenti su un gruppo a cui non è riuscito a dare un gioco e un’identità di squadra. La vittoria con il Portomansuè, garantita soprattutto dalle parate mostruose del debuttante Tunno, hanno evidenziato la differenza tra una squadra vera e una che non lo è mai stata, se non a tratti.
Dubbi su Pala, peraltro, erano già stati espressi in estate da molti tifosi e, velatamente, da certa stampa locale. Perché chiamare un allenatore da fuori regione per la Promozione veneta? Nelle categorie dilettantistiche spesso ci si affida ad allenatore locali, che conosco giocatori e squadre avversarie e sanno calarsi in certi contesti. Pala, peraltro, dopo tanti anni nelle giovanili di Atalanta e Albinoleffe ha avuto varie esperienze in prima squadra tra Lega Pro e Serie D (Albinoleffe, Pavia, Pro Patria e Folgore Caratese). A parte una salvezza nella prima esperienza con i biancocelesti orobici, parliamo solo di esperienze durate pochi mesi. Che fossero esoneri o dimissioni spontanee poco importa. Pala ci ha creduto, ha portato giocatori già allenati come Fusciello e Guercilena e si è calato con umiltà e impegno in una categoria nuova, ma nel complesso non è sembrato il profilo adeguato per questo Treviso in questa categoria.

LA SQUADRA L’allenatore sarà anche il primo a pagare, ma alla fine il principale imputato è sempre chi va in campo. Specialmente quei giocatori reduci da esperienze in Serie D, e non con sporadiche comparsate. Dietro dichiarazioni di facciata e convincimenti personali, quanti si sono realmente calati nella categoria? Spesso questa squadra sembra giocare a corrente alternata e con sufficienza, incappando in errori tecnici imbarazzanti, come oggi  a Villorba. Non è un caso che gli unici a salvarsi dalle critiche dei tifosi siano soprattutto i “combattenti” come Carraro e Banzato, mentre hanno deluso i giocatori più esperti e dotati tecnicamente, da cui ci si aspettavano più gol e giocate decisive. Il salto di qualità insomma.

LA MANCATA SVOLTA Oggi, dopo il triplice fischio, è esplosa la logica contestazione verso la squadra. Non sono mancate le critiche anche a certe decisioni della società, ma non bisogna dimenticare com’era la situazione un anno fa e cosa abbiamo vissuto nei primi mesi del 2017. Le attuali peripezie del Vicenza al confronto non sono ancora nulla. Visentin e la sua famiglia hanno scongiurato la sparizione del Treviso con ingenti investimenti, iniziando tra lo scetticismo generale e guadagnandosi faticosamente la fiducia della piazza. Nessuno si aspettava che in pochi mesi potesse essere messa in piedi una società con un settore giovanile che sta già dando grosse soddisfazioni, ma senza i successi della prima squadra il progetto di rilancio, già rallentato dalla questione stadio Tenni (in via di definizione, sembra…), rischia di arenarsi con gravi conseguenze. Questi i timori espressi da qualche tifoso dopo le esperienze degli ultimi anni.
Fatta questa doverosa premessa, tuttavia, non possiamo esimerci dal segnalare alcuni errori di valutazione commessi in estate, ma soprattutto a dicembre. Alla fine del girone di andata, dopo la vittoria contro il Caerano, era sotto gli occhi di tutti che l’incontro di qualche giorno prima non aveva sistemato nulla. Certo, la colpa va fatta ricadere anche in questo caso sui giocatori: i già citati comportamenti in occasione dei gol evidenziavano la spaccatura con il mister, ma evidentemente nell’incontro nessuno, compresi i senatori, ha fatto presente il problema ai massimi dirigenti… salvo far esplodere il bubbone tre settimane dopo, con il mercato ormai chiuso e senza tre settimane di pausa per ricostruire. Certo, di fronte a una situazione palese la società avrebbe potuto intervenire comunque, forse si è scelto di dare una seconda occasione al gruppo?
Scelta che, purtroppo, si è rivelata sbagliata. Il mancato chiarimento e la (ri)soluzione dei rapporti interni hanno aggravato il problema, il resto l’ha fatto la strana gestione del mercato invernale. Le priorità erano una punta centrale con una buona vena realizzativa e un difensore centrale. Sono arrivati un attaccante esterno/trequartista come Fusciello, che in poche partite ha già segnato più di uqnato ci si aspettasse, e una seconda punta come Lipe, scommessa da inserire gradualmente. L’addio di Cesca, quasi benedetto dalla tifoseria dopo prestazioni altalenanti e tante espulsioni, è stato annunciato e annullato nel giro di 24 ore. E successivamente, guarda caso, non si è più parlato dell’arrivo di una prima punta. Anche perché l’attacco, paradossalmente, è quasi sovraffollato. La partita di Villorba e l’allarmante dato statistico sui gol in trasferta (sei, solo 3 squadre di fondo classifica hanno fatto peggio) sembrano suggerire che una prima punta servirebbe ancora, ma numericamente la vera emergenza è ormai passata al reparto difensivo.
Un secondo centrale difensivo di grande affidabilità, vista la propensione al rosso dell’adattato Nichele, serviva già prima della partenza di Kastrati, comunque protagonista in negativo con Fontanelle e Conegliano; con il suo addio e l’infortunio di Marchiori la lacuna si è diventata una grave emergenza. Dopo la rimonta del Vedelago (da 0-2 a 2-2 in meno di tre minuti),  l’allucinante sbandamento difensivo finale a Villorba ha confermato che a dicembre è stato commesso qualche errore di valutazione. Adesso la squadra si trova a -10 dalla vetta, senza un allenatore (anche se la stampa parla sempre di Rossitto) e con problemi di organico non dovuti ai soli infortuni. Davanti un mese di fuoco, dall’Opitergina in casa al Portomansuè fuori, senza la possibilità di commettere altri passi falsi.
Dopo tanta programmazione attenta, per la prima volta il club si è forse fatta cogliere un po’ impreparata. Una conseguenza dei tanti cambiamenti – passati sottotraccia – che negli ultimi mesi del 2017 hanno interessato l’organigramma? Nonostante le difficoltà, il presidente Visentin è pronto a giocarsi il tutto per tutto con la scelta del nuovo allenatore e, si spera, l’arrivo di uno o due svincolati che possano tappare qualche falla. La rimonta adesso sembra improbabile, ma negli ultimi anni (pensiamo alla Promozione 2013/2014 o l’Eccellenza 2015/2016) il Treviso ha sfiorato il miracolo dopo aver colmato gap maggiori. Molto dipenderà dal Fontanelle, che finora ha tenuto un ritmo impressionante, insostenibile per tutti, tanto che lo stesso Portomansuè paga un ritardo di cinque lunghezze.

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