Un grintoso Carraro nel match di andata (foto A. Arcoraci-Acd Treviso)

Un grintoso Carraro nel match di andata (foto A. Arcoraci-Acd Treviso)
Un grintoso Carraro nel match di andata (foto A. Arcoraci-Acd Treviso)

Tanti sono i rimpianti del Treviso per i punti persi per propri demeriti è un po’ troppa sfortuna sfortuna sotto porta; partite non giocate bene, se non a tratti, ma  quasi sempre dominate per occasioni create… tranne una. L’eccezione, infatti, è rappresentata proprio dalla gara di andata contro il Portomansuè, che ai punti avrebbe meritato come minimo il pari per la quantità (e qualità) di gioco espressa e le tante occasioni da rete create, soprattutto con il solito Gnago. Tanta differenza l’aveva fatta Danilo Tunno, arrivato da pochi giorni per sigillare la porta biancoceleste, con tre miracoli sul potente ivoriano nell’emozionante ripresa, iniziata con l’eurogol del giovane De Marchi.
Dopo aver affrontato tutte le avversarie, anche due volte, la sensazione che il Portomansuè sia ancora la squadra da battere si è rafforzata… come l’organico della squadra, che dopo aver traballato un po’ è stato ulteriormente rafforzato (Cardin aveva debuttato proprio contro il Treviso) nel mercato di dicembre, un altro difensore centrale di categoria superiore come Giacomini, oltre all’under Catel (’99), attaccante di proprietà del VeneziaMestre di Joe Tacopina, società con la quale è stato stretto un gemellaggio. Dopo qualche i due clamorosi ko nelle ultime due trasferte del 2017, la prima a Conegliano (2-0), la seconda a Vedelago (4-2), i biancoverdi hanno inanellato sei vittorie consecutive, segnando a raffica come sempre (14 gol) ma subendo due soli gol, pochi in confronto ai 17 incassati nelle precedenti 14 partite; miglior attacco, 44 gol e terza miglior difesa (19). L’esatto contrario del Treviso, che ha la difesa meno battuta (14) con il terzo miglior attacco (36). Oltre a Gnago, incontrastato capocanniere del girone D con 14 reti, ci sono l’ex Sakajeva e Bounaafa con 10 reti. Cifre impressionati per la squadra di Lombardi, ma non sufficienti per tenere a distanza ravvicinata il Fontanelle, che con nove vittorie di fila conserva da due mesi il +5 sui biancoverdi. Ecco perché, specialmente se la capolista non commetterà troppi passi falsi, la partita di Mansuè rischia di essere un primo fondamentale spartiacque, anche tenendo conto dei successivi scontri diretti dello stesso Fontanelle contro le tre inseguitrici. Il discorso vale anche tenendo conto del momento difficile vissuto dall’Opitergina. Le furie rosse hanno ormai abbandonato la rincorsa al primo posto con la recente crisi di risultati, e dovranno ripartire quasi da zero con un nuovo allenatore: altro esonero, forse ingiusto, per Piovanelli, che oltre ai tanti infortuni paga le divisioni interne della società. Una situazione che ricorda il Treviso di qualche annio fa.
Gli scontri diretti hanno dimostrato che Portomansuè e Treviso possono contare su organici migliori: in virtà delle considerazioni appena fatte non servirebbe dire che il pareggio è un risultato inutile, specialmente per il Treviso, che rispetto ai biancoverdi paga esattamente un distacco doppio rispetto alla prima della classe. Un vuoto che si spiega con la doppia figuraccia contro il modesto Villorba: con 6 punti in più ora parleremmo di un altro campionato e non si dovrebbe andare a Mansuè con un solo risultato utile a disposizione. Se non altro, i biancocelesti potranno giocarsela senza niente da perdere proprio in virtù di un distacco apparentemente incolmabile…

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