Treviso e Opitergina si sono affrontate per la prima volta il 25 ottobre 2009. Era la sesta giornata del campionato di Eccellenza e, nonostante i due sofferti pareggi contro Romano d’Ezzellino e Ardita Moriago, i biancocelesti allenati dal 70enne Rumignani erano a soli tre dalla furie rosse prime in classifica. La partita era finita 1-1: il Treviso, nonostante l’inferiorità numerica, aveva pareggiato il gol di Furlan con una magia di Silotto nei minuti di recupero. Una gioia destinata a durare poco, perché una settimana sarebbe arrivata la prima sconfitta (a Marostica), inizio di un crollo inesorabile. All’ultima giornata di andata l’Opitergina era ancora prima con 31 punti, il Treviso a quota 15, appena un punto sopra la zona play-out; a fine campionato i punti di distacco sarebbero stati 23. Nella Serie D 2010/2011, una settimana dopo la battaglia di Sant’Elena a Venezia, i biancocelesti privi dello squalificato Massimo Perna si vendicarono vincendo 2-1 (doppio vantaggio con Torromino e De Lorentiis, gol del bandiera opitergino di Dei Rossi) e spingendo la squadra dell’ex Dall’Aqua verso i fatali play-out. Dopo l’illusorio ritorno tra i professionisti, il Treviso ha ritrovato l’Opitergina nell’Eccellenza 2014/2015, una stagione deludente per entrambe. Treviso fuori dai play-off, ennesima retrocessione in Promozione per i biancorossi. Al Tenni, nella gara d’andata, l’aveva spuntata il Treviso con un gol di Mason. Il resto è storia recente, in Promozione. Nella stagione 2017/2018, dopo la sconfitta nel recupero della terza d’andata (2-1), i biancocelesti avevano dominato la gara di andata (2-0 firmato dal brasiliano Lipe e da Guercilena) al debutto in panchina di mister Cristiano Graziano. Ma il successo più importante sarebbe arrivato tre mesi dopo nella finale del Trofeo Regione Veneto a Vittorio Veneto. Vittoria schiacciante (3-0 con i gol di Lipe, Garbuio e Fusciello) e decisiva per la promozione in Eccellenza del Treviso, primo nella graduatoria dei ripescaggi. Dopo aver vinto i play-off del girone D, l’Opitergina era stata sconfitta per 1-0 nella semifinale regionale contro l’Arcella e nello spareggio per il 3°-4° posto contro la Calidonense. Se avesse vinto la “finalina” per stabilire la quarta squadra in griglia sarebbe stata ripescata in Eccellenza insieme al Treviso, primo in quanto vincitore della coppa di categoria.

Opitergina squadra

In quella stagione l’Opitergina allenata dal doppio ex Piovanelli era partita con i favori del pronostico insieme a Portomansuè, Treviso e Portogruaro… ma proprio come i biancocelesti aveva alternato periodi buoni a altri negativi, penalizzata anche dall’infortunio che già a novembre aveva chiuso la stagione del bomber Alessandro Cattelan. Ironia della sorte l’ex attaccante del Conegliano, attuale capocannoniere del girone D con 9 gol, dovrebbe debuttare proprio contro il Treviso, dopo che molti quotidiani e siti specializzati avevano dato per imminente il suo ritorno in maglia biancoceleste. Se il derby di mercato c’è effettivamente stato alla fine l’ha spuntata l’Opitergina, che fino al mese di gennaio dovrà fare a meno di Zorzetto, infortunatosi lo scorso 27 ottobre a Caorle. L’assenza del bomber si è fatta sentire, ma non troppo. Nelle quattro partite successive le furie rosse hanno segnato solo un gol a partita, ma hanno ottenuto un pari in rimonta (1-1 casalingo con il Fontanelle) e tre vittorie di misura con Fossalta, Lovispresiano e Cavarzano, raddoppiando il vantaggio sulle inseguitrici. Il non eccezionale dato sui gol segnati (sesto miglior attacco del girone D) è compensato dall’imperforabile difesa opitergina: solo 4 gol, di cui uno solo in trasferta. Nessuno ha fatto meglio in tutta la Promozione Veneta, mentre nel girone D la seconda miglior difesa è il Caorle, che ne ha subiti il doppio (8), mentre il Treviso, terza miglior difesa con Lovispresiano e Cavarzano, ne ha subiti 11. La classifica parla chiaro: 30 punti, frutto di 9 vittorie, tre pareggi e nessuna sconfitta, esattamente come il San Giorgio Bosco, capolista del girone C.
L’Opitergina sembra proprio una macchina perfetta, un gruppo unito e collaudato nonostante i tanti acquisti estivi. A partire dalla porta, dov’è stato ingaggiato l’altro grande ex della partita. Nicola Sartorello ha fatto parte del mitico gruppo di Diego Zanin, capace di vincere due campionati consecutivi nel biennio 2010/2012. Classe ’90, è uno dei tanti giocatori rodati nella rosa ben allenata da Mauro Conte. L’Opitergina è senza dubbio la squadra con l’età media più alta del girone D, grazie alla presenza in rosa del classe ’77 Campaner e dagli attaccanti classe ’81 Lauro Florean e Augusto De Freitas; il brasiliano vanta una lunga carriera in Serie D e lo scorso campionato ha segnato 19 gol con la maglia del Caorle. Il 42enne Campaner è il perno della muraglia difensiva insieme al 29enne Marco Pederiva. La diga di centrocampo vede invece tra gli elementi di spicco il classe 2000 Enkel Gjini, già protagonista nel Portomansuè vincitore della Promozione 2017/2018, il confemato Luca Martini (classe ’90, tanti anni a Vittorio Veneto e Nervesa in Eccellenza e Promozione) e il grande colpo di mercato: il dominicano Alexander Alcantara, classe ’96, che a parte una breve parentesi in Eccellenza ha sempre giocato in D con Fontanafredda e Tamai.
L’Opitergina non segna molto, è una squadra molto fisica e poco spettacolare, ma tremendamente cinica e pratica, come dimostrano le tante vittorie di misura (6 su 9, nessuna con più di due gol di scarto) ottenute nel quarto d’ora finale. I campionati di solito si vincono così, grazie a quell’equilibrio che sembra ancora mancare al Treviso, non solo in campo. Negli ultimi dieci giorni è successo un po’ di tutto, a partire dall’agitata vigilia di Caorle-Treviso, con il momentaneo addio di Franco Bellotto svelato dai quotidiani locali sabato mattina. Il mister non aveva allenato la squadra per due giorni, salvo tornare proprio alla vigilia della trasferta di Caorle. Diverse le versioni, in parte contrastanti (dai dissidi con la dirigenza a quelli con alcuni giocatori) ipotizzate dalla stampa e circolate allo stadio Chiggiato tra i tifosi; di sicuro qualche scintilla c’è stata, perché nel pomeriggio di sabato la società aveva affidato alla propria pagina facebook un comunicato in cui non negava il momentaneo strappo, ammettendo che «legittime incomprensioni hanno portato ad una pausa di riflessione giustificata e portatrice di un chiarimento tra Società e Allenatore». La gestione trasparente della vicenda è stata quindi considerata un  «sinonimo di un percorso di crescita e di maturità».
E visti i problemi riscontrati in questi mesi, questa società ha ancora davanti un lungo percorso di crescita. I tifosi sono consci di quanto il consorzio e la dirigenza abbiano fatto in pochi mesi, ma i risultati deludenti dal campo pesano più di tutto, perché da 6 anni il Treviso è bloccato in queste sabbie mobili. L’insofferenza si sarebbe fatta sentire in Eccellenza, figuriamoci in Promozione. Sono stati commessi alcuni errori, a partire dalla costruzione della squadra. Di fronte ai risultati iniziali si è cercato di correre ai ripari tesserando due freschi ex come Saitta e Carraro, entrambi puntualmente infortunati e out per oltre un mese. Il mercato invernale, aperto lo scorso lunedì, ha confermato la scelta sbagliata dei portieri, pagata carissimo dal Treviso soprattutto nelle ultime partite.
Prima di Caorle-Treviso era già stato annunciato l’ingaggio di Aberto Scocco, portiere classe 2000, lo scorso anno al Portomansuè in Eccellenza. Arriva dalla Nocerina (Serie D), dove non ha potuto giocare molto a causa di un infortunio. Con lui l’abituale “batteria” di portieri biancocelesti e formata da soli under, visto il prevedibile addio di Bazzichetto, che ha firmato per l’Eclisse Pievigina in Eccellenza. Di ritorno dopo un triennio nei college americani, l’ex Sacilese poteva vantare una lunga esperienza in Serie D e qualche presenza in Lega Pro con il Pordenone. Eppure fin dalle amichevoli estive non ha convinto, tant’è che sia Feltrin che Bellotto gli hanno preferito quasi sempre Mion. Quando Bazzichetto è rimasto in panchina anche dopo i recenti errori di Mion si è capito che a dicembre avrebbe salutato la compagnia.
Il portiere under garantisce un giocatore di movimento esperto, ma nelle ultime partite la scelta è stata pagata a caro prezzo. Con Noventa, Ambrosiana Trebaselghe e Caorle gli errori sono stati decisivi per l’evoluzione negativa del match; nell’ultima trasferta, poi, si è capito quanto possa fare la differenza un portiere affidabile. I tifosi hanno ancora in mente gli interventi di Bavena, già decisivo al Tenni due anni fa con la stessa maglia. Il Caorle ha la seconda miglior difesa del campionato, l’Opitergina ha subito solo 4 gol con l’ex Sartorello in porta. Avere un portiere sicuro e affidabile non significa solo evitare papere dovute all’inesperienza, ma anche trasmettere sicurezza ai compagni che gli stano davanti. Adesso toccherà a Scocco, che dopo l’ottima annata di Portomansuè in Eccellenza era stato scelto dall’ambiziosa Nocerina in D.

Alberto Scocco, nuovo portiere classe 2000 del Treviso
Alberto Scocco, nuovo portiere classe 2000 del Treviso (foto Treviso Calcio Ac.)

Il mercato, comunque, non sembra chiuso con Scocco. In settimana ha fatto discutere la (presunta?) sconfitta nel primo derby con l’Opitergina, visto che Cattelan, come detto in precedenza, sembrava vicinissimo al ritorno a Treviso. La risposta sembra essere arrivata in questi giorni con altra sorpresa destinata a far discutere: il ritorno in gruppo di Andrea Morbioli, clamoroso tanto quanto il suo addio all’indomani della vittoriosa trasferta a Belluno contro il Cavarzano. In quell’occasione l’attaccante era entrato a venti minuti dalla fine, visibilmente nervoso, tant’è che a fine partita se n’era andato dritto negli spogliatoi a testa bassa, senza partecipare ai saluti finali. Morbioli non si era presentato alla ripresa del martedì e alla vigilia di Treviso-Ponzano era scoppiata la bomba. In settimana erano già circolate voci su suo ritorno, e alla vigilia del derby con l’Opitergina la società ha confermato che il giocatore è tornato in gruppo. I tifosi si sono già fatti tante domande sul questo reintegro e la possibile relazione con il “caso” Cattelan. Se trattativa c’è stata, il ritorno di Morbioli è dovuto al mancato arrivo di Cattellan, o il Treviso ha lasciato perdere l’attuale capocannoniere del girone D perché prossimo a reintegrare il suo numero 9? La società non ha mai dato spiegazioni precise sul caso, mentre Bellotto si è limitato a dire che il giocatore non si era più presentato agli allenamenti. L’unica certezza è che lo spogliatoio in queste settimane non ha vissuto momenti tranquilli, come dimostra il discusso sfogo di Guzzo dopo il tonfo casalingo con l’Ambrosiana Trebaseleghe. Una sfuriata che non sembrava rivolta solo ai tifosi ma a tutto l’ambiente, come si poteva evincere dalle parole del capitano.

Una cosa è certa, adesso non è più tempo di contrasti e discussioni inutili. Il Treviso e i suoi trifosi devono trovare quell’unità d’intenti mancata fino adesso, pur consapevoli che in questa piazza è difficile trovare l’equilibrio tra tutte le parti, specialmente in queste categorie e con risultati negativi. Purtroppo il Treviso si presenta a quella che doeva essere una sfida decisiva in una situazione di forte svantaggio; l’Opitergina può cercare di chiudere i conti e dare la mazzata psicologica definitiva, magari permettendosi qualche rischio, visto che anche in caso di prima sconfitta stagionale (l’eliminazione in coppa contro il Conegliano è arrivata dopo i calci di rigore) manterrebbe un rassicurante +6 sulla più seria contendente alla promozione. Ci arriva da capolista imbattuta, con un + 7 sul Noventa secondo e un solo gol subito in trasferta. Al Treviso serve più di un’impresa…

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